Capitolo 7

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Neymar POV
-Resta con me stanotte- sussurrò ancora appoggiata al mio petto.
Rimasi in silenzio analizzando bene quelle parole appena pronunciate. Forse avevo frainteso io, la nostra non è stata un'occasione per conoscerci, ma dei semplici convenevoli per una scopata di notte. Non era certo la prima volta che mi capitava: tendenzialmente, mi piaceva essere sincero con chi avevo di fronte. In alcuni periodi della mia vita sentivo che non ero pronto per impegnarmi e la parte più menefreghista di me prendeva il sopravvento. Uscivo con una ragazza, le offrivo una bella cena e poi subito in camera a concludere. Ma non era questo il caso, almeno per me. Mi maledii mentalmente per essermi illuso così velocemente.
-Non credo sia il caso- dissi lapidario. Lei mi guardò confusa e si staccò dall'abbraccio. Prese in fretta le chiavi della camera e la aprì entrando velocemente, con le scarpe vertiginose in mano.
Era molto più bassa di me senza tacchi.
- Lídia, non intendevo rifiutarti, ma...- neanche il tempo di terminare la frase, che mi chiuse la porta in faccia. Fanculo, avevo rovinato una serata magnifica.
Percorsi il corridoio che separava la stanza di Lídia dalla mia in preda al nervosismo. La scheda per aprire la porta mi scivolò dalle mani. "cazzo" esclamai, poi mi accorsi dell'orario. Non volevo svegliare i miei compagni di squadra, tantomeno il mister. Aprii la porta e mi catapultai a letto. Portai le mani sulla testa, facendo pressione sulle tempie che pulsavano dalla rabbia.

Lídia POV

L'imbarazzo per il rifiuto di Neymar mi aveva fatto perdere la testa. Quei pochi secondi tra la sua richiesta e la porta sbattuta in faccia al giocatore brasiliano erano abbastanza offuscati, seppur il tutto fosse accaduto un paio di minuti fa. Appoggiai la schiena alla porta, facendo attenzione a captare qualsiasi rumore. Avevo sentito i passi di Neymar allontanarsi, segno che era tornato in stanza, probabilmente. Non ero mai stata rifiutata da un uomo, né per una scappatella, né per una frequentazione più seria.

Ad un certo punto un mal di testa fulminante cominciò a farsi sentire sempre più forte: strinsi le ginocchia al mio petto e pensai sul da farsi. Non avrei fatto una seconda mossa, non dopo stasera. Avevo forse rovinato tutto con quella domanda? In fondo, ero da sempre abituata così.

Neymar, lo avevo capito, non era un ragazzo da sfruttare solo fisicamente, e in realtà non era quello il mio obiettivo. Il mio era più un modo di far capire che ero seriamente interessata a lui. Quella cena, stasera, mi aveva aperto gli occhi su un ragazzo socievole, intelligente, simpatico e tremendamente affascinante. Forse non era stato così per lui. O forse, non ha voluto spingersi oltre perché ero pur sempre la figlia del mister.

Il nervoso mi stava facendo impazzire, dovevo fare qualcosa. Qualcosa tipico di Lídia, dopotutto. Afferrai la scheda elettronica della stanza e scesi scalza le scale che mi separavano dal piano riservato al team croato. Ricordavo il numero della stanza di Dominik, dovevo solo trovarla.

Camera 217. Bussai. Mi venne ad aprire un Dominik assonnato.
-Cosa succede?- mi chiese confuso. Gli saltai addosso, chiusi col piede la porta della camera e lo trascinai sul letto sfatto.

Neymar POV

Quella situazione era insostenibile. Non volevo andare a dormire con la consapevolezza di essere "a lite", se così poteva definirsi quella situazione, con qualcuno. Tornai sui miei passi, spedito verso la camera di Lídia. Bussai una volta. Poi due. Poi tre.

-Lídia- chiamai, quasi sussurrando. La camera del mister era di fronte alla sua, non potevo rischiare di farmi sentire -Lídia- la chiamai ancora. Forse stava dormendo. A capo chino, tornai di nuovo in stanza.

Save me || Neymar JrOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz