Capitolo 17

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Lídia POV

Mi abbandonai tra le sue braccia: non riuscivo ad essere arrabbiata con lui. Mentre ci avvicinavamo alla porta del bagno, in direzione della vasca, bussarono di nuovo alla porta. Stavo cominciando a odiare quelle interruzioni. Mi staccai dalle labbra di Neymar e alzai gli occhi al cielo.

-Chi è?- urlai.

-Lídia, apri- mio padre. Non poteva essere vero, quell'uomo sembrava farlo apposta.

-Sto per farmi una doccia- urlai ancora.

-Lídia, apri questa dannata porta- non prometteva bene. Abbandonai Neymar sulla soglia della porta del bagno; aprii leggermente la porta d'ingresso, stando attenta a non aprire la visuale su tutta la stanza. Mio padre fece per entrare, ma rimasi ferma sul ciglio della porta impedendogli di fare altri passi avanti. Se Neymar si fosse chiuso in bagno, mio padre avrebbe sentito il rumore.

-Spiegami questa storia tra te e il portiere croato-

Cazzo. Cosa sapeva? Due scopate, anche poco soddisfacenti, mi stavano creando più problemi del previsto.

-Non capisco a cosa ti riferisci-

Mi portò il suo telefono davanti al viso: era un articolo di giornale con tanto di foto di me e Dominik per strada. Sapevo che qualche giornalista avrebbe riconosciuto Dominik all'uscita del campo, quel giorno dopo il primo allenamento.

-Ti avevo detto che uscivo a fare un giro- risposi vagamente.

-Ma che figure mi fai fare? Nel bel mezzo del mondiale, la figlia dell'allenatore del Brasile se la spassa con un giocatore avversario-

-Stai prendendo la questione troppo seriamente, papà- in fondo, avevo ragione. La foto era innocua, l'articolo, leggendolo frettolosamente, parlava solo di una possibile frequentazione tra me e lui: ma i giornalisti inventerebbero di tutto pur di fare audience, non c'era nessuna frequentazione in atto tra noi. Mio padre, poi, ingigantiva sempre tutto.

-Una cosa, una sola cosa ti ho chiesto prima di partire per il Qatar: non mettermi in situazioni imbarazzanti-

-Avanti papà, non hai mica trovato un sex tape sulla rete!-

-Non parlarmi in questo modo, Lídia. Riga dritto, o ti comprerò un biglietto di sola andata per il Brasile, oggi stesso. È il mio ultimo avvertimento-

Annuii silenziosamente: non volevo provocarlo ulteriormente. Mio padre era pieno delle mie trasgressioni degli ultimi anni. Non potevo rischiare di dover fare le valigie e tornare a casa.

Allungò il collo in direzione della mia stanza, ma fortunatamente Neymar era ben nascosto nell'angolo cieco del bagno ed ero stata ben attenta a tenere la porta socchiusa, lasciando intravedere solo la mia figura.

-Sarai nella tribuna sopra le panchine del Brasile, durante le partite. Ti voglio tenere d'occhio- concluse e tornò in camera. Sospirai di sollievo, quella tortura era finita.

Chiusi la porta e mi adagiai sulla parete spoglia della suite.

-Fanculo- sussurrai.

Neymar mi raggiunse, appoggiò la sua fronte alla mia e mi posò un delicato bacio sulla labbra -Si risolverà tutto, saremo discreti-

Annuii distrattamente e feci per prendere il pacchetto di sigarette nella mia tasca, ma lui mi fermò il polso con la mano -Andiamo a fare quel bagno-

Save me || Neymar JrWhere stories live. Discover now