Lawyer

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Io: *ero di corsa perchè avevo fatto tardi. Entrai nell'edificio e entrai nello studio di mia madre*
Jade: giorno sharol. *mi sorrise*
Io: giorno jade. *oltrepassai la sua scrivania*
J: sharol tua madre...
Io: *non la lasciai finire di parlare che già avevo spalancato la porta dell'ufficio personale di mia madre*
M: sharol! *mi riprese*
Io: buongiorno. *guardai l'uomo affianco a lei*
N: buongiorno. *mi guardò divertito*
M: la scusi signor Horan, mia figlia sta facendo il tirocinio qui ed è sempre troppo irrequieta. *mi guardò*
Io: se siete impegnati passo dopo.
N: resti pure signorina Brooks, tanto da quanto ho capito è del settore.
Io: sono all'ultimo anno di giurisprudenza. *mi sedetti sulla sedia affianco alla sua*
N: sembra molto giovane.
Io: ho fatto la primina e terminato gli esami di due sessioni in una, quindi sono praticamente due anni avanti. *gli sorrisi*
N: tale madre tale figlia. *sorrise*
M: sharol io e il signor Horan stavamo parlando di una probabile collaborazione.
Io: ho letto di lei, la causa alla corte suprema è stata illuminante.
N: la ringrazio.
Io: quindi diventerà socio?
N: stavamo discutendo gli ultimi punti, ma penso sia certo. *guardò mia madre*
M: si, è un effettivo socio di questo studio. *firmò un documento*
Io: allora penso che mi vedrà spesso. *sorrisi*
M: vai a lavorare.
Io: subito. *mi alzai*
N: è stato un piacere. *mi guardò*
Io: anche per me. *uscii*
J: stavo per dirti che fosse impegnata.
Io: adesso le cose si fanno divertenti. *risi*
-
Io: buongiorno. *entrai in ufficio e salutai la segretaria*
J: giorno Sharol, sei bellissima stamattina. *mi sorrise*
Io: grazie Jade, questo è per te. *poggiai un caffè sulla sua scrivania*
J: grazie. *lo prese*
Io: *bussai alla porta dell'ufficio di mia madre*
N: avanti.
Io: *entrai titubante per la voce maschile che avevo sentito*
N: buongiorno sharol. *mi guardò*
Io: mi scusi, pensavo ci fosse mia madre. *dissi imbarazzata*
N: non ti preoccupare, tua madre oggi non verrà e mi ha detto di usare il suo ufficio per i primi giorni.
Io: oh okay, questo è per lei. *gli diedi il caffè*
N: grazie, non dovevi. *prese il caffè*
Io: di nulla, allora io vado a lavorare. *stavo per andarmene*
N: sharol perchè non resti qui, anche per aiutarmi con tutte queste cause, magari tu sei più preparata.
Io: certo, le ho aggiustate tutte personalmente. *mi sedetti sulla sedia davanti la scrivania*
N: fai davvero un gran lavoro. *mi guardò*
Io: si deve pur cominciare da qualche parte e io voglio arrivare in alto.
N: tua madre è davvero brillante e sono sicuro che tu sia alla sua altezza.
Io: è il mio più grande obbiettivo raggiungere il suo livello. *presi dei documenti*
N: guardando queste mi sembra tu sia a buon punto. *sorrise indicando le cause preparate da me*
Io: la ringrazio. *sorrisi*
N: penso sia il caso di darmi del tu.
Io: non sarà semplice ma va bene.
N: se hai bisogno di aiuto per gli esami o la tesi sono a disposizione. *continuò a leggere le carte*
Io: grazie. *alzai lo sguardo verso di lui per la sorpresa*
N: hai mai discusso una causa in tribunale? *mi guardò*
Io: no, ho assistito mia madre ma non sono mai stata primo difensore. *continuai a scrivere*
N: domani allora sarà la tua prima volta.
Io: cosa? *sgranai gli occhi*
N: io sarò il tuo assistito, domani sarai un vero avvocato.
Io: ma non sono preparata.
N: hai tutto oggi per preparare la tua arringa.
Io: lei è sicuro?
N: sono sicuro, ma ti avevo detto di darmi del tu.
-
Io: cazzo cazzo. *entrai nel bagno del tribunale sentendo la nausea e appoggiai le mani sul marmo del lavandino. Stavo per scoppiare a piangere tanto della pressione che avevo accumulato*
N: sharol. *mi raggiunse nel bagno*
Io: ti prego non dire niente. *guardavo un punto fisso in basso*
N: guardami, è andata bene. *si avvicinò a me e mi fece girare verso di lui*
Io: sono andata nel pallone. *mi morsi il labbro per non far uscire le lacrime*
N: era la tua prima causa, è normale, ma ti posso assicurare che quando hai lasciato perdere tutto quello che ti eri preparata e hai improvvisato tutti in quell'aula sono rimasti a bocca aperta.
Io: non mi sono sentita così. *guardai in basso*
N: sharol fidati di me, ce l'hai nel sangue e oggi l'hai dimostrato. *mi mise una ciocca di capelli dietro l'orecchio*
Io: grazie. *lo guardai accennando un sorriso*
N: devi credere di più in te stessa, la fiducia ti farebbe splendere.
Io: è la mia più grande pecca. *alzai le spalle*
N: ci possiamo lavorare su, pian piano ti sentirai completamente a tuo agio in quell'aula, perchè si vede che è il tuo ambiente naturale. *mi accarezzò il viso*
Io: ti ringrazio. *mi allontanai*
N: vieni, usciamo da qui, sono anche nel bagno delle donne. *rise e mi appoggiò una mano dietro la schiena per accompagnarmi*
Io: *aprii la porta del bagno e attraversai il corridoio fino ad uscire dal tribunale*
M: dov'eri finita? *mi guardò*
Io: mamma, che ci fai qui?
M: ero venuta a vederti e ho dovuto assistere a quella pietosa scena. *si arrabbiò*
Io: *mi bloccai con il cuore che mi batteva a mille*
M: è stato umiliante.
N: non vorrei intromettermi, ma non sono d'accordo.
Io: lascia stare. *lo guardai scuotendo la testa*
N: era la sua prima causa, è vero, ha avuto un momento d'esitazione, ma a chi non è successo! E ha ripreso perfettamente in linea.
M: non è stata professionale, non diventerà mai qualcuno a questo punto.
Io: okay, questo è troppo, non starò qui mentre tu mi umili. *la sorpassai*
M: domani non fare tardi, altrimenti il tirocinio lo finisci altrove. *urlò*
Io: *salii in macchina e me ne andai*
-
Io: buongiorno. *entrai in ufficio e poggiai un caffè sulla scrivania di Jade*
J: buongiorno anche a te, e grazie. *lo prese*
Io: oggi ho un sacco di lavoro. *andai verso l'ufficio di Niall e bussai*
J: buon lavoro.
N: avanti.
Io: buongiorno. *entrai sorridendo e chiusi la porta dietro di me*
N: giorno sharol. *mi guardò*
Io: questo è per te. *gli diedi il caffè*
N: grazie mille. *lo prese*
Io: hai nuove cause da darmi?
N: no, hai già tanto lavoro da fare.
Io: grazie. *gli sorrisi e uscii*
M: finalmente sei arrivata! *mi incontrò in corridoio*
Io: di che hai bisogno? *la guardai scocciata*
M: hai finito i miei fascicoli?
Io: me ne mancano ancora alcuni, li avrei finiti ora.
M: te li ho dati due giorni fa. *alzò un po' la voce*
Io: lo so, ma ho anche quelli di Niall da fare.
M: non mi interessa, io tra un'ora devo andare in tribunale e non posso presentarmi senza fascicoli. *mi stava urlando contro*
Io: li finisco e te li passo. *cercai una soluzione*
M: e io quando li controllo?
Io: non ce n'è bisogno.
M: dovrei fidarmi di te, che sei a livello di una matricola?
N: *uscì dalla stanza*
Io: tu mi hai rotto le palle, io non lavoro più per te, cercherò un altro studio per finire il tirocinio, perchè hai superato il limite, e l'unica non professionale qui sei tu, perchè non riesci a vedermi come una semplice tirocinante. *le risposi a tono*
M: devi comunque finirmi i fascicoli.
