Chef

640 20 18
                                    

Io: *ero seduta al bancone di un ristorante*
X: ciao bellezza, che ci fai qui tutta sola? *si sedette sullo sgabello accanto al mio*
Io: *lo guardai con la coda dell'occhio*
X: che maleducato, non mi sono neanche presentato, piacere Christian. *mi porse la mano*
Io: Sharol. *gliela strinsi*
C: quindi che ci fa una donna così bella, seduta al bancone di un ristorante lussuoso, tutta sola?
Io: probabilmente la stessa cosa che fai tu. *feci un sorso del mio drink*
C: non credo proprio Sharol. *mi guardò*
Trascorsi dieci minuti con quel l'essere, che era evidente volesse portarmi a letto, e poi cercai un modo per sfuggire a quella tortura.
Io: *mi guardai intorno e vidi un uomo cenare da solo*
C: se vuoi possiamo continuare questa conversazione nella mia stanza. *mi accarezzò la coscia*
Io: scusa, ma è appena arrivato il mio appuntamento. *scesi dallo sgabello e mi diressi al tavolo che avevo adocchiato*
C: ma. *mi guardò sorpreso*
Io: so che non mi conosce e che probabilmente adesso chiamerà la sicurezza, ma la prego di farmi sedere qui con lei per qualche minuto. *mi sedetti*
X: ormai sei seduta. *mi guardò*
Io: non ne potevo più delle mani viscide di quell'uomo. *mi guardai intorno*
X: sta tranquilla.
Io: *lo guardai*
X: vuoi un bicchiere di vino?
Io: oddio, mi sono seduta al tavolo di Niall Horan. *sussurrai fissandolo*
N: cosa te lo fa pensare?
Io: lei è Niall Horan, lo chef di questo posto, giusto?
N: okay, mi hai scoperto sono io. *sorrise*
Io: mi scusi davvero il disturbo. *stavo per alzarmi*
N: perchè non resti qui e magari mi dici anche il tuo nome?
Io: Sharol, Brooks, è sicuro? *mi risiedetti incerta*
N: sicuro, non è da tutti riconoscermi, pochi sanno chi c'è dietro una cucina.
Io: lei è lo chef più famoso al mondo, con dieci stelle Michelin, e mi sta dicendo che le persone non la riconoscono spesso?!
N: vedo che sei informata su di me. *sorrisi*
Io: mi scusi, è che lei è davvero un grande punto di riferimento per me, il mio sogno è aprire un ristorante tutto mio.
N: cucini?
Io: si, adesso lavoro al Magnolia.
N: ti do l'opportunità della tua vita, dopo cena, quando finiscono il servizio, vieni in cucina e mi mostri cosa sai fare.
Io: si, sarebbe un onore. *sorrisi*
Continuammo a chiacchierare e dopo cena andammo in cucina.
N: preparami il tuo piatto migliore. *si sedette*
Io: *cominciai a muovermi per la cucina prendendo gli ingredienti e gli strumenti che mi servivano*
N: che mi prepari Sharol? *mi osservò da dietro*
Io: è una sorpresa.
Dopo circa mezz'ora il piatto era pronto e io ero più che fiera.
Io: prego. *gli misi il piatto davanti*
N: cos'è? *lo guardò*
Io: ravioli ripieni di gamberi di Sicilia e asparagi con croccante di pane alle acciughe e mousse di piselli.
N: *lo assaggiò*
Io: *lo guardai curiosa di sapere un suo giudizio*
N: molto interessante, tutte le componenti funzionano insieme, la pasta è tirata perfettamente. Hai fatto un bel lavoro.
Io: grazie. *gli sorrisi*
N: ho avuto un'esplosione in bocca. *finalmente mi guardò*
Io: non sa quanto sia onorata. *sorrisi*
N: ti va di far parte della mia brigata?
Io: non mi sta prendendo in giro vero? *lo guardai sconvolta*
N: no.
Io: certo che lo voglio.
N: ci vediamo domani alle 6. *uscì dalla cucina*
Io: oh cazzo. *presi finalmente fiato*
-
N: a che state con i primi? *urlò*
H: pronti chef! *alzò la voce per farsi sentire*
L: eccoli. *mise i piatti su l'impasse*
N: grazie. I secondi?
Li: sono in ritardo chef!
N: come scusa? Non ho capito bene. *si avvicinò*
Li: scusi chef, è il primo servizio di Sharol, sta ancora imparando. *cercò di aiutarmi*
N: Zayn continua tu con i secondi, Brooks vieni qui!
Io: ho quasi finito chef, mi scusi. *continuai a lavorare*
N: ho detto vieni qui Brooks! *alzò la voce*
Z: tranquilla, continuo io. *prese il mio posto*
Io: mi scusi chef, io...*mi avvicinai a lui*
N: fa silenzio e ascolta. Nella mia cucina non sono concessi sbagli o ritardi, chi commette un errore è fuori, senza se e senza ma. Non permetto a chiunque di stare qui dentro, dovresti dare il tuo massimo e invece stai sprecando la tua occasione. *urlò*
Io: scusi capo. *abbassai lo sguardo*
N: hai finito. *strinse la mascella*
Io: mi lasci finire il servizio, la prego. *avevo le lacrime agli occhi*
N: fuori. *urlò*
Io: *uscii e mi sedetti sulle scale fuori dalla cucina*
Z: ehi. *mi raggiunse*
Io: *mi asciugai le lacrime*
Z: non te la prendere troppo, tiene molto al suo lavoro. *si sedette affianco a me*
Io: è la prima volta che lavoro in brigata, in un ristorante stellato. *lo guardai*
Z: lo so, ma se ti ha scelto ci sarà un motivo.
Io: non penso mi voglia rivedere nella sua cucina. *tirai su con il naso*
Z: dice sempre che si ha una sola possibilità, lo disse anche a me, ma io ne ho fatti di errori e sono ancora qui.
Io: potrò lavorare ancora qui? *lo guardai*
Z: certo Sharol, sei brava, pian piano prenderai la mano. *mi mise un braccio intorno alle spalle*
Io: grazie. *appoggiai la testa sulla sua spalla*
Z: io torno dentro, tu non ti muovere da qui, ci vediamo dopo. *si alzò*
Io: okay. *lo guardai*
Z: *entrò in cucina*
Un'ora dopo chiusero la cucina e uscirono.
N: ci vediamo domani ragazzi. *li salutò*
L: non vieni a bere una cosa con noi?
N: sono stremato, sarà per la prossima volta. *se ne andò*
Z: stai meglio? *si mise davanti a me*
Io: si. *lo guardai*
Z: ti va un drink con noi? *mi porse la mano*
Io: è esattamente quello di cui ho bisogno. *afferrai la sua mano e mi alzai*
H: non te la prendere sul personale Sharol, Niall è un capo autoritario ma un buon amico.
Io: spero non mi odi troppo.
H: ti assicuro che non è così. *cominciò a camminare*
Li: e poi non è andata male per essere il tuo primo servizio.
Z: adesso basta parlare di lavoro e andiamo a bere. *mi mise un braccio intorno alle spalle guidandomi*
Cinque minuti dopo entrammo in un bar e ci sedemmo.
Li: di dove sei Sharol?
Io: abito qui vicino.
H: come hai conosciuto Niall? *fece un sorso del suo drink*
Io: in realtà è una storia buffa, ero al ristorante seduta al bar, quando si avvicina un tizio che comincia a fare il cretino, non sapevo che fare così mi sono seduta al tavolo di Niall, che stava mangiando da solo.
L: e hai scoperto di avere uno degli chef più stellato al mondo davanti.
Io: esattamente, voi invece, come lo conoscete? *sorrisi*
H: noi abbiamo fatto tutti la scuola alberghiera insieme, poi per un po' di anni ci siamo persi di vista finché in un modo o nell'altro ci siamo ritrovati tutti a lavorare con Niall.
Z: per Niall, che tra l'altro faceva schifo a scuola. *sorrise*
Li: diciamo che ha sempre avuto le sue idee in testa e non tutti le capivano.
