Esami

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M: tesoro svegliati. *mi accarezzò i capelli*
Io: mhh.
M: amore devi fare gli esami scritti.
Io: non ce la posso fare. *mi stropicciai gli occhi*
M: dai amore sei preparatissima, andrà benissimo.
Io: *mi alzai e andai a fare colazione*
-
Io: *entrai in classe*
P: buongiorno sharol.
N: alla buon ora signorina Brooks.
Io: mi scusi. *mi sedetti al mio posto*
N: dato che la signorina Brooks è arrivata con molta calma, adesso possiamo cominciare. *distribuì i fogli*
Io: *ruotai gli occhi*
N: ha qualcosa da dire?
Io: si in realtà si.
P: sharol, stai tranquilla.
N: cominciamo.
*iniziò il test*
P: hai bisogno di aiuto sharol? *si avvicinò a me*
Io: no grazie. *sorrisi*
N: professore lo deve fare lei il compito. *si avvicinò*
*10 minuti dopo*
Io: *mi alzai e consegnai il compito*
N: troppo difficile?
Io: troppo facile per i miei standard. *uscii dalla classe*
-
Io: *entrai in casa*
M: com'è andata tesoro?
Io: bene. *sbuffai*
M: amore sei sicura?
Io: il test è andato bene, ma c'era il commissario esterno che mi ha reso quell'ora un inferno.
M: amore vedrai che domani andrà meglio. *mi abbracciò*
Io: grazie mamma.
M: dai forza, ti ho preparato il tuo piatto preferito. *andò in cucina*
Io: *la seguii*
M: mangiamo, che ho una fame assurda. *si sedette*
Io: ti voglio bene mamma.
M: anche io piccola, e gli farai il culo a quel commissario esterno.
Ru: buon appetito ragazze.
-
Io: buongiorno mamma, ciao Rufus. *scesi in cucina*
Ru: ciao tesoro.
M: come mai già sveglia?
Io: sono preoccupata per il test di oggi.
M: amore andrà bene, come ieri.
Io: oggi ho matematica, e io non sono un asso in questa materia.
M: fai quello che sai fare e poi chiedi aiuto.
Io: speriamo che il commissario esterno è cambiato.
M: sei la migliore tesoro.
Ru: se lo vedo lo uccido.
*a scuola*
Io: buongiorno. *entrai in classe*
P: giorno sharol.
N: come mai in orario signorina Brooks?!
Io: *sbuffai e mi sedetti al mio posto*
P: rilassati vuole solo metterti in difficoltà. *si avvicinò a me*
Io: non ce la faccio più.
P: tieni duro.
*iniziò il test*
Io: prof non ci riesco. *sussurrai*
P: che ti serve?
Io: la numero tre, mi manca solo quello.
N: *tossì* Brooks ha bisogno di qualcosa? *si avvicinò*
Io: no.
-
M: tesoro com'è andata?
Io: mi mancava una domanda, ma nessuno l'ha fatta.
M: va bene amore, non puoi sempre essere perfetta e poi recupererai domani con l'orale.
Io: mamma quello mi odia.
M: chi tesoro?
Io: il commissario esterno, fa di tutto per farmi andare male.
M: stai tranquilla, sarai brillante all'orale.
Io: non ce la faccio più, voglio che finisca questa tortura.
M: è quasi finita tesoro. *mi abbracciò*
-
M: amore svegliati. *mi accarezzò i capelli*
Io: buongiorno. *sbadigliai*
M: forza che oggi è l'ultimo giorno.
Io: *scesi di sotto e feci colazione, poi salii di sopra e mi preparai*
M: vuoi che ti accompagni a scuola?
Io: no però se mi venissi a prendere...
Ru: posso venirti a prendere io.
Io: grazie Rufus.
Ru: quando finisci chiamami.
Io: va bene, io vado. *aprii la porta*
M: rilassati andrà tutto bene.
Io: *uscii di casa e andai verso scuola*
-
Io: *era arrivato il mio turno ed entrai nell'aula*
P: buongiorno sharol, prego siediti.
Io: *mi sedetti davanti ai professore*
N: eccomi possiamo cominciare. *entrò in classe*
Io: *mi venne un colpo al cuore quando lo vidi*
P: prego sharol puoi cominciare.
Io: *cominciai ad esporre la mia tesina e stava andando tutto bene quando il commissario esterno mi bloccò*
N: non sono d'accordo.
Io: *cercai di motivagli la mia risposta*
N: penso che qualcuno potrebbe trovare questa cosa offensiva.
Io: basta, non ce la faccio. *mi alzai e uscii dalla classe*
-
P: sharol per favore rientra in classe.
Io: non posso continuare così, tanto mi boccerebbe in ogni caso.
P: non ti vuole bocciare e poi siamo noi a decidere.
N: Brooks rientra in classe. *venne verso di me*
Io: lei mi odia.
N: forza Brooks rientra.
P: risolvete questa cosa, tu devi continuare l'esame. *se ne andò*
Io: perchè cerca di ostacolarmi, che le ho fatto di male?
N: sharol tu sei una ragazza intelligente, io non cerco di ostacolarti ma di spronarti, dai il meglio di te stessa sotto pressione, la gente deve smetterla di essere accomodante con te solo perchè sei bella.
Io: la gente non è accomodante con me.
N: il tuo professore ti tratta come se fossi sua figlia.
Io: abbiamo solo stretto un forte legame.
N: forza rientra e finisci l'esame.
-
P: sei stata spettacolare sharol.
Io: grazie mille professore.
P: mi mancherai in classe.
Io: anche lei professore.
N: posso parlarti un attimo?
Io: certo.
P: ci vediamo dopo. *se ne andò*
N: è stato il miglior esame che abbia mai visto.
Io: grazie mille.
N: ti sembrerà fuori luogo ma vorrei invitarti a cena.
Io: io...non so che dire.
N: puoi dire soltanto si.
Io: va bene. *sorrisi*
-
Io: mamma io esco. *aprii la porta*
M: dove vai?
Io: mi hanno invitato a cena.
M: oh un appuntamento romantico, devi dirmi tutto quando torni.
Io: va bene mamma. *uscii di casa ed entrai in macchina*
N: sei bellissima.
Io: grazie.
N: spero ti piaccia il mare.
Io: io adoro il mare. *lo guardai*
N: menomale.
Io: posso accendere la radio?
N: certo.
Io: *accesi la radio e cominciai a canticchiare*
N: hai una voce bellissima.
Io: oh grazie. *arrossi*
-
N: ti piace? *mi fece sedere*
Io: è incantevole. *mi guardai intorno*
N: quasi alla tua altezza.
Io: *lo guardai sconvolta*
N: io sono stato un po' uno stronzo agli esami, ma solo perchè non sapevo come comportarmi.
Io: hai recuperato alla grande.
N: parlami un po' di te.
Io: perchè non mi dici tu qualcosa.
N: ti annoierei.
Io: questo fallo decidere a me.
-
N: *bussò alla porta*
Io: mamma è arrivato Niall, comportati bene. *andai ad aprire la porta*
N: buongiorno.
Io: ciao tesoro, ma che bei fiori. *li stavo per prendere*
N: questi sono per tua madre. *entrò*
Io: va bene. *chiusi la porta*
N: buongiorno signora. *le diede i fiori*
M: piacere di conoscerti, Samantha.
N: il piacere e tutto mio, Niall.
Io: lui è Rufus.
Ru: piacere di conoscere, sono Rufus, il patrigno di sharol. *gli strinse la mano*
N: Niall.
Ru: quel Niall? *mi guardò*
Io: si, lui è stato il mio commissario esterno.
Ru: comportati male e ti rompo tutte le ossa.
N: non le potrei mai fare del male.
-
M: è pronto il pranzo ragazzi.
Io: *ci sedemmo a tavola*
M: allora Niall da quanto fai il professore?
N: il realtà ho fatto il professore solo l'anno dopo essermi laureato e poi ho cominciato a fare l'avvocato. E ancora oggi ogni tanto mi chiedono di fare il commissario esterno agli esami.
M: tu fai l'avvocato?
N: si.
M: posso chiedere il tuo cognome?
N: Horan.
M: tu lavori per la Goliath National Bank!
Io: mamma.
M: no, io non lo voglio in casa mia e soprattutto non voglio che esca con mia figlia.
N: lei è il giudice Smith, io so che sono andato un po' oltre in udienza, ma purtroppo io devo seguire le istruzioni dei miei capi.
M: no, tu hai messo in difficoltà tutti e sei andato nel personale, sei stato scorretto, poco professionale, lasciando stare cosa ti hanno detto i tuoi capi, se tu avessi dei valori non ti saresti comportato così e io non voglio che mia figlia esca con una persona senza alcun valore.
Io: mamma stai esagerando.
M: no, non è vero, tu non c'eri in quell'aula, lui ha detto delle cose per orribili e anche offensive, si è permesso perfino di alludere che le donne devono stare a casa ad accudire i propri figli, invece di andare a lavorare e magari anche salvare delle vite, dato che in quell'aula era formata dal 90% da medici, sei stato meschino.
Io: mamma la persona che hai visto in quell'aula non c'entra nulla con la persona che conosco io. Niall è una persona buonissima, che non farebbe mai del male a nessuno, ha dei valori e darebbe la vita per non andargli contro.
M: non me ne frega, io non voglio che tu esca con un avvocato del genere.
N: io le vorrei solo dire che ammetto di essere stato meschino quel giorno, ma non mi appartiene, io non sono così, ma quella causa in particolare non la potevo perdere e ho dato il peggio di me, perchè lo sa anche lei quando un avvocato da il peggio di sé vince sempre.
M: allora io ti voglio dare il beneficio del dubbio. Voglio che vieni a lavorare per me.
N: io ne sarei onorato.
M: sei assunto, cominci dalla settimana prossima, chiusi tutte le cause con la Goliath National Bank e vieni nel mio ufficio.
-
*a casa di Niall*
N: mi dispiace per l'altra sera.
Io: non ti devi scusare, a me non importa come ti comporti a lavoro, il so che con me sei un'altra persona e dono felice di questo.
N: tra qualche giorno dovrò lavorare per tua madre.
Io: lo so, non farti riempire di lavoro, tienile testa, dici sempre ciò che pensi sempre con il massimo rispetto e fai il tuo lavoro, in cui so che sei il migliore e andrà tutto bene.
N: grazie piccola. *mi baciò*
Io: ti amerà, quasi quanto ti amo io.
N: anche io ti amo.

One shots Niall Horan Where stories live. Discover now