Capitolo 6

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Lídia POV
Il mio sguardo non rimaneva un attimo fermo: passavo da una scultura, a un locale tipico, alle bancarelle per la strada che vendevano gadget dei mondiali. La maggior parte della gente per strada indossava maglie della propria nazionale: c'era gente da tutto il mondo.
-Non ero mai stato in Qatar- Neymar era più estasiato di me.
-Neanche io, e me ne pento-
-Che ne dici di entrare in quel ristorante laggiù? È ora di cena, ormai-
Indicò con la mano sinistra un piccolo ristorante elegante che si affacciava sulla strada di fronte a quella su cui stavamo camminando, mentre la mano destra era intrecciata alla mia. Stranamente era stata una sua iniziativa, e la presi come un altro punto a mio favore.
Annuii accelerando il passo, scoprendo improvvisamente di avere abbastanza fame, mentre Neymar mi guardava divertito.
-Non hai mai visto una ragazza morire di fame?- ironizzai entrando nel locale affollato, ma raffinato.
Neymar non fece in tempo a rispondermi che subito un cameriere di piazzò davanti a noi.
-Posso esservi d'aiuto?- chiese cordialmente.
-Si, è disponibile un tavolo per due?- il suo tono di voce era cambiato nel giro di pochi secondi. Durante la serata passata insieme aveva mantenuto un tono sicuro e allegro, ma nel rispondere al cameriere era ritornato il 'solito vecchio Neymar, timido e impacciato. Capii che in fondo era solo il suo carattere, e non potevo condannarlo per questo.
Il cameriere ci portò in una seconda sala interna del ristorante quasi del tutto piena. Fortunatamente era presente un tavolo elegante per due vicino ad una grande finestra metallizzata.
-Sai Ney, devo essere sincera con te- iniziai sedendomi davanti a lui, che mi guardò quasi scandalizzato.
-Cosa intendi dire?- chiese. Trattenne il fiato.
-Ero sicura che mi sarei annoiata a morte, forse perchè non ci conosciamo bene, o forse perchè era solo la mia mente a dirlo, ma in ogni caso sta succedendo tutto il contrario. Sto passando una bellissima serata con te-
Sorrise e abbassò lo sguardo sul suo tovagliolo piegato perfettamente. Bene, un altro punto a favore.
-Sono felice di sentire questo- continuò -Mi dispiace se ti sono sembrato noioso o qualcosa di simile, io...-
-Ehi, Ney, scherzavo. Sul serio, dovresti essere più sicuro di te, non hai nulla da invidiare a nessuno- non mi ero mai spinta oltre a complimenti superficiali con i ragazzi, mi sentivo quasi a disagio e lui lo capì subito.
-Anch'io devo essere sincero con te, Lídia- sottolineò il mio nome -ho chiesto a tutti i miei compagni di squadra di te, per sapere il più possibile, e tutti mi hanno detto la stessa cosa: è una gran stronza-
Risi di gusto sapendo che era vero, e mi piaceva dare l'impressione della stronza. Riuscivo a farmi rispettare, e a me stava bene.
-Ma sono sicuro che dietro questa Lídia così scontrosa si nasconda una ragazza del tutto diversa. Prendimi per pazzo, ma io la penso così-
Non volevo arrivare a parlare di questo. Era un argomento delicato e nonostante quel ragazzo mi affascinasse non mi sentivo ancora pienamente a mio agio per discuterne come vecchi amici.
-Non penso siano affari tuoi, Neymar- risposi stizzita, forse un po' troppo duramente perché il suo viso di impallidì in un secondo.
Continuammo a parlare di argomenti superficiali senza entrare nei dettagli della nostra vita per quasi due ore, mentre mangiavano i pasti tipici del posto. Col passare del tempo Neymar era diventato sempre più aperto e solare, diverso da quel ragazzo che mi aveva colpito con la palla agli allenamenti di calcio. Ma così come lui pensava che dietro la Lídia stronza si nascondesse una ragazza buona, io ero sicura che dietro quell'apparente timidezza si nascondeva un carattere deciso e forte. Ma forse era proprio il suo lato timido che mi aveva spinto a 'provarci'.
Dopo aver pagato il conto uscimmo dal ristorante che a mano a mano si stava svuotando, e decidemmo di ritornare in albergo per non fare troppo tardi.
-Non sopporto la decisione di mio padre di farmi assistere ad ogni vostro singolo allenamento. Ma poi quanto vi allenate? Sono solo stupide partite di calcio!-
-Io ci vivo con le stupide partite di calcio!- ribatté.
-Contento tu... Sta di fatto che passerò tutto novembre a guardarvi correre inseguendo una palla-
-Se tuo padre ha deciso così...-
-Mio padre dovrebbe capire che so badare a me stessa- lo interruppi io, tirando fuori il pacchetto di sigarette dalla borsetta blu.
-Non credo proprio- disse sottovoce.
-Cosa?- mi bloccai in mezzo la strada e lo fissai.
-Tu dici che sai badare a te stessa, ma il solo fatto che fumi è incoerente con quello che affermi. Queste cose ti uccidono-
Sbuffai e misi la sigaretta a posto, chiudendo il pacchetto e rimettendolo di nuovo nella borsetta.
-Contento ora?-
Sogghignò trattenendo le risate.

Neymar POV
Entrammo nel nostro albergo e accompagnai Lídia in camera sua. Avevo passato una bellissima serata, ma purtroppo era tardi e non potevo permettermi distrazioni.
-Eccoci...- iniziai io. Sfregavo le mani per il nervosismo.
Lídia mi sorrise e in un attimo me la ritrovai fra le mie braccia.
-Grazie, è stato bellissimo- sussurrò accoccolandosi al mio petto, e giurai su mia madre che il cuore mi stava scoppiando.

Save me || Neymar JrWhere stories live. Discover now