Io: non mi tratterrò un minuti di più qui dentro. *uscii*
N: *mi seguì*
Io: *mi appoggiai al muro fuori l'ufficio per calmarmi*
N: tutto bene? *mi raggiunse*
Io: in questo momento sto solo pensando a dove trovare qualcuno che mi assuma come tirocinante il più velocemente possibile, perchè altrimenti non posso laurearmi. *mi misi le mani nei capelli*
N: ti assumo io.
Io: ti ringrazio ma non posso più mettere piede in quello studio.
N: non è necessario, possiamo trovare un altro posto, io non devo lavorare per forza da qui.
Io: lo faresti davvero? *lo guardai*
N: certo, mi daresti solo una mano.
Io: grazie, davvero. *sorrisi*
N: adesso vieni con me, ti porto in un posto che può aiutarti a rilassarti.
-
Arrivammo in un punto panoramico della città.
Io: questo è uno dei miei posti preferiti. *guardai fuori dal finestrino*
N: *spense la macchina e scese*
Io: *lo seguii e mi sedetti sul muretto*
N: quando ho bisogno di liberare la mente vengo sempre qui. *si sedette vicino a me*
Io: mi dispiace che tu abbia dovuto assistere alle varie scenate di mia madre. *incrociai lei gambe*
N: non devi scusarti. È molto esigente con te.
Io: fin troppo, per questo ero indecisa se intraprendere la sua stessa strada, perchè lo sapevo avrebbe avuto aspettative troppo alte.
N: io ti considero sopra le aspettative di chiunque. *mi guardò*
Io: mi stai facendo montare la testa. *sorrisi*
N: è semplicemente la verità.
Io: voglio davvero diventare una delle migliori e il fatto che qualcuno, per la prima volta, creda in me è confortante. *guardai il panorama*
N: non capisco come sia possibile tutto ciò. Io ne ho visti tanti di studenti di giurisprudenza, ma tu sharol, sei fuori dalla loro portata.
Io: io spero solo che tu non ti stia sbagliando. *mi girai verso di lui*
N: io non sbaglio mai. *alzò le sopracciglia*
Io: sei una delle persone più sicure di se che io conosca.
N: è quello che ti apre la strada. *mi diede una mano per farmi scendere dal muretto*
Io: abbiamo molto su cui lavorare allora. *gli presi la mano e scesi, ma inciampai e mi scontrai con lui*
N: c'è tutto il tempo. *era a pochi millimetri da me*
Io: *lo guardai incantata*
N: *si avvicinò alle mie labbra e mi baciò*
Io: *trattenni il respiro*
N: *mi lasciò un bacio leggero sulle labbra e si allontanò*
Io: non me l'aspettavo. *lo guardai negli occhi*
N: come devo interpretare questa frase?
Io: nel senso più positivo possibile. *sorrisi*
N: allora ti lascerò sempre sorpresa. *stava per ribaciarmi*
Io: questo non influenzerà il nostro rapporto professionale. *gli misi le mani sul petto*
N: sono sicuro che tu sia oltre le mie aspettative anche nelle relazioni. *mi baciò*
-
Io: buongiorno Ní...*entrai nel suo ufficio ma vidi un cliente* signor Horan.
N: giorno Brooks, sono subito da lei.
Io: d'accordo, scusate l'interruzione. *uscii e lo aspettai in cucina*
Dopo qualche minuto vidi il cliente andarsene e tornai da Niall.
Io: scusa. *chiusi la porta dell'ufficio*
N: buongiorno piccola. *si avvicinò a me*
Io: hai cominciato presto stamattina.
N: sono l'avvocato di James da anni quindi se ha bisogno sa che la porta è sempre aperta per lui. *mi mise le mani sui fianchi*
Io: *gli misi le braccia intorno al collo*
N: oggi hai una causa in tribunale. *mi guardò negli occhi*
Io: che ansia.
N: andrà benissimo. *mi baciò*
Io: grazie. *gli misi una mano tra i capelli*
N: andiamo? *si allontanò dalle mie labbra*
Io: si, altrimenti facciamo tardi.
Uscimmo di casa e andammo in tribunale.
Un'oretta dopo avevamo finito e per di più avevamo vinto.
