Capitolo 59

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Lídia pov

-Ney, l'hai trovata?- uscii dal bagno dopo aver fatto una doccia veloce, evitando di bagnare i capelli. Sicuramente dopo la partita avrei dovuto lavarli di nuovo. Quando raggiunsi Ney nella camera da letto, lo trovai immobile, in piedi davanti l'armadio, con una scatolina in mano. No, non poteva essere vero.

-Posso spiegare- la mia voce già tremava per l'ansia e il nervosismo.

Neymar era muto. Continua a fissare con gli occhi sbarrati quel test, lo girava e lo rigirava tra le mani. Mi avvicinai a lui, passo dopo passo sempre più lentamente, allungando una mano verso la sua che teneva in mano il test di gravidanza.

-Ney...-

-Che significa?- era scioccato, lo si capiva dal tono di voce. Non doveva succedere, non in quel momento.

-Te lo assicuro, Ney, posso...-

Lui mi sventolò il test davanti agli occhi, respirando pesantemente -Sei incinta?-

A quella domanda sussultai e mi sentii il cuore il gola. No, no, no, dovevo trovare le parole giuste per dirglielo. Non andava bene, per niente.

-Io.. non lo so. Ho...ho un ritardo, Ney-

-Da quanto tempo lo sai?-

Fui tentata di mentire. Volevo dirgli di averlo comprato quella mattina, prima di scrivergli, ma in quel momento non riuscivo neanche a immaginare di mentirgli. Temporeggiai nel rispondere, lui si adirò.

-Lídia, cazzo! Da quanto tempo lo sai?-

-D..da qualche giorno- balbettai.

-E quando cazzo pensavi di dirmelo?-

Non era quella la reazione che mi sarei immaginata. Capivo lo shock, capivo la sorpresa, ma le cose si fanno in due. Lui si allontanò, ancora con quel maledetto test in mano. Si fermò davanti la finestra, fissò un punto indefinito fuori, poi rivolse di nuovo lo sguardo a me.

-Ney, io te lo avrei detto, davvero. Ma dopo la partita. Te lo giuro- forse capì il mio stato d'animo, perché cambiò espressione del volto e si avvicinò a me, abbracciandomi. Mi fiondai tra le sue braccia e mi lasciai trasportare verso il letto, dove poi si sedette mettendosi le mani tra i capelli.

-Cazzo- sussurrò.

-Sei arrabbiato?- provai a chiedere. Che domanda stupida, in un contesto surreale.

Neymar rivolse lo sguardo di nuovo verso di me e mi cinse i fianchi col suo braccio, in una presa stretta e rassicurante.

-Non sono arrabbiato, piccola, ma...-

-...ma è presto, lo so. È troppo presto- continuai io.

-Non è questo, Lídia, è che.. cazzo, volevo pensare un po' a noi a Parigi. Volevo andare a cena fuori, volevo viaggiare con te, senza pensieri, volevo fare tutto quello che qui non siamo riusciti a fare per questo cazzo di mondiale-

-Ney.. . non è ancora certo...-

-Fallo. Fallo, adesso-

-No- la mia risposta fu lapidaria.

-Lídia...-

-No, Neymar, per favore. Non ora, aspettiamo a domani-

Vidi l'espressione che si andò formando velocemente sul suo viso: era contrariato, ma accettò comunque la mia decisione.

-Secondo te sarà positivo?- chiese poi.

Sbuffai, poi mi ributtai tra le sue braccia -non lo so-

-Ma tu... come la prenderesti?- continuò. Mi accarezzava ritmicamente i capelli, quasi in un gesto meccanico. Eravamo entrambi sotto shock.

Save me || Neymar JrWhere stories live. Discover now