Io: è magico vederlo lavorare, mi fa venire i brividi.
L: è davvero bravo.
Io: devo imparare a fare quel filetto di merda prima che mi cacci dalla sua cucina.
H: ti dico un segreto, all'inizio non riuscivo a fare un piatto, così la sera, quando se ne andavano tutti, restavo a fare pratica prima che chiudessero il ristorante. A quell'ora ci sono solo quelli delle pulizie.
Io: grazie per la dritta Harry. *sorrisi*
-
*una settimana dopo*
Io: cazzo. *sbagliai di nuovo il piatto e buttai tutto all'aria*
N: c'è qualcuno? *entrò nella cucina vuota*
Io: scusi capo. *avevo ancore le mani che stringevano il bancone*
N: che ci fai qui alle due di notte? Dovresti riposare. *si avvicinò*
Io: vengo qui per provare questo maledetto secondo che non mi viene. *mi girai verso di lui*
N: da quanti giorni non dormi? *mi guardò negli occhi*
Io: dormo abbastanza. *accennai un sorriso*
N: facciamo un lavoro pesante, se non riposi non riuscirai mai a dare il massimo.
Io: è che non capisco cosa sbaglio, seguo tutti i passaggi con attenzione, è una settimana che resto qui a provare ma non è mai come il suo. *lo guardai avvilita*
N: non sarà mai come il mio. *curvò minimamente le labbra*
Io: punto ad arrivare il più vicino possibile.
N: guarda. *si mise affianco a me e mi fece vedere tutti i passaggi*
Io: *lo seguii meticolosamente*
N: è qui che sbagli. *fece un taglio particolare*
Io: non l'avevo mai notato. *guardai le sue mani*
N: perché sei sempre troppo concentrata sulle tue mani e non presti attenzione.
Io: *provai a riprodurlo*
N: aspetta, guarda. *si mise dietro di me circondandomi il corpo con le braccia per prendere il coltello*
Io: *mossi le mani guidata dalle sue*
N: ecco. *fece scivolare le mani accanto alle mie sul tagliere*
Io: *feci un grande respiro* grazie.
N: domani farai un bel lavoro. *aveva il viso attaccato al mio*
Io: *sentivo il suo respiro e il suo corpo che premeva sul mio*
N: vai a casa Sharol. *non si mosse*
Io: tu vuoi che io vada a casa? *guardai in basso*
N: non succede mai niente di buono dopo le due di notte. *poggiò le labbra sulla mia tempia*
Io: *socchiusi gli occhi al contatto*
N: *si allontanò*
Io: mia madre dice sempre la stessa cosa. *mi tolsi i guanti*
N: tua madre è una donna saggia. *si sciacquò le mani e se ne andò*
Io: *rimasi a guardare la cucina vuota e dopo un po' tornai a casa*
Il giorno dopo arrivai al ristorante e mi misi la divisa.
N: buongiorno. *mi sorrise*
Io: giorno. *lo guardai*
N: pronti per questo servizio? *urlò per farsi sentire*
Tutti: si chef!
N: che si aprano le danze.
Andammo tutti ai nostri posti iniziando a cucinare.
Venne chiamato il primo secondo e io ero pronta a fare il piatto in maniera eccellente.
N: il secondo!
Li: arriva chef!
Io: mi serve un altro minuto. *sussurrai*
N: siamo in ritardo!
Li: è pronto.
Io: eccolo. *lo passai a Liam*
Li: *lo mise sull'impasse*
N: *lo guardò attentamente* ottimo lavoro Brooks. *si girò verso di me*
Io: grazie chef. *sorrisi*
Li: era perfetto. *mi accarezzò la spalla*
Io: ce l'ho fatta. *lo guardai*
Finimmo il servizio e stavo per andarmene.
N: oggi non resti? *mi guardò*
Io: è venuto bene il piatto.
N: l'hai assaggiato?
Io: solo durante la preparazione.
N: ti va di provarlo concluso?
Io: si. *sorrisi*
N: ne facciamo due, uno io e uno tu e poi li assaggiamo.