N: come sempre sei stata una fuoriclasse. *mi appoggiò una mano dietro la schiena e uscimmo fuori*
Io: mi sono sentita sicura come mai in quell'aula. *lo guardai sorridendo*
N: non sai quanto fosse evidente. *mi sorrise*
Io: che sollievo. *sospirai*
N: vieni qui. *mi mise le mani sui fianchi e mi fece girare verso di lui*
Io: mi hai aiutato tantissimo. *gli misi le mani sul petto*
N: sono fiero di te. *mi sfiorò le labbra*
M: sharol.
Io: mamma. *mi girai di scatto verso di lei*
M: ora ho capito tutto, lavori per lui perchè ci vai a letto. *alzò la voce*
Io: oh mio dio, abbassa la voce.
M: sei una troia.
N: Samantha come al solito sta esagerando, è sua figlia, perchè non fa altro che umiliarla e screditarla? *si mise in mezzo*
M: tu non metterti in mezzo.
Io: no, io non ho nessuna intenzione di restare ad ascoltarti. *me ne andai*
N: sharol. *mi corse dietro*
Io: *entrai in macchina*
N: piccola. *entrò anche lui*
Io: possiamo tornare a casa?
N: subito. *mise in moto e partì*
Io: *guardai fuori dal finestrino*
N: stamattina è andata davvero bene, tu hai acquisito fiducia, non far rovinare tutto a tua madre.
Io: ti prego Niall non parlare.
N: perchè non ne vuoi parlare?
Io: perchè è mia madre e pensa che io stia facendo carriera solo perchè mi sto vendendo.
N: ma tu sai che non è così. *mi guardò*
Io: *continuai a guardare fuori*
N: sharol. *mi mise una mano sulla coscia*
Io: *mi asciugai le lacrime*
N: ehi. *accostò e fermò la macchina*
Io: non guardarmi. *mi girai*
N: e invece adesso mi guardi e presta attenzione alle parole che ti dico. *mi prese il viso tra le mani*
Io: sono una cretina. *tirai su con il naso*
N: è normale che tu ci rimanga male tesoro, è tua madre, non è giusto quello che ti ha detto e quello che pensa di te, ma aldilà di questo tu devi credere in te stessa perché io potrei e lo farò per te ma non avrà mai lo stesso valore. Sei speciale e hai un dono naturale, non da tutti, quindi ti prego di non sprecarlo.
Io: io ci provo ma ogni volta che sembra che io ci stia riuscendo arriva qualcuno o qualcosa che mi demolisce.
N: ma adesso ci sono io che posso supportarti sempre.
Io: grazie Niall.
N: vieni qui. *mi abbracciò*
-
Io: buongiorno. *mi stiracchiai*
N: giorno amore. *si girò verso di me*
Io: sto per dire una cosa che mi terrorizza. *mi girai sul fianco e misi una gamba su di lui*
N: ti ascolto. *mi mise una ciocca di capelli dietro l'orecchio*
Io: ti amo.
N: ti amo anche io piccola. *mi abbracciò*
Io: pensavo che mi avresti mandato a fanculo. *misi il viso nel suo collo*
N: sempre positiva vedo. *mi accarezzò il viso*
Io: a che ora dobbiamo scendere?
N: tra venti minuti. *guardò l'orologio*
Io: oddio, non ho voglia stamattina. *chiusi gli occhi*
N: faremo presto, e tu non dovrai fare niente perchè questa volta la discuto io. *mi passò le mani dietro la schiena*
Dopo qualche minuto ci alzammo e dopo aver fatto colazione ci preparammo.
Arrivammo dopo poco in tribunale ed entrammo in aula e lì mi si congelò il cuore, c'era mia madre seduta nella scrivania accanto alla nostra.
N: andrà tutto bene. *mi guardò e mi fece sedere accanto a lui*
Io: *presi il fascicolo con le mani che mi tremavano*
Cominciò la causa e mia madre fece la sua arringa.
Io: perchè è così sicura? *non smisi di guardarla*
N: perchè è Samantha Brooks, lei non mette mai in conto di perdere.
Io: ma è nettamente in svantaggio.
N: ma lei questo non lo sa. *prese l'ultima pagina del fascicolo*
Io: il giudice non l'approverà mai.
