Capitolo 38

506 12 15
                                    

Lídia POV

28 novembre. Seconda partita dei gironi per il Brasile, questa volta contro la Svizzera. L'ansia mi stava mangiando viva e non facevo che pensare a Neymar. Chissà come si sentiva in quel momento, negli spogliatoi, in attesa del calcio d'inizio. Lo stadio era gremito, una buona metà o forse anche più cantava per il Brasile.

Dopo l'inno, mi sedetti comoda per assistere ai prossimi novanta minuti.

Neymar POV

Non avevamo dato il meglio di noi nonostante avessimo vinto. Casemiro aveva segnato all'83esimo spiazzando la Svizzera, che aveva disputato una buona partita dopotutto. Potevamo dare di più, dovevamo dare di più, soprattutto dopo i gironi.

Il mister ripeté le stesse parole che mi rimbombavano nella mente dalla fine della partita all'ingresso nello spogliatoio. Si congratulò, ma ci spronò a dare qualcosa in più alla prossima partita, che sarebbe stata contro il Camerun.

Vidi la figura di Lídia sulla soglia della porta, di spalle, che mi aspettava. Filai in doccia velocemente per non farla aspettare troppo.

***

-Ecco il mio campione!- Lídia mi saltò al collo, di tutta risposta mi fiondai sulle sue labbra. Mi mancava avere qualcuno che fosse sempre presente per me dopo le partite.

-Ragazzi, cercate di non essere scurrili in pubblico- Antony ci prese in giro e mi staccai da lei solo per dargli una pacca sulla spalla. La squadra era pronta per tornare in albergo. Quell'umidità mi stava uccidendo e non vedevo l'ora di chiudermi in stanza con l'aria condizionata.

Aspettammo che il mister Souza ci raggiungesse per avviarci verso l'uscita dello stadio, gremita di giornalisti.

Uno di loro, in particolare, mi venne quasi addosso puntando la telecamera su me e Lídia.

-Neymar! Allora sono vere le voci!- esclamò. Lo ignorai, strinsi Lídia a me e proseguii sui miei passi, ma a quanto pare il giornalista la pensava diversamente da me. Alcuni giocatori si erano fermati tra la folla per scattare foto e firmare autografi, rallentando il nostro arrivo al pullman, parcheggiato in fondo alla strada.

-Lídia, è questo il tuo nome vero? Hai già dimenticato Livakovic?- ancora il giornalista. Digrignai i denti per il nervoso e alzai una mano per coprirmi il viso. Lídia si zittì e nascose il volto nella mia giacca della tuta aperta.

-Neymar, ma Bruna? Erano vere le notizie sul tuo presunto tradimento? Pensi di fare sul serio con la figlia del tuo mister?-

Mi salì il sangue alla testa. Con la mano che prima copriva il mio volto, strattonai il giornalista facendogli quasi perdere l'equilibrio. Per lo meno la telecamera non puntava più su di noi. Venne Thiago Silva in mio soccorso, frapponendosi tra me e la transenna che ci separava dai giornalisti.

-Amico, calmati, il mister ti sta guardando-

-Non mi importa un cazzo di chi guarda chi, devono farsi i fatti loro!- esclamai. Accelerai il passo e raggiunsi il pullman; feci spazio a Lídia, per far sì che salisse prima lei, poi la seguii a ruota. Poco dopo il resto della squadra occupò i restanti posti del mezzo. Ci sedemmo nell'ultima fila, accanto a Richarlison e Antony. Ero nervoso, avevano tirato fuori cose che avrei preferito spiegare a voce a Lídia. Non volevo che pensasse che fossi un traditore, non era nella mia natura. Mi girai preoccupato verso di lei, che non aveva proferito parola per tutto il tempo. L'entusiasmo post partita si era trasformato in disagio.

-Stai bene?- le sussurrai all'orecchio. Lei, di tutta risposta, indossò gli occhiali da sole e annuì quasi impercettibilmente col capo. Non osai dire altro, avremmo avuto tutta la serata per parlare.

Quando il pullman partì diretto verso il nostro albergo, il mister si alzò dal suo posto e ci raggiunse barcollando per via dei dossi delle strade.

-Cosa è successo prima?- era serio, ma i suoi occhi tradivano la sua preoccupazione. Anche lui aveva notato la reazione di Lídia, per la prima volta protagonista di scoop e gossip.

-Mi dispiace, mister. Quel giornalista ha esagerato sia con me che con sua figlia- mi giustificai. Da Lídia ancora silenzio.

-Porta pazienza, dovresti essere abituato- osservò. Beh, per fortuna non proferì parola sulla mia reazione di prima.

Annuì, ringraziandolo silenziosamente con un sorriso, e presto tornò al suo posto.

Save me || Neymar JrWhere stories live. Discover now