Capitolo 46

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Neymar POV

La stanchezza o l'ansia del mondiale erano passate totalmente in secondo piano da quando Lídia aveva pronunciato quelle due fatidiche parole. Il suo "ti amo" mi rimbombava nella testa come una dolce melodia senza fine, e mi andava bene così. Inoltre, anche aver ripreso l'amicizia con Kylian aveva fatto bene al mio umore.

Passò quasi mezz'ora e io, Kylian e Lídia eravamo ancora seduti al bar, con la sola intenzione di chiacchierare e rilassarci. Mancava poco ormai all'allenamento pomeridiano, che però fortunatamente si sarebbe tenuto in albergo, nella palestra privata del primo piano. Avevo ancora una mezz'oretta prima di dover raggiungere gli altri.

Lídia era abbastanza taciturna, ma interpretai il suo silenzio come disinteresse per la conversazione tra me e Kylian, che ovviamente verteva sul calcio e sul prossimo campionato col PSG. Mi mancava affrontare quelle discussioni con Kylian. Lionel era e sarà sempre un grande amico per me, la persona sempre presente a sorreggermi fuori e dentro al campo, ma con Kylian sentivo una connessione speciale, lo sentivo simile a me. Se Lionel aveva messo su famiglia con Antonella, io, fino a qualche settimana fa, ero una mina vagante, troppo giovane per mettere la testa a posto, troppo grande per fare il ragazzino come ai tempi del Barcellona. Lionel era la mia coscienza, Kylian era il mio compagno di avventure.

-Ma guardali, tutti e tre...- una voce alle mie spalle, fin troppo riconoscibile, interruppe la conversazione tra me e Kylian. Dominik Livakovic.

Sbruffai e mi girai, rimanendo seduto. Lo guardai dalla testa ai piedi in attesa di qualche altra provocazione.

-Allora Lídia, a quanto pare i triangoli ti piacciono proprio- osservò ancora Dominik. Cosa intendeva dire? Davvero si era disturbato a interrompere la nostra pausa caffè per riprendere da sotto i gossip che giravano sui social? Mi alzai velocemente tenendo lo sguardo fisso su di lui -Vuoi che ti prenda di nuovo a pugni?- lo provocai. Lídia mi afferrò il braccio con la sua piccola mano, ma con un gesto fermo e deciso. Non la scostai, ma neanche mi mossi da quella posizione. Quella faccenda stava diventando ridicola.

-Io non voglio proprio niente- continuò Dominik. Poi volse lo sguardo su Lídia, accennando a un sorriso divertito -chiedi piuttosto alla tua ragazza cosa vuole. Ha anche il coraggio di farsi vedere con entrambi-

Lídia POV

Ero immobilizzata dalla paura. Ecco di chi erano i passi quella mattina, non ero frastornata, avevo sentito bene. Dominik aveva origliato la parte più delicata della conversazione tra me e la mia amica, e non si era fatto problemi a usarla a suo favore contro me e Neymar. Sentii un senso di nausea invadere il corpo.

Dominik andò via, passeggiando lentamente verso l'uscita del bar, probabilmente soddisfatto del putiferio che aveva scatenato. Neymar, invece, si voltò verso Kylian.

-Cosa sta succedendo? A cosa si riferiva?

Kylian si alzò a sua volta. La fronte corrucciata e la posa rigida urlavano a squarcia gola "sono nel torto marcio". Se l'avevo notato io, figuriamoci Neymar.

-Calmati, amico, non è successo un bel niente- provò a calmarlo Kylian.

-Lídia?- Neymar si voltò verso di me. Abbassai la testa in preda ai sensi di colpa.

-Ho capito che è un coglione, ma sembrava troppo sicuro di quello che stava dicendo- continuò Neymar. Sentii gli occhi inumidirsi e tirai su col naso cercando invano di controllare le lacrime. Kylian deglutì rumorosamente.

-Neymar- sussurrai io, ancora col capo calato -siediti-

Non so con quale coraggio, alzai lo sguardo verso di lui, che lentamente si stava sedendo di nuovo al tavolo. La sua gamba tremava dal nervoso, tradendo la sua apparente calma. In più, gli occhi erano sbarrati, fissi su di me aspettando che dicessi qualcosa.

-Ieri ero completamente ubriaca- cominciai. Aspettai qualche secondo prima di riprendere la parola -e ho baciato Kylian-

Silenzio. Né Kylian, né Neymar proferivano parola. Sentivo lo sguardo di entrambi addosso, così chiusi gli occhi e tentai di concludere ciò che avevo cominciato -Lui non ci è stato, te lo assicuro. E io ho subito capito di aver fatto una cazzata- singhiozzai -ero ubriaca, Ney, credimi. Mi hai vista-

-A...amico- provò Kylian a prendere le redini del discorso -ci siamo a malapena sfiorati- allungò un braccio in direzione di Neymar, che lo scostò con violenza facendo sobbalzare entrambi. Si alzò dalla sedia, quasi lanciandola a terra, e strinse i pugni dal nervoso.

-Mi fate schifo, tutti e due!- urlò. Lo staff del bar si voltò verso di noi. Stavamo dando spettacolo.

-Tu!- continuò Neymar, indicando Kylian -ci siamo riappacificati da meno di un giorno e già cerchi di farti la mia ragazza?!- esclamò. Kylian non rispose.

-E tu, Lídia- ora indicò me -Com'è che hai detto ieri? "Alla prima occasione in cui mi farai dubitare di te, io non ci sarò più", non è vero? Bene, vale lo stesso per me. Divertitevi!- si girò di scatto e si diresse verso l'uscita della sala bar. Scoppiai in lacrime come una bambina. Faceva male. Gli avevo fatto del male.

-Neymar!- urlai tra i singhiozzi. Lo raggiunsi correndo sul ciglio della porta d'ingresso, afferrandolo da dietro all'altezza dei fianchi -Neymar non ricordo niente di ieri! Ho fatto una cazzata!- si scostò da me con violenza. La sua espressione del volto la diceva lunga, ero schifato e amareggiato.

-Non so cos'ho fatto di male per essere trattato così- disse tra i denti, lo sguardo basso -non voglio più vederti-

Si allontanò. Caddi sulle ginocchia, il viso rigato da lacrime calde e salate. L'avevo fatta grossa, l'avevo ferito. Abbassai il capo abbandonandomi a un pianto disperato, mentre sentivo le mani di Kylian accarezzarmi le spalle, nel vano tentativo di consolarmi. Avevo perso Neymar.

Save me || Neymar JrDonde viven las historias. Descúbrelo ahora