Io: perfetto.
Ci mettemmo a lavoro e dopo una decina di minuti avevamo finito.
N: finito. *alzò le mani*
Io: *feci l'ultimo passaggio*
N: sei lenta. *mi guardò*
Io: c'è un motivo per cui lei è uno chef stellato e io una semplice cuoca. *finii*
N: puoi anche darmi del tu quando siamo fuori dall'orario di lavoro. *prese i due piatti e si sedette*
Io: *presi due forchette e mi sedetti difronte a lui*
N: *assaggiò un pezzo del mio*
Io: *feci la stessa cosa con il suo*
N: *mi guardò tutto il tempo*
Io: sto avendo il mio primo orgasmo da cibo. *chiusi gli occhi*
N: contento che ti piaccia. *sorrise*
Io: il mio fa tanto schifo? *lo assaggiai*
N: non vorrei sbilanciarmi ma è quasi al mio livello.
Io: *sorrisi* è buono.
N: certo che è buono, altrimenti non l'avrei mai servito.
Io: non so davvero come ringraziarti per questa opportunità. *lo guardai*
N: sai che ci sta bene vicino? Del vino. *prese una bottiglia*
Io: non hai detto che dopo le due di notte non succede niente di buono? *gli passai il cavatappi*
N: abbiamo ancora un'ora. *versò il vino*
-
*due giorni dopo*
N: che cos'è questo? *mi passò un calice*
Io: credo Borgogna. *l'odorai*
N: credi? *alzò un sopracciglio*
Io: dopo sei vini diversi ho perso la lucidità.
N: sei ancora abbastanza lucida da indovinare però. *fece scontrare il suo bicchiere con il mio*
Io: è ora di andare. *mi alzai e guardai l'orologio*
N: io avrei un'altra idea. *mi guardò*
Io: cioè?
N: chiudi gli occhi. *si alzò*
Io: perchè? *lo guardai muoversi*
N: tu fidati di me. *aprì il frigo*
Io: okay. *chiusi gli occhi*
N: *chiuse il frigo e si avvicinò a me*
Io: cos'hai preso?
N: apri la bocca.
Io: perchè? *aggrottai le sopracciglia*
N: un po' diffidente.
Io: *socchiusi la bocca*
N: *mi imboccò*
Io: *gustai il dolce che mi aveva dato*
N: com'è?
Io: *mi leccai le labbra e poi aprii gli occhi*
N: Sharol non mi puoi fare questo. *mi guardò le labbra*
Io: mi hai fatto ubriacare apposta. *sorrisi*
N: non ho bisogno di farti ubriacare per averti. *mi pulì l'angolo della bocca con il pollice*
Io: *mi appoggiai al bancone dietro di me*
N: sei così bella. *mi mise una ciocca di capelli dietro l'orecchio*
Io: *lo guardai negli occhi*
N: *rimase qualche secondo ad osservarmi e poi mi baciò*
Io: *gli strinsi la maglia*
N: mi prese per i fianchi e mi sollevò sul bancone*
Io: *allacciai le gambe intorno al suo busto*
N: *mi baciò il collo*
Io: oddio. *ansimai*
N: *mi fece stendere e si mise sopra di me*
Io: Niall. *gli sfilai la maglia*
N: *fece la stessa cosa con la mia e iniziò a baciarmi il petto fino ai jeans*
Io: *inarcai la schiena ansimando*
X: c'è qualcuno? *abbassò la maniglia della porta*
N: shh. *mi mise una mano sulla bocca*
X: signor Horan è lei? Sono Clara, le volevo dire che ho finito di pulire. *disse da fuori la porta*
N: si, due minuti e me ne vado. *mi guardò*
C: d'accordo, allora chiude lei?
N: si, non si preoccupi.
C: *se ne andò*
Io: *gli misi le mani sul sedere*
N: sei un po' impaziente. *tolse la mano dalla mia bocca*
Io: tanto. *gli presi il viso tra le mani e lo baciai*
N: ti va di andare da me? *si allontanò*
Io: *annuii*
Ci rivestimmo e uscimmo dalla cucina lasciando tutto così.