N: non dubitare mai di me. *mi guardò*
Quando arrivò il suo turno si alzò e andò alla sbarra ad interrogare il testimone.
N: vorrei introdurre la prova 3b. *diede il foglio al giudice*
M: obiezione vostro onore, non è stata presentata alla controparte.
N: non c'è stato il tempo, qualcuno me l'ha spedita stamattina.
G: va bene Horan, ma è l'ultima volta.
Dopo un'ora di processo il giudice decise in nostro favore e Niall vinse la causa.
Io: sei stato un dio lì dentro. *entrai in casa*
N: non ho fatto niente di straordinario. *rise e chiuse la porta*
Io: vorrei avere la tua stessa fiducia.
N: la acquisirai con il tempo tesoro, ne sono sicuro. *mi prese la mano*
Io: non sai quanto tu mi abbia eccitato in quell'aula. *mi misi davanti a lui*
N: non mi sarei mai aspettato questa frase. *mi mise le mani sui fianchi e mi avvicinò a sé*
Io: *gli misi le mani sul viso e lo baciai*
N: dio mio. *mi prese in braccio e mi appoggiò al muro*
Io: *cominciai a baciargli il collo*
N: *mi sbottonò il bottone del pantalone e infilò una mano all'interno*
Io: *ansimai sul suo collo*
N: *spostò gli slip e mi accarezzò*
Io: *gli morsi il collo*
N: *infilò un dito nella mia intimità e cominciò a muoverlo*
Io: Ní. *gemetti*
N: farò il primo difensore più spesso se ti bagni così per me.
Io: *lo baciai per trattenere i gemiti*
N: *mi mise le mani sul sedere per mantenermi e mi portò in camera*
Io: *mi stesi sul letto e tirai Niall con me*
N: sei bellissima. *mi baciò il collo e mi sfilò la maglia*
Io: mai quanto te. *gli sbottonai la camicia*
N: *continuò a baciarmi e scese sul seno, lasciandomi un succhiotto*
Io: *gli tirai leggermente i capelli*
N: *scese più giù e mi sfilò i pantaloni*
Io: *capovolsi la posizione e mi misi su di lui, gli slacciai la cintura e gli tolsi il pantalone*
N: vieni qui. *mi prese la mano e mi fece mettere a cavalcioni su di lui*
Io: *mi cominciai a muovere sentendo quanto fosse duro sotto di me*
N: *ansimò e mi mise le mani sul sedere*
Io: *mi sporsi verso di lui e lo baciai*
N: dio piccola. *mi slacciò il reggiseno*
Io: *gli morsi il labbro*
N: *ricapovolse la posizione e mi sfilò gli slip, mettendosi tra le mie gambe*
Io: *avevo il cuore a mille*
N: rilassati tesoro. *si abbassò i boxer, mise il preservativo e entrò in me*
Io: *mi misi una mano sulla bocca*
N: *si fermò per darmi il tempo di abituarmi*
Io: puoi muoverti Ní. *chiusi gli occhi*
N: okay. *cominciò a muoversi lentamente*
Io: *strinsi le lenzuola*
N: apri gli occhi piccola. *mi mise le mani sui fianchi per muoversi meglio*
Io: *aprii gli occhi*
N: adesso va meglio. *appoggiò le mani ai lati della mia testa e mi baciò*
Io: dio mio. *ansimai e gli passai le mani dietro la schiena*
N: *aumentò un po' il ritmo*
Io: *gli strinsi il bicipite*
N: stai bene? *rallentò*
Io: si, non fermati. *gemetti*
Continuammo per un po' e io stavo per venire.
Io: Ní. *gemetti*
N: *mi baciò il seno*
Io: sto per venire Niall. *cominciai a tremare*
N: vieni piccola, vieni per me. *diede due spinte più forti*
Io: oh dio. *chiusi gli occhi*
N: *ne diede altre due*
Io: Niall. *urlai venendo*
N: *venne subito dopo e uscì da me*
Io: sono esausta. *dissi con il fiato e gli occhi chiusi*
N: è stato divino. *mi baciò la spalla*
Io: ho bisogno di una doccia. *lo guardai*
N: adesso?
Io: due minuti. *mi avvicinai a lui e lo baciai*

One shots Niall Horan Where stories live. Discover now