Coach

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Io: sei pronto? *entrai in palestra e attraversai il campo andando verso il coach*
Li: chi è? *sussurrò al compagno*
L: non lo so ma ha un culo da paura. *mi fissò*
N: siete degli arrapati del cazzo, ma da quant'è che non scopate? *non li guardò neanche*
Coach: Sharol sto allenando la squadra. *mi guardò dalla panchina*
Io: ma io devo allenarmi.
Coach: ti va di farlo insieme a loro?
Io: se non c'è altra possibilità. *posai la borsa*
N: possiamo riprendere capo? *urlò*
Coach: il tempo che entra Sharol.
N: non può giocare con noi. *si avvicinò*
Io: perchè?
N: perchè sei ad un livello inferiore e sei donna. *mi guardò serrando la mascella*
Io: devo solo allenarmi. *mi tolsi i pantaloni per stare comoda*
N: ti farai male. *mi guardò attentamente in tutti i movimenti*
Io: non lo decidi tu. *guardai il coach*
Coach: entrate in campo e smettetela di litigare come due bambini.
N: *sbuffò e si mise in posizione*
Io: *andai dalla parte opposta*
Facemmo un paio di set e poi i ragazzi cominciarono a giocare duro.
X: palla! *schiacciò*
Io: mia. *la riuscii a prendere ma caddi*
Al passaggio successivo schiacciarono e la palla mi arrivo giusto addosso.
Io: cazzo. *mi piegai per la mancanza d'aria*
Coach: Sharol! *venne da me*
Io: sto bene. *mi toccai il petto*
N: l'avevo detto che non poteva giocare con voi. *si avvicinò*
Io: vaffanculo. *non lo guardai*
N: come scusa?
Io: ho giocato benissimo, perchè sono una fuoriclasse, se non fosse stato per quell'animale che mi ha schiacciato addosso, ma come giocate! *urlai*
N: fuoriclasse. *ridacchiò*
Io: sono brava, molto.
N: l'unica cosa che posso dirti è che hai un bel culo. *gli comparve un sorriso sul volto*
Coach: Horan è mia figlia!
N: *sgranò gli occhi*
Coach: vieni con me, andiamo in infermeria. *mi accompagnò*
-
Io: *mi stavo allenando in campo con le mie compagne*
Charlotte: *schiacciò*
Io: *non ero concentrata*
N: *bloccò il pallone con le mani*
Io: *mi girai per guardarlo dietro di me*
N: hai i riflessi più lenti di un bradipo. *mi lanciò la palla*
Io: non ho bisogno del tuo aiuto.
N: ti ho appena salvato quel bel faccino che ti ritrovi, un grazie sarebbe gradito. *se ne andò*
Io: dio che nervi. *battei*
B: ehi te la vuoi prendere con noi? *riuscì a schivare la palla*
Io: scusate ragazze, riprendiamo. *mi misi in posizione in bagher*
Pian piano arrivarono tutti i ragazzi della squadra maschile e si misero sugli spalti a guardarci.
Io: time out. *gridai*
B: tutto bene? *mi guardò avvicinandosi alla rete*
Io: devo riprendere fiato. *mi sistemai la coda*
L: forza ragazze, siamo venuti a vedere lo show. *gridò da sopra gli spalti*
Z: saranno delle schiappe.
Io: le schiappe siete voi. *gli feci il dito medio*
C: forza cominciamo.
Io: *mi misi in battuta* palla! *schiacciai*
Nel frattempo che giocavamo arrivò mio padre.
Nel complesso per essere un allenamento avevamo giocato abbastanza bene.
Io: *mi avvicinai alla panchina per prendere l'asciugamano*
P: hai giocato discretamente. *non mi guardò*
Io: per i tuoi standard lo ritengo un complemento. *iniziai lo stretching*
P: saresti eccellente con delle compagne alla tua altezza.
Io: è la mia squadra. *mi presi le caviglie e mi allungai sulle gambe*
P: sono scarse Sharol, e tu lo sai.