N: *aprì la macchina e salì*
Io: *salii dal lato del passeggero*
N: cinque minuti e siamo a casa. *mi guardò e partì*
Io: poi sono io quella impaziente. *sorrisi*
N: tu non hai visto la scena di te che ti leccavi le labbra ansimante dopo aver assaggiato il mio dessert. *accelerò*
Io: non pensavo di farti quest'effetto. *appoggiai la mano sul rigonfiamento che sporgeva dal suo pantalone*
N: no Sharol, non adesso. *gli sfuggì un gemito dalle labbra*
Io: *non mi fermai e continuai ad accarezzarlo*
N: dio. *poggiò la testa sul sediolino*
Dopo poco arrivammo a casa sua ed entrammo.
N: vieni. *mi prese per mano e mi portò di sopra*
Io: baciami. *mi misi davanti a lui*
N: non c'è bisogno di chiederlo. *mi baciò e mi fece indietreggiare verso il letto*
Io: *gli passai le braccia intorno al collo*
N: *prese il lembo della mia maglia*
Io: fermo. *gli presi le mani*
N: che c'è? *mi guardò*
Io: in cucina comandi tu, a letto io. *lo spinsi sul letto*
N: *mi guardò eccitato*
Io: *mi inginocchiai tra le sue gambe e gli tolsi la maglia*
N: *indietreggiò stendendosi sul letto*
Io: *lo baciai scendendo su tutto il corpo fino ad arrivare alla cintura e sfilandola*
N: dio mio. *si passò una mano sul volto*
Io: *gli sbottonai il pantalone e lo sfilai*
N: posso toccarti? *alzò il busto*
Io: due minuti. *mi spogliai lentamente soffermandomi sui pantaloni*
N: se non vieni da sola ti vengo a prendere.
Io: arrivo. *mi tolsi il reggiseno e mi mi misi a cavalcioni su di lui*
N: *mi passò le mani sui fianchi e mi baciò il seno*
Io: *gli passai le mani fra i capelli e lo strinsi a me*
N: spero tu prenda la pillola. *mi spostò le mutandine ed entrò in me*
Io: oh cazzo. *gli tirai leggermente i capelli*
N: *mi baciò il collo*
Io: Ní. *andavo su e giù su di lui mantenendo il mio ritmo*
N: *mi lasciò un succhiotto sul collo*
Io: *gli misi le mani sul petto facendolo stendere*
N: *mi mise le mani sul sedere e me lo strinse*
Io: sei bellissimo. *gli passai le mani sul petto e l'addome, continuando a muovermi*
N: tu da qui sei sicuramente più bella. *aveva il fiatone*
Io: *mi sporsi su di lui e lo baciai*
N: ristabiliamo le posizioni. *capovolse la posizione*
Io: adesso capisco la tua prospettiva. *gli presi il viso tra le mani e lo baciai*
Continuammo così per una decina di minuti e poi venimmo entrambi.
N: *mi accarezzò la coscia e uscì da me*
Io: oddio. *presi fiato*
N: perché non l'abbiamo fatto prima? *si stese accanto a me*
Io: perché sei il mio capo. *mi girai verso di lui*
N: ero serio sul fatto della pillola. *mi guardò*
Io: cazzo, non hai messo il preservativo! *lo guardai di scatto*
N: te l'ho anche detto. *si mise seduto*
Io: ero presa dal momento. *non lo guardai*
N: è grave Sharol. *si girò a guardarmi*
Io: lo so. *sbuffai*
N: che facciamo?
Io: niente Niall, non facciamo niente. *mi alzai e raccolsi i miei vestiti*
N: dove vai? *mi guardò*
Io: a casa mia. *mi vestii*
N: perché non resti qui? *si alzò infilandosi le mutande*
Io: *non risposi e presi le mie cose*
N: ehi! Cos'è successo? *mi prese per il braccio*
Io: è tutto apposto Niall, tranquillo. *uscii da camera sua e andai a casa*
-
Io: *entrai in cucina*
N: *si girò di scatto verso di me.
