Capitolo 28. Montagna

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ALVAROS' POV:

'Alla serra di Guadarrama' 

'Ogni tuo desiderio è un ordine' Ridemmo e una settimana dopo ci ritrovammo in quel luogo, osservando la parete rocciosa. 

I giorni precedenti erano stati tristi, ma verso la fine Itzi aveva smesso di incolparsi per una cosa che non poteva controllare e Pedro si era avvicinato a Najwa, invitandola fuori a cena. 

'Il tuo amico dov'è?' chiese la mia compagna, alludendo al istruttore-guida che avevo invitato

'Dovrebbe arrivare a momenti - clacson di macchina - bene eccolo' rispondi indicando una delle macchine. 

Ci raggiunse poco dopo già vestito 

'Pronti? - annuimmo - Quindi Alvaro so come scali ma tu?' 

'Ho iniziato da piccola, ho vinto delle gare ma è da due anni che non salgo' 

'Bene comunque siete due esperti; allora apro io e chiude Alvaro, se per te va bene Itziar' 

'Sì assolutamente' Così agganciammo i moschettoni e salimmo

Itz aveva scelto una salita poco ripida che si faceva in un'ora proprio per riprendere l'allenamento 'Attenti qua' ci avvisò il mio amico guida ad un certo punto, indicando un passaggio stretto e complicato. Il tutto richiese una grande forza fisica e di volontà ma avere la mia compagna davanti a me che sorrideva e respirava a pieni polmoni mi rendeva molto felice. Arrivati su, Hugo ci chiese: 

'Com'è andata?' 

'Bene - rispose Itzi - pensavo di aver perso di più' 

'No lo scalare è come andare in bici: una volta che impari non smetti più e non disimpari più'

'Anche io bene' 

Così dicendo misi giù il telo e mi sedetti invitando Itzi a fare lo stesso. Una volta seduta lasciò giù lo zaino e mi si avvicinò, cercando le mie braccia 

'Ehi, tutto bene?' 

'Sì mi sto ricordando perché mi facesse così bene' 

'E perché?' 

'Perché non posso pensare, devo concentrarmi sui piedi, mettendo da parte i pensieri' 

'Bene allora possiamo pensare di fare una volta a settimana' si voltò verso di me smettendo di contemplare l'orizzonte e disse:

'Davvero?' 

'Mai stato così serio, stancarsi e staccarsi farà bene ad entrambi' 

'La penso come te' e ci baciammo

Rimanemmo lì un po' a goderci la presenza uno dell'altra, baciandoci o semplicemente guardandoci. Ci bastavamo. Ritornammo giù  che era quasi il tramonto, salutammo Hugo e lo ringraziammo, prima di sederci in macchina 

'Ti è piaciuto davvero?' domandai 

'Certo tesoro, qualsiasi cosa con te è bella' 

'Che lecchina' 

'No è la verità' disse ridendo per poi darmi un bacio. 

Arrivati a casa dopo un'ora di viaggio trovammo Pedro ad aspettarci 'Quindi scalatori, come va?' 'Bene, siamo stravolti ma le pere le mangiamo' Rubammo la frutta prescelta prima di andare a letto. Qui ci svestimmo dalle maglie e dai pantaloni tecnici per metterci il pigiama e sprofondare sotto le coperte, ma non certo per dormire. Infatti Itzi incominciò un bacio provocatorio 'Non sei stanca?' 'Per te mai' dissi voltandomi ed invertendo le posizioni, tenendola sotto 'Mm' Mugugnò prima di continuare 'Alvaro' 'Mm' dissi in mezzo ai baci 

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