Io: farò finta di non aver sentito.
H: possiamo iniziare coach? *si avvicinò*
P: si.
Z: adesso ti facciamo vedere come si gioca. *mi sussurrò all'orecchio*
Io: vi ho visti giocare, non siete un granché. *mi alzai*
Z: dovresti prestare più attenzione allora. *raggiunse gli altri in campo*
Io: *mi sedetti accanto a mio padre ad osservarli*
P: che ne pensi? *mi guardò*
Io: che vorrei delle compagne di squadra così. *li guardai incantata*
P: Horan cos'era quel passaggio lento? Sembri mia nonna! *urlò*
N: *schiacciò con una potenza tale che l'avversario decise di non prenderla*
P: ti devo insultare per avere un riscontro? Per me non c'è problema.
N: scusi capo. *ribattè*
P: non uccidere nessun componente della squadra che non ne abbiamo molti altri di riserva.
N: *ghignò*
Io: è bravo. *non staccai gli occhi da Niall*
P: davvero tanto, ma è anche grazie alla sua squadra.
Io: lo sai che è più difficile al femminile.
P: lo so, ma tu sei brava e meriti una squadra che ti valorizzi, non quelle che lo fanno per un po' di cazzo.
Io: papà! *lo richiamai*
P: è la verità Sharol. Vai a fare due passaggi con loro. *mi guardò*
Io: posso? *mi illuminai*
P: corri. Ragazzi entra Sharol, andateci piano, Josh fuori.
L: ma che palle capo, è una ragazzina. *sbuffò*
P: non ho sentito bene cos'hai detto Tomlinson.
L: si capo.
Iniziammo a giocare e non andò male, ma era difficile stare al loro passo.
Quando finimmo avevo decisamente bisogno di una doccia.
H: sei brava Sharol, che ci fai con quella misera squadra che ti ritrovi? *si avvicinò*
Io: è tutto quello che ho trovato. *affannai*
H: e fattelo dire hai un coach di merda, non sei per niente allenata.
Io: mio padre è troppo impegnato con voi per allenarmi.
H: l'allenamento lo puoi fare con noi.
Io: papà mi posso allenare con loro? *ci avvicinammo*
P: si, ma non è una passeggiata.
Io: lo so, ma il mio coach fa schifo. *guardai Harry*
P: lo so bene che fa schifo, da domani alle sei in palestra.
Io: okay.
H: a domani capo.
-
E da lì iniziò una lunga serie di allenamenti sfibranti all'alba.
Io: basta. *mi piegai all'ultima flessione*
P: altre dieci.
Li: sharol se non chiudi quella bocca non rispondo più di me.
Io: non ce la faccio più.
L: spreca meno fiato a parlare e lavora.
Dieci flessioni dopo avevamo finito.
N: ha delle braccine minuscole ci credo che non ce la fa.
H: siete insopportabili ragazzi, lasciatevelo dire.
Io: *gli sorrisi grata che avesse preso le mie parti*
P: ragazzi domani abbiamo la partita, come vi sentite? *si avvicinò*
N: sicuri di vincere.
Io: non sarei così sicura, la squadra avversaria è forte.
N: noi siamo più forti.
P: andatevi a fare una doccia ragazzi, puzzate.
Io: *presi la borsa e andai nello spogliatoio*
Quando tutti finimmo di lavarci uscimmo.
Io: papà mi dai un passaggio a casa? *lo raggiunsi*
P: tesoro devo fare un servizio importante. *mi guardò*
Io: tranquillo, torno a piedi.
P: noi ci vediamo domani. *ci guardò*
N: a domani capo.
P: non fate tardi. *se ne andò*
H: ti diamo un passaggio noi, se vuoi.
N: *alzò le sopracciglia*
Io: non vorrei dare fastidio.
H: tranquilla Sharol, davvero.
N: in realtà la macchina è mia.
