Capitolo 12

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Lídia POV

-Dove eravamo rimasti?- l'albergo era stranamente silenzioso dopo pranzo: qualcuno riposava, altri prendevano un po' di sole nei giardini della struttura, altri ancora si intrattenevano al ristorante per scambiare due chiacchiere. Io e Neymar avevamo optato per la sua stanza, con la speranza che fosse la volta buona.

-Qualcosa tipo questo...- sfilò il mio reggiseno da sotto la maglia, afferrò il seno con le sue mani, massaggiando i capezzoli con delicatezza. Portai il collo all'indietro e non aspettò a mordicchiarlo.

-Forse non ricordi bene- mi staccai dalla sua presa. Afferrai il bordo della sua maglia e la alzai invitandolo ad aiutarmi a toglierla. Fissai con adulazione il suo petto tatuato, poi mi concentrai sui bicipiti scolpiti -non ero in grado di parlare, l'ultima volta-

Mi guardò con aria di sfida. Si sedette sul bordo del materasso e mi afferrò le cosce portandosele attorno ai fianchi -è il mio turno- concluse.

Mi lasciò stendere sul materasso: tolse prima i pantaloncini, poi la maglia che copriva ancora il seno turgido. Mi fissò per qualche secondo, prima di spostare da un lato i miei slip, e cominciare una lenta e piacevole tortura.

-Più...più veloce, ti prego-

-Shh- soffiò sul mio sesso umido. Lentamente, inserì due dita, massaggiando contemporaneamente la clitoride con la lingua.

-Ney, sto venendo, continua- a quelle parole, pronunciate tra un gemito e un altro, si fermò. Alzai il busto per guardarlo negli occhi, frustrata.

-Non verrai così. Verrai col mio cazzo dentro di te-

Afferrò un preservativo dal portafogli e lo infilò velocemente. Le gambe mi tremavano per il mancato orgasmo. Mi presi un attimo per osservarlo: il suo fisico, al buio della stanza, illuminato da una flebile luce che sfuggiva alle tende oscuranti, era mozzafiato; la sua erezione dura e possente. Le sue mani srotolarono per bene il preservativo sulla sua lunghezza. Si stese sul materasso e mi afferrò con prepotenza, mettendomi a cavalcioni su di lui. Entrò in me con delicatezza, per poi cominciare a spingere sempre più forte, accompagnando le spinte a leggere ondulazioni del bacino.

-Così, per favore!- urlai. Mise una mano sulla mia bocca, l'altra stringeva saldamente il mio seno sinistro. Abbassai la schiena in modo tale che i nostri petti si toccassero. Sentivo i suoi sospiri sul collo. Levò la mano dalla mia bocca e si concentrò sui miei capelli, che tirava ad ogni spinta sempre più forte.

-Ney- sussurrai in preda ai brividi.

-Vieni, vieni mentre ti scopo- il suo tono affannato mi fece raggiungere l'apice. Mi contorsi su di lui. Gli morsi il collo per non urlare. Venne anche lui, lasciandosi scappare un gemito rumoroso. Era impossibile che non ci avessero sentiti, ma poco importava in quel momento.

-Ney- sussurrai ancora. Alzai il busto per alzarmi, ma lui mi spinse di nuovo verso di lui

-Resta così ancora per un po'- il suo respiro diventa pian piano sempre più regolare. Il cuore aveva ripreso a battere normalmente. Mi accoccolai al suo petto; lui mi accarezzava i capelli.

Neymar POV

Sarei rimasto così per ore, ma avevo bisogno di una doccia. Baciai delicatamente la sua fronte e la accompagnai sul lato libero del materasso. Sfilai il preservativo e lo gettai nel cestino accanto al letto. Sospirai soddisfatto.

-E così oggi mi avete bullizzato al tavolo- esordii.

-Non sei per niente bravo a inventare scuse e bugie. Te lo sei meritato-

Volsi lo sguardo su di lei. Si era coperta con le lenzuola, metà faccia coperta dal cuscino: era bellissima.

-Si dà il caso che tuo padre decida ad ogni partita se tenermi in panchina o in campo. Mi avete preso alla sprovvista a pranzo!-

-Sei terrorizzato da lui!- rise. si coprì parte del viso con le mani, l'altra parte ancora nascosta dal cuscino.

-Non faccio bene ad esserlo?-

-Mio padre è un pezzo di pane. Con voi durante gli allenamenti è più duro, ma nella vita privata è tutto il contrario. Da quando mamma è andata via, per lo meno-

Era la prima volta che mi raccontava qualcosa di personale. Sapevo del divorzio del mister dopo la nostra chiacchierata, il primo giorno in Qatar. Quando provai a conversare su qualcosa di meno superficiale, al primo appuntamento, Lídia mi aveva risposto male e aveva cambiato argomento.

Non risposi, le diedi il tempo di elaborare il discorso.

-Quella situazione ha cambiato un po' tutti. Io ero la figlia modello, mai una trasgressione o una lite in famiglia. Quando mia madre decise di essere stufa di quella vita, lasciò casa da un giorno all'altro, senza una spiegazione o delle scuse. Sentivo di non poter controllare la situazione, sentivo di essere io la causa del suo comportamento, in qualche modo. Ho visto mio padre soffrire e col tempo riprendersi. Io, d'altro canto, decisi di non volermi più sentire in quel modo: ho l'ossessione del controllo, forse è per questo che mi comporto così ora-

Sapevo che Lídia nascondeva qualcosa di più complicato nel suo passato: l'immagine della ragazza trasgressiva non le si addiceva, nonostante sapesse ricoprire bene quel ruolo.

Allungai una mano per accarezzarle i capelli, ma lei si ritrasse. Giurai di aver sentito un timido singhiozzo ovattato dal cuscino.

Lídia POV

Cercai di riprendere il controllo. Sentii da una parte di aver sbagliato ad aprirmi, ma dall'altra Neymar mi ispirava fiducia. Raccontare di quella situazione non mi era mai riuscito bene: tante volte, non volevo neanche raccontarlo a me stessa.

La notte, soprattutto i primi giorni dopo la fuga di mia madre, mi capitava di ripensare a quei momenti. L'immagine del volto di mio padre in lacrime mi compariva in sogno costantemente. Al mio risveglio, cercavo di esorcizzare quei brutti ricordi riempendo le mie giornate con alcool, impegni futili e ragazzi.

Una volta aver regolato il mio respiro, alzai la testa dal cuscino. Neymar mi fissava con attenzione, senza proferire parola: apprezzai il suo silenzio.

-I tuoi compagni di squadra usciranno a momenti, non è vero?-

-Sì, ma prima voglio fare un bagno caldo- posò un bacio delicato sulla mia spalla e si alzò dal letto ancora nudo. Il suo corpo mi faceva impazzire.

Save me || Neymar JrNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