H: buongiorno. *mi sorrise*
Io: giorno. *accennai un sorriso*
L: cominciamo capo? *guardò Niall*
N: *continuava a guardarmi*
Li: Niall? *lo richiamò*
N: cosa? Si. *si girò mettendosi ai fornelli*
Z: sai che gli prende? *si avvicinò*
Io: no, perché dovrei? *risposi subito*
Z: non so, pensavo aveste parlato. Che cos'hai anche tu?
Io: niente, è tutto okay.
Io e Niall non ci parlammo per circa dieci giorni se non a monosillabi e unicamente di lavoro.
Io: *stavo per andarmene dopo la fine del servizio*
N: possiamo parlare? *si avvicinò*
Io: non c'è niente da dire. *non lo guardai e aprii la porta*
N: Sharol! *mi prese per il braccio*
Io: non ho niente da dirti. *mi trovai a pochi centimetri da lui*
N: io si, vorrei delle spiegazioni per l'altra notte.
Io: abbiamo fatto sesso Niall, niente di più e niente di meno. *lo guardai negli occhi*
N: e poi tu te ne sei andata da casa mia nel bel mezzo della notte, incazzata nera, non mi hai rivolto la parola né lo sguardo per i successivi dieci giorni e ogni volta che provo a parlarti mi eviti. *mi strinse le braccia al suo petto*
Io: ho un ritardo.
N: cosa? *lasciò la presa*
Io: me ne sono andata da casa tua perché mi fai praticamente scaricato la colpa sul fatto del preservativo, ma quando mi è passata ho notato che non mi era venuto il ciclo.
N: dovevi dirmelo Sharol. *sospirò*
Io: è un problema mio Niall.
N: è un problema di entrambi a meno che non sia incinta dello spirito santo.
Io: non voglio scaricare su di te questa responsabilità.
N: e invece me la voglio prendere. Che ne dici di un test di gravidanza?
Io: *lo cacciai dalla borsa*
N: okay. Vieni. *mi prese per mano e mi portò in bagno*
Io: non credo di essere pronta. *lo guardai*
N: ci sono io con te. *mi accarezzò il viso*
Io: okay. *feci un gran respiro e entrai nella cabina*
N: scusa per il fatto del preservativo, era effettivamente colpa mia. *disse da fuori la porta*
Io: non devi scusarti, è stato un malinteso. *feci la pipì sul test*
N: *si appoggiò al lavandino*
Io: fatto. *uscii con il test in mano*
N: ora ci tocca aspettare quindici minuti. *mi guardò*
Io: parlami di qualcosa. *mi appoggiai allo stipite della porta*
N: tipo?
Io: non lo so, qualsiasi cosa.
N: sto pensando di introdurre un nuovo piatto nel menù.
Io: quando ti è venuto in mente?
N: l'ho pensato la notte che sono rimasto da solo dopo che tu te ne sei andata.
Io: raccontamelo.
N: *me lo spiegò nel dettaglio*
Io: ho già l'acquolina in bocca.
N: prima di metterlo sulla carta voglio che tu lo provi.
Io: *sorrisi*
N: quindici minuti passati. *guardò l'orologio*
Io: *glielo porsi*
N: devo farlo io? *mi guardò*
Io: ti prego.
N: okay. *lo prese*
Io: *lo guardai*
N: cosa significano le due lineette? *alzò lo sguardo su di me*
Io: *mi vennero le lacrime agli occhi*
N: ne è comparsa una sola. È grave? *andò nel panico*
Io: *mi bloccai*
N: sharol ti prego dimmi qualcosa.
Io: non sono incinta. *lo abbracciai*
N: dio che sollievo. *mi strinse e mi sollevò da terra*
Io: *sorrisi*
N: *mi posò per terra e mi prese il viso tra le mani*
Io: ero terrorizzata.
N: *mi baciò*
Io: *approfondì il bacio e mi avvicinai a lui*

ANGOLO AUTRICE
Ditemi se vi è piaciuto e se volete la seconda parte.

One shots Niall Horan Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora