Capitolo 40

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-Parliamoci chiaro, Neymar. Quando tutto questo finirà- fece un gesto con la mano indicando la stanza, ma si riferiva chiaramente al mondiale -tu tornerai a Parigi, alla tua solita vita fatta sì di allenamenti e partite, ma anche di feste e divertimento. Io tornerò in Brasile-

Ci avevo pensato eccome a questo. Non avevo intenzione di gestire una relazione a distanza, non era per me. Fantasticando, qualche notte prima, avevo pensato di chiedere a Lídia di trasferirsi in Francia, da me, ma lei ovviamente era ignara di tutto.

-Saremo in due continenti diversi. Io tornerò alla mia vita, sicuramente più umile della tua. Tu avrai tutto ciò che vorrai a portata di mano-

-Io voglio te- la interruppi. Ero serio, volevo lei. E mi innervosiva sapere che lei non fosse consapevole di questa cosa.

-Neymar, sii sincero con te stesso. Potresti portarti una ragazza diversa a letto ogni giorno-

-Ma io voglio te- ripetei fermamente.

-Lo dici ora- rispose lapidaria -Ascolta, non sono una santa, mi hai conosciuta in un modo e non posso negare di aver avuto un passato movimentato. Ma almeno io non ho mai preso impegni con nessuno. Le persone che frequentavano erano consapevoli che non ci sarebbe stato mai nulla di serio-

-Piccola- le accarezzai il braccio, ma lei si ritrasse -Ho fatto una cazzata con Bruna. Se devo essere sincero, lei è sempre stata un ripiego della mia relazione precedente. Ma ora ho ritrovato il mio equilibrio, e in questo equilibrio ci sei tu. Dammi la possibilità di farti ricredere- quasi la supplicai. Non volevo rovinare tutto.

-Sai che c'è?- cominciò lei. Ogni volta che iniziava un discorso con una di queste frasi, mi preoccupavo. Spesso Lídia traeva le sue conclusioni senza voler sentire nessuno. In quel caso, ero il suo bersaglio principale -non sono nessuno per toglierti la fiducia che tutti meritiamo. Io mi fido di te, Neymar, ma alla prima occasione in cui mi farai dubitare di te, io non ci sarò più-

Sospirai sollevato. Non mi aspettavo una risposta del genere. Allungai il braccio verso il bordo della vasca, dove lo champagne era ancora sigillato.

-Brindiamo a noi- stappai la bottiglia e riempii i bicchieri che il bar mi aveva gentilmente concesso di portare in stanza -ma smettila di chiamarmi col mio nome per intero-

Lídia scoppiò a ridere, prese il suo bicchiere e brindammo davvero a noi, a tutto quello che stavamo passando in quei giorni.

Lídia POV

Quello champagne era davvero pesante. Dopo aver finito un'intera bottiglia nel giro di un quarto d'ora, entrambi avevamo la testa leggerissima. In quel momento non esisteva nessun mondiale, nessun giornalista invadente, nessun dramma familiare. Eravamo noi due, dentro una vasca idromassaggio felicemente brilli.

-Non dovrei bere così tanto- osservò Neymar, poi scoppiò a ridere sorseggiando l'ultima goccia di champagne nel suo bicchiere. Il mio lo avevo abbandonato da qualche parte a terra sul pavimento, già da qualche minuto. Appoggiai la testa sul suo petto e mi lasciai coccolare dall'acqua e dai suoi battiti cardiaci.

-Gli altri staranno facendo sicuramente lo stesso-

-Ma gli altri non sono nudi con la figlia del mister in una jacuzzi- risi anch'io. Era davvero piacevole godersi quella leggerezza.

Il telefono di Neymar vibrò sul bordo della vasca, catturando la nostra attenzione. Asciugò goffamente una mano e lo afferrò incuriosito.

-È Kylian, si congratula per la vittoria- lesse velocemente il messaggio e bloccò di nuovo il telefono.

-Non rispondi? È stato carino!- esclamai un po' troppo forte vicino al suo orecchio. Risi ancora e gli baciai il lobo come per chiedere scusa.

-Le mie attenzioni sono tutte su di te- staccò la schiena dalla vasca e si mise di fronte a me. La sua mano andò a massaggiare lentamente il mio interno coscia. L'alcol amplificava il tutto.

-Non eri stanco per la partita?- lo presi in giro.

-Mhh, infatti. Dovrai fare tutto tu oggi.

-È una sfida?- lo spintonai leggermente costringendolo a sedersi di nuovo. Mi misi a cavalcioni su di lui, esponendo il mio petto all'aria fresca del bagno, climatizzato. Un brivido di freddo mi attraversò il corpo. Le sue mani andarono ad accarezzare le mie braccia scoperte, coprendole di schiuma.

-Sorprendimi- soffiò lui sul mio collo. Non me lo feci ripetere due volte. La sua erezione era evidente. Feci sì che scivolasse in me lentamente e cominciai a muovermi lentamente, buttando il collo all'indietro. La testa mi girava, ma non ero sicura se fosse per colpa dell'alcol o di Neymar.

-Ti amo, Ney-

Save me || Neymar JrDove le storie prendono vita. Scoprilo ora