Io: per me non è un problema tornare a piedi.
H: non lo ascoltare, ti diamo un passaggio noi. *andò verso la macchina*
Io: grazie. *sorrisi*
N: *aprì la macchina e mise il borsone nel cofano*
H: *fece lo stesso e salì dietro*
Io: vado avanti? *lo guardai*
H: certo.
Io: *salii*
N: ti devo portare a casa del coach? *salì e mise in moto*
Io: no, vado da mia madre, ti dico la strada. *ero molto a disagio*
N: okay.
Io: *mi squillò il telefono e risposi* ciao mamma.
M: dove sei?
Io: al college, ho finito di studiare e sto tornando a casa.
M: okay, ci vediamo dopo.
Io: a dopo. *posai*
N: non dovresti mentire a tua madre. *mi guardò*
H: Niall. *lo richiamò*
N: perché le hai detto che sei al college?
Io: perché è meglio che lei lo pensi.
N: non stai facendo niente di male.
Io: mamma non è molto d'accordo su questa mia passione.
H: non è solo una passione, sei davvero brava.
Io: lei vorrebbe che studiassi e mi laureassi, perché non crede che questo mi porterà lontano nella vita.
N: quando poi compri una macchina che costa più della loro casa e una villa di due piani al centro di New York si ricredono, te lo assicuro.
H: probabilmente è solo molto protettiva nei tuoi confronti.
Io: se la vogliamo mettere così. *abbassai lo sguardo*
Dopo una decina di minuti arrivammo.
Io: grazie ragazzi, ci vediamo domani. *scesi dalla macchina*
H: a domani. *scese e si mise davanti*
Io: non correte. *feci un gran respiro ed entrai in casa*
M: dove sei stata e chi ti ha accompagnato a casa? *cominciò ad urlare*
Io: tranquilla mamma, ero al college e mi hanno accompagnato due miei amici, va tutto bene.
-
Io: *fui svegliai nel bel mezzo della notte dalle urla di mia madre*
M: scendi subito Sharol. *urlò*
Io: che succede mamma? *scesi di corsa*
M: quando volevi dirmi che ti stai allenando con tuo padre? *continuò a sbraitare*
Io: mamma è capitato poche volte, adesso vai a dormire che è tardi. *provai a tranquillizzarla*
M: stai mettendo da parte lo studio, per seguire quello stronzo di tuo padre e il suo stupido hobby.
Io: mamma devi calmarti, ti prego. *ero un po' spaventata perché non l'avevo mai vista così*
M: tu sei dalla sua parte.
Io: mamma ma quale parte? È mio padre e condividiamo una passione, punto.
M: quella la chiami passione, è solo una perdita di tempo, come devo dirtelo. *prese una bottiglia di vetro e me la lanciò*
Io: *mi ritrovai con le braccia davanti al viso per non farmi colpire*
M: *rimase immobile guardando la bottiglia infrangersi sulle mie braccia*
Io: *mi guardai le braccia ed erano piene di tagli*
M: Sharol. *guardò la bottiglia rotta per terra*
Io: *salii di sopra senza dire nulla e dopo essermi infilata le scarpe uscii di corsa, mi misi in macchina e chiamai Harry*
H: ehi Sharol, tutto bene? *disse con la voce assonnata*
Io: scusa se ti chiamo a quest'ora ma non so dove andare. *mi tremava la voce*
H: che succede, vuoi venire da me?
Io: te lo racconto lì, mandami la posizione.
H: subito. *chiuse la chiamata e mi mandò la posizione*
Io: *misi in moto e dopo una decina di minuti arrivai fuori casa sua*
H: *uscì dalla porta di casa*
Io: *parcheggiai e gli corsi incontro*
H: cos'è successo? *mi guardò*
Io: piccolo incidente con mia madre. *lo guardai*
H: sharol ma sei tutta sporca di sangue, vieni entra. *mi fece entrare*
Io: è tutto okay. *lo seguii*
H: dobbiamo andare in ospedale.
