Capitolo 25

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Lídia POV

Mi mancavano le sue braccia forti; sentivo la necessità delle sue labbra carnose. D'un tratto quel crollo emotivo che avevo avuto a seguito della conversazione con mio padre sembrò svanire nel nulla. Neymar era la direzione giusta da intraprendere nella mia vita scombinata. Mi lasciai coccolare dalle sue braccia ancora per un po', fino a quando gli altri giocatori abbandonarono lo spogliatoio per dirigersi verso il pullman che li avrebbe riportati in albergo. Tra questi c'era anche mio padre.

Il cervello mi disse che era meglio staccarsi da quell'abbraccio, il cuore mi diceva il contrario. Mio padre ovviamente notò quella scena e ci raggiunse in fretta.

-Lídia, non sapevo fossi anche tu allo stadio- i suoi occhi passavano da me a Neymar, che teneva il suo braccio lungo i miei fianchi, stringendomi delicatamente al suo corpo.

-Sono venuta in taxi- la mia risposta fu secca e lapidaria. In quei giorni, nonostante sapessi che mio padre fosse impegnato e abituato ai miei momenti 'no', mi sarei aspettata anche un semplice messaggio sul telefono, almeno per sapere se sua figlia stesse bene o avesse bisogno di qualcosa.

Probabilmente i miei bisogni non rientravano nelle sue priorità attuali.

-Possiamo parlare in privato?- questa volta mio padre si rivolse direttamente a Neymar. Lui mi guardò, poi rivolse lo sguardo di nuovo su mio padre -credo non ci siano problemi se Lídia ascolta-

Neymar POV

Il mister sospirò e mise le mani in tasca: la situazione era abbastanza tesa.

-Ho già discusso con Lídia qualche giorno fa, riguardo...tutto questo- sentii Lídia irrigidirsi -non penso sia una buona idea. Questo è dovuto al fatto che...-

-Che tua figlia, a quanto pare, per te è una puttana- sputò Lídia. Questa volta fui io ad irrigidirmi. Sia io che il mister spalancammo gli occhi, io mi schiarii la voce per l'imbarazzo.

-Lídia, finiscila. Non è per te, e neanche per Neymar. Penso solo che non sia il momento adatto-

-Guardati intorno, papà. Tutti hanno vite incasinate, tu per primo. Guarda anche gli altri giocatori, pensi che tutti abbiano una vita sentimentale stabile che permetta loro di vincere tutte le partite come pensi tu? Il mondo non girerà intorno a me, ma neanche intorno al calcio-

-Forse è meglio far parlare tuo padre- sussurrai io. Mettersi contro il mister non era tra i miei obiettivi al momento.

-Grazie Neymar- il mister sospirò ancora -sapete cosa? Siete entrambi adulti e sono sicuro che troverete un modo per conciliare le priorità di tutti- alzò le mani in segno di resa -Neymar- puntò il dito contro di me -un passo falso negli allenamenti o nelle partite e ti riterrò responsabile. Lídia, non ti ho mai definito come dici tu. Sei mia figlia e non mi permetterei mai. Non voglio essere più invadente di quanto lo sia già stato-

-Sai qual è il tuo problema, papà?-

-Lídia, va bene così- le strinsi leggermente il fianco per farle segno che non era il caso di riprendere la faccenda da sotto, ma ormai era partita e né io, né suo padre le avremmo fatto cambiare idea sul da farsi.

-Il tuo problema principale è che non hai saputo gestire la questione di mamma, e riversi tutti i tuoi dispiaceri e paranoie sull'unica persona che ti è rimasta nella vita. Credi che "i tuoi ragazzi" pensino a te una volta tornati a casa? Fuori dallo stadio non sei nessuno e sfoghi le tue frustrazioni su di me. Non me ne faccio niente del tuo benestare, voglio che ti sia ben chiaro-

Il mister rimase impassibile, ma i suoi occhi parlavano al posto suo. Lídia si allontanò raggiungendo l'uscita dello stadio, lasciando me e suo padre in una situazione alquanto imbarazzante.

-Mister, io...-

-Lascia stare Neymar, mia figlia ha ragione. Raggiungiamo gli altri-

Save me || Neymar JrWhere stories live. Discover now