chapter:3

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Silverstone📍

Con lando arrivammo poco dopo alla cena, ci trovavamo ancora in macchina e vicino a me avevo lando che era decisamente sconvolto, mi girai verso di lui con un sorriso a trentadue denti: "allora inglesino? Ho guidato bene?"
"Ma a te cosa dice il cervello"
"Mi dice di premere sull'acceleratore"
"A te serve uno bravo"
"A te serve un po' di adrenalina"
"Fidati ne ho fin troppa"
Disse lando, così risi e gli tirai un pugnetto sul braccio, tolsi le chiavi, e scesi con la mia solita eleganza fuori dall'auto, passando con un lancio le chiavi a lando, che coordinamento signori.

Fuori dal ristorante c'era qualche pilota, così mano mano salutai tutti,compresi i vari team principal, passarono qualche minuti prima che decidemmo di entrare nel ristorante, tutti nel frattempo chiacchieravano come se fossero  buoni amici, ma dietro le finte risate si nascondevano competizione, rabbia, gelosia, superiorità, ma che tutti riuscivano a nascondere con un falso sorriso e delle risate ma a me poco importava del resto in questo mondo mi ci sono messa da sola.

Mentre stavamo entrando vidi un Aston Martin blu elettrico parcheggiare, e non so se con paura o felicità, avevo capito che quella era la macchina di Max. Scese dall'auto con la sua solita strafottenza, salutò solo quelli che gli andavano a genio, mentre gli altri li guardava dall'alto al basso per comunicargli "sono meglio io". Ma per quanto sembrasse stronzo invece era buono, soltanto che lui le cose non te le manda a dire, le dice e basta, non curandosi di come l'altra persona ci possa rimanere, ed è proprio questa bocca della verità che mi ha sempre aiutato e sostenuto, quando sentivo il mondo cadermi addosso, io e lui siamo uguali, ma l'unica cosa che ci differenzia è che quando lui stava giù io l'ho abbandonato, perché ho messo avanti me stessa al mio migliore amico.

Quando Max salutò i suoi amici si accorse che vicino a lando c'ero io, adesso ci trovavamo uno davanti a l'altro, sembrava di stare nel far west, ora bisognava vedere chi tra noi due avrebbe sparato per primo, ma mentre stavo per parlare se ne andò e si limitò a dire
"Bel vestito"
E andò dentro al ristorante non curandosi degli altri ospiti, guardai charles che mi stava a qualche metro di distanza, e capii che era meglio lasciar stare, anche se sapevo che tra poco mi sarebbe piombata una tempesta addosso.

Durante la cena parlammo del più del meno, anche se mancava ancora questo famoso pilota dell'alphatauri, gli altri dicevano era simpatico anche se a volte scontroso, e devo dire che da come lo descrivevano sembrava un tipo molto intrigante, ma non riuscivo a cancellare dalla mente gli occhi di quel dannato tizio della stazione, ce l'avevo nella testa costantemente, ma devo dire che se un giorno lo becco gli potrei tirare anche uno schiaffo, mi aveva rotto il telefonò!
Ma i miei pensieri furono bloccati quando sentii Max dire a Toto Wolff
"Cosa mi rende un vero pilota? Semplice, i veri pilota sono coloro che hanno la forza di non abbandonare tutto per uno stupido incidente, magari grave o magari no, un vero pilota è colui che affronta tutto a testa alta e che se ama davvero questo lavoro combatte fino al midollo, come qui facciamo tutti, anche se c'è stato qualcuno che non l'ha fatto e che ha abbandonato tutto come se niente fosse"
A sentire questo discorso mi venne la pelle d'oca, cercavo di spegnere le mie emozioni come faccio sempre, ma stavolta era troppo, sentire quelle parole sputate con tanta acidità mi aveva fatto male, avevano bucato la mia corazza, così mi scusai e sotto gli occhi di tutti uscii dal ristorante, dovevo staccare, dovevo prendere aria.

Appena uscii feci un respiro profondo, e mi accessi una sigaretta, fumare quella merda non mi avrebbe aiutato, ma almeno mi faceva passare tempo, mi sentivo frustata e triste allo stesso tempo, dentro di me provavo emozioni contrastanti che non riuscivo a gestire, tirai un pugno alla colonna, ma poi mi accorsi della cazzata e urlai:
"Accidenti!"
Dissi prendendomi la mano e guardai le nocche che già erano diventate rosse, ma poi mi sentii tremendamente osservata, mi girai e vidi Max in piedi che mi fissava
"Cos'hai da guardare?"
"Nulla"
Si stava rigirando per entrare dentro, ma stavolta lo bloccai, stavolta sparai io per prima il colpo:
"Che cosa vuoi da me? Cosa ti aspetti da me Max?"
Si girò e mi guardò con aria di sfida
"Io da te benedetta volevo solo una cosa, che non mi abbandonassi, tutto qua, ma non sei riuscita a gestire nemmeno quello, mostri le tue cicatrici sulla schiena, ma ancora devi capire perché lo fai"
"Sai che c'è max? Mi hai rotto le palle davvero, pensi che tutti qua sono perfetti, ma ti do una notizia flash, nessuno lo è, nemmeno tu Max verstappen, io ho sbagliato e me ne rendo conto, infatti ora a me sembra di essere qui, a cercare di risolvere, ma più ci provo e più sento di non farcela, quindi tu potresti anche provare a metterti nei miei panni, e capirmi anche solo per un secondo, perché in questo mondo la mia strafottenza non basta mi servi anche tu, perché senza di te Max non mi sentirei mai bene"
"Io ti ho capito benedetta, ma la cosa che mi fa incazzare è, guardati come ti sei ridotta, fumi quella merda di roba, ti sei dimagrita così tanto, non vuoi avere nulla a che fare con tuo padre, e nella tua vita non fai entrare più nessuno, e questo per cosa? Per uno stupido incidente, io ti perdono, ma tu prima perdona te stessa"
E dopo avermi detto quelle parole entrò di nuovo nel ristorante e mi lasciò lì da sola a riflettere, ma in quel momento non capivo niente, ritirai le lacrime che minacciavano di uscire ma non gliela avrei data vinta, io non piango per nessuno perché piangere è solo un segno di debolezza, cosi decisi soltanto di chiamare un taxi e di tornare in hotel, ma mentre salivo sull'auto giurai di aver visto quegli occhi azzurri guardarmi e anche lui entrare nella sala, ma magari avevo bevuto solo un bicchiere di troppo.

SPAZIO AUTRICE:
Ehy,
Come sta andando vi sta piacendo la storia?
Sto cercando di aggiornare il più possibile finché posso, che con la scuola sarà abbastanza problematico, comunque ora non ci voglio pensare, alla prossima
Bacii💘

~my favorite mistake~ Pierre Gasly Where stories live. Discover now