Io: non ce n'è bisogno.
H: lascia almeno che ti disinfetti. *andò in cucina a prendere il kit del pronto soccorso*
Io: grazie. *lo seguii*
H: non vorrei sembrare invasivo ma dovresti raccontare come sono andate le cose. *prese l'acqua ossigenata e le garze*
Io: va tutto bene, mia madre si è solo alterata un po', è stato un incidente. *mi sedetti davanti a lui*
H: cosa ti ha lanciato? *mi cominciò a pulire le ferite*
Io: una bottiglia. *guardai attentamente le sue mosse*
H: dovresti prendere dei provvedimenti, vuoi che chiami tuo padre? *mi mise le garze*
Io: non è necessario Harry, ma grazie.
H: succede spesso? *mi guardò negli occhi*
Io: che perda il controllo si, che mi lanci cose addosso una volta ogni tanto.
H: vieni ti do dei vestiti puliti. *mi fece strada in camera*
Io: non ho nemmeno infilato i pantaloni per la fretta. *mi guardai*
H: non penso sia stato il tuo prima pensiero. *mi diede dei pantaloncini e una maglia*
Io: grazie. *li presi*
H: lì c'è il bagno, qualsiasi cosa ti serva puoi chiedermela. *mi indicò una porta*
Io: grazie. *andai in bagno e mi spogliai*
Quando tornai in camera Harry si era rimesso a letto.
Io: vado sul divano. *lo guardai*
H: per me non c'è problema, puoi tranquillamente dormire qui.
Io: *mi misi nel letto accanto a lui*
H: ti fa male? *si girò verso di me*
Io: solo un po'. *mi stesi*
H: adesso dormi, che sarai stanca. *spense la luce*
Io: notte Harry, grazie.
H: buonanotte Sharol.
-
Io: *mi svegliai presto e vidi che Harry ancora dormiva*
Andai in cucina per preparare la colazione, anche per sdebitarmi del grande favore che mi aveva fatto Harry.
N: svegliati coglione. *entrò in casa*
Io: *mi affacciai da dietro il bancone della cucina*
N: che ci fai tu qui? *mi vide*
L: finalmente te la sei scopata Harry. *andò verso la camera*
H: vi sembra il modo di svegliarmi. *si alzò e venne in cucina*
Io: non abbiamo fatto nulla.
L: dicono tutti così. *si sedette sullo sgabello del bancone*
Io: io adesso vado. *stavo per andare in camera a prendere le mie cose*
H: aspetta. *mi fermò*
Io: che c'è?
H: vieni di là, facciamo colazione, ti accompagno a casa per prendere le cose e vieni con noi al palazzetto.
Io: non penso sia il caso.
H: ti prego.
Io: okay.
H: dai vieni, non fare caso a loro, sono degli animali. *mi mise un braccio intorno alle spalle e andammo in cucina*
L: quindi te la sei fatta con i tuoi pantaloncini addosso? *lo guardò*
H: non l'abbiamo fatto. *gli diede uno schiaffo dietro il collo*
N: sono sicuro che il mio numero sul tuo culo starebbe molto meglio di quello di Harry.
Io: mi dispiace per te ma non avrai mai quest'onore.
N: non mi sfidare Sharol, io non perdo mai.
H: smettetela, non siete per niente ospitali.
L: tu invece sei il padrone di casa perfetto.
N: Harry non pensavo fossi così violento. *guardò il mio braccio fasciato*
H: la smettete di fare i cretini?
L: okay.
Facemmo colazione e poi Harry mi accompagnò a casa, aspettandomi fuori.
Per fortuna mia madre stava ancora dormendo e io ebbi il tempo di prendere tutto ciò che mi serviva e sgattaiolare fuori.
Io: fatto. *entrai in macchina*
L: il coach ci aspetta al palazzetto.
N: dici al coach che ha rotto il cazzo, lui e questa puntualità.
H: magari glielo facciamo dire direttamente dalla figlia. *guardò Niall*
Io: tutto bene ragazzi, fate finta che non esista.
Dopo poco arrivammo al palazzetto e i ragazzi andarono a cambiarsi per il riscaldamento pre partita.
P: buongiorno tesoro, che ci fai qui?
Io: sono venuta a vedere la partita. *gli sorrisi*
P: sono contento di vederti. *si sedette mentre i ragazzi si allenavano*
Io: *scambiai uno sguardo con Harry*
P: che tu sei fatta al braccio? *continuò a guardare i ragazzi*
Io: sono caduta.
P: non sei mai stata brava a mentire.
Io: *rimasi in silenzio*
P: perché non vieni a vivere da me?
Io: perché odio la tua fidanzata.
P: potresti sopportarla prima che tu finisca all'ospedale.
Io: preferisco l'ospedale.
I ragazzi finirono l'allenamento e pian piano cominciarono ad arrivare gli spettatori per la partita.
Papà gli fece un bel discorso e dopo seguì quello di rituale del capitano della squadra.
N: spacchiamogli il culo a quelle fighette. *entrò in campo*
Cominciò la partita e i ragazzi stavano dando il meglio di loro.
Finì con la nostra vittoria e andammo tutti a festeggiare.
Z: un giro di drink per tutti. *chiese alla cameriera*
Io: avete giocato davvero bene ragazzi.
Li: gli avversari erano forti.
N: non me ne sono accorto, ero troppo impegnato a sfondare i loro muri.
Z: se quelli li definiamo muri. *rise*
H: alcune cose buone le hanno fatte, ma li abbiamo stracciati.
Io: potevate fare di meglio.
L: cosa? Siamo stati perfetti.
Io: poco sintonizzati, Niall pensa che la palla sia di sua proprietà, Louis, come libero stai sempre in mezzo e Liam con quelle cazzo di braccia che ti ritrovi dovresti fare dei muri da paura, invece sono mediocri.
H: vi ha appena asfaltati.
Z: mi sembra di capire che sono il migliore in quella squadra. *sorrise*
Io: l'unico che ha giocato bene è Harry, vi ha parata il culo in parecchie situazioni, ed è equilibrato.
Z: deve essere davvero bravo a letto.
Io: questo me lo stai dicendo tu. *alzai le sopracciglia*
H: *rise*
N: e comunque la palla è di mia proprietà. *prese il drink*
Io: saresti un ottimo capitano se non cercassi di metterti sempre in luce oscurando i tuoi compagni. *feci un sorso del mio drink*
N: *mi guardò*
-
Era definitivamente iniziata la stagione invernale e, mentre la squadra dei ragazzi stava andando davvero forte in classifica, quella sera avevo la mia prima partita con la nuova squadra.
Io: pronte ragazze? Si gioca, qua le mani. *allungai un braccio*
B: facciamogli vedere chi siamo. *mise la mano sulla mia*
C: date il meglio di voi.
Io: è la prima volta che giochiamo tutte insieme, quindi probabilmente ci sarà qualche problema di sincronizzazione all'inizio ma sono sicura che questo non sarà un ostacolo.
Lisa: siamo forti.
Io: fairies. *gridai e andai in campo*
Cronista: ed ecco le "New York fairies" che entrano in campo con una squadra del tutto nuova.
Io: *mi misi in battuta* palla! *gridai e schiacciai*
La partita continuò con alti e bassi ma alla fine vincemmo.
Io: brave ragazze. *mi fermai davanti allo spogliatoio*
P: posso fare i complimenti alla mia campionessa? *si avvicinò*
Io: ciao papà, alla fine sei venuto. *sorrisi*
P: non potevo mancare alla prima del campionato, finalmente hai trovato la tua squadra.
Io: si, le ragazze sono tutte molto brave, dobbiamo solo trovare il nostro equilibrio.
P: sono sicuro che un altro paio di partite e vi assesterete del tutto. Sei un bravo capitano.
Io: grazie papà. Vado a farmi una doccia, ci vediamo dopo.
P: si, ci sono anche i ragazzi.
Io: d'accordo. *entrai nello spogliatoio e mi feci la doccia*
Quando finimmo io, Blair e Charlotte raggiungemmo mio padre.
Io: siamo pronte.
H: eccole le nostre fate. *mi sorrise*
Io: come siamo andate?
H: quando giochi sembra veramente che tu abbia un paio di ali. *mi abbracciò*
Io: grazie Harry.
N: io avrei un paio di critiche.
B: ne possiamo parlare solo davanti un drink.
P: non dovreste bere, ma visto che mia figlia ha vinto vi lascio la serata libera.
Li: grazie capo.
P: mi raccomando, riportatela a casa sana e salva.
L: sarà fatto.
P: ci vediamo lunedì noi. *se ne andò*
Z: a lunedì capo. Allora dove andiamo?
C: c'è un posto davvero carino qui vicino. Io sono Charlotte comunque. *si presentò*
B: io Blair.
Uscimmo dal palazzetto e ci dividemmo in un paio di macchine fino ad arrivare al bar.
Io: allora Niall quali sono questi grandi errori che hai visto? *presi il drink e ne feci un sorso*
N: i tuoi riflessi restano lenti, lasci troppo spazio alle tue compagne, e avete un libero che fa schifo.
Io: il vostro opposto diciamo.
B: sul libero ha ragione però.
Io: ci stiamo lavorando, abbiamo appena sostituito tre componenti della squadra, un passo alla volta.
Li: per essere la prima partita che giocate insieme non siete andate malissimo.
C: e facciamo dei muri che potete anche sognare.
B: e abbiamo il capitano con il culo più da sballo di tutta New York. *sorrise*
Io: sui muri sono d'accordo. *arrossii*
N: io sono più d'accordo sulla seconda affermazione. *mi sussurrò all'orecchio*
Io: devi smetterla di fare apprezzamenti sul mio culo. *lo guardai*
N: perchè? Sono complimenti.
Io: potresti dirmi che ho dei begli occhi.
N: ti accontenti di una così banale Sharol Brooks? *mi guardò le labbra*
Io: puoi provare. *mi morsi il labbro*
N: è l'adrenalina a parlare.
Io: probabile, ma tu non avevi detto che non perdi mai?
N: ti va un altro drink?
Io: si.
N: vieni. *mi tirò per il braccio e mi portò al bancone*
Io: *lo seguii e mi appoggiai al bancone*
N: non dovresti tenerlo così esposto. *mi mise una mano sul sedere e ordinò due drink*
Io: e tu dovresti tenere le mani apposto. *gliela spostai*
N: sei davvero bella con questo vestito. *era dietro di me*
Io: *sentivo il respiro caldo sul mio collo ed era eccitante*
N: *si sporse su di me per prendere il drink*
Io: solo perché mi vedi sempre in abiti sportivi e con i capelli in disordine. *presi la cannuccia in bocca*
N: ti posso assicurare che l'immagine di te con la coda spettinata e le goccioline di sudore che ti scendono sul corpo è altrettanto eccitante. *mi fece scivolare la mano libera sul fianco e mi attirò a sé*
Io: mi stai dicendo che mi sogni la notte? *girai la testa verso di lui*
N: non solo la notte tesoro, anche quando mi sento dannatamente solo.
Io: sei pessimo con le ragazze. *mi girai verso di lui*
N: eppure mi sembra che tu sia abbastanza eccitata. *mi passò la mano sulla schiena*
Io: che c'è le tue cheerleader ti hanno dato buca? *lo guardai negli occhi*
N: o forse sono io che ho dato buca a loro.

ANGOLO AUTRICE
Vi aspetto per il continuo nella seconda parte, fatemi sapere se questo inizio vi piace e cosa vi aspettate.

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