chapter:16

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Rouen, parigi📍

"Petite svegliati"
Sentii le parole di pierre e alzai la testa, vedendo che le persone iniziavano a uscire dall'aereo, così pierre disse:
"Lo sai che sbavi quando dormi?"
"Vaffanculo"
"Che principessa"
Lasciai un bacio sulla guancia a pierre e mi alzai dal sedile, rendendomi conto della cazzata che avevo fatto, e scesi dall'aereo, il francese mi si affiancò rosso come un pomodoro, sorrisi a vederlo così, e accesi il telefono, vidi tre chiamate perse da mio padre, così sussurrai:
"Cazzo"
"Che è successo?"
"Ho scordato di dire a mio padre dove andavo"
"Allora io vado a chiamare un albergo, tu intanto avvisalo"
Annuii, e una volta aver visto pierre allontanarsi, chiamai mio padre.

Uno squillo, due squilli, tre squilli, ma niente, non ricevetti nessuna risposta, gli scrissi su whatsapp, ma non gli arrivarono i messaggi, così decisi di chiamare sandy, che mi rispose subito:
"Benedetta che sorpresa"
"Ciao, che sai dov'è papà?"
"Si sta qui vicino a me sta al telefono"
"Ma a me non ha riposto"
"Un attimo che te lo passo"
Aspettai un po' guardando lo schermo del cellulare, quando sentii:
"Pronto?"
"Ehy papà, scusa mi sono scordata di chiamarti, sono con pierre tranquillo"
"Ok"
Stavo per attaccare dopo questa riposta a monosillabi, ma decisi di tentare a sistemare le cose, così aggiunsi:
"Ehy papà senti, nel prossimo gran premio, ti va di stare a pranzo insieme?"
"Sono molto impegnato ti faccio sapere"
Stavo per controbattere, ma sentii solo il suono della chiamata terminata e sussurrai:
"Che stupida cazzo"
"Successo qualcosa?"
Disse pierre sbucando da dietro le mie spalle:
"Si ho invitato mio padre a cena ma sono solo un'illusa"
"Dagli tempo, se non ti vuole capirà che ci ha perso solo lui"
Annuii, quando pierre fece un gesto nuovo per me, mi prese la mano e andammo verso la sua macchina, la sua stupenda macchina, mi aprì la portiera e salii.

Durante il viaggio, stetti in silenzio, accedendo e spegnendo il telefono in continuazione, pierre notando questo mi disse:
"Chi ti ha rotto il vetro del telefono?"
"Un coglione mentre stavo nella stazione di silverstone"
Dissi tirando un sorriso e guardando pierre negli occhi, quest'ultimo aggiunse:
"Ah era un coglione"
"Un vero e proprio"
"E lo daresti un bacio a questo coglione?"
"Forse si"
"Davvero?"
Disse parcheggiando la macchina in una via, dove non vedevo alberghi, ma era una stradina molto colorata e carina, era unica nel suo genere, vidi pierre porsi sempre più vicino a me, mi avvicinai anche io, e finalmente le nostre labbra si toccarono, mi sembrava tutto così magico e normale, i miei pensieri svanirono del tutto, e quando ci staccammo pierre con il fiatone mi disse:
"Pronta a fidarti di me?"
Feci uno sguardo confuso, e quest'ultimo uscì velocemente dall' auto e sentii una voce urlare:
"Pierre!"
"Mamma"
Sentii urlare di rimando, sbarrai gli occhi incredula, abbassai giù lo specchietto della macchina, mi sistemai immediatamente i capelli, il trucco, la maglietta e uscii dalla macchina, vidi per la prima volta sua madre, era come lui, bionda un po' bassina e piuttosto magra, però aveva gli occhi marroni.

Lei mi guardò, stavo per presentarmi ma intervenì pierre:
"Mamma lei è la mia ragazza benedetta"
Al sentire quel termine mi strozzai con la saliva, cercai di smettere di tossire ma era impossibile, dentro di me sapevo la figura di merda che stavo facendo ma del resto non era colpa mia, era del mio organismo.

Quando mi ripresi, trovai la signora bionda sorridermi e tendendomi la mano:
"Piacere cara, sono pascale"
"Benedetta, ehm benedetta brown"
"È dura sopportare mio figlio vero?"
"Abbastanza"
Dissi ridendo, e ridemmo insieme, e poi pascale aggiunse:
"Pierre prendi tu le valige, io vado a far vedere la casa a questa bella ragazza"
Le sorrisi, e mentre salivamo per le scalette che portavano all'ingresso, guardai pierre e gli lanciai uno sguardo confuso.

Pascale mi aveva fatto fare il giro dell'intera casa, e mi aveva accompagnato nella camera dove avrei dormito con il francese che stava scaricando ancora le valige, pascale stava uscendo dalla porta ma si soffermò sull' uscio e mi disse:
"Sai a pierre non brillavano gli occhi così da molto"
"Davvero?"
"Si cara, solo charles lo faceva sorridere"
Stavo per dire qualcosa ma poi, la madre di pierre aggiunse:
"Te lo ami?"
"Emh io non ho mai provato nulla del genere con nessuno, quindi credo di sì"
Quest'ultima sorrise e se ne andò, subito dopo comparve pierre da dietro la porta che si sedette vicino a me:
"Se mia madre ti ha fatto domande strane o-"
Lo interruppi e aggiunsi:
"No tranquillo"

Parlammo per un po' del più e del meno, ma stavolta ero davvero confusa, lui mi considerava la sua ragazza? Io lo consideravo il mio ragazzo? Io lo amavo quindi? Erano decisamente troppe domande e nessuna aveva una risposta, ma avevo promesso a max che non mi sarei fatta prendere dalla paura del non sapere e che avrei vissuto tutto al massimo senza pensare a condizioni o al futuro.

Dopo poco andammo a cena, una cena deliziosa che ci aveva preparato pascale, durante la cena scoprii diverse cose: che i suoi genitori erano divorziati, era figlio unico, e nella sua vita non aveva avuto molte ragazze e che la sua relazione sentimentale più lunga è stata di una settimana.

Finita la cena andammo in camera, lui mi prestò una sua maglietta che io avevo scordato il mio pigiama in hotel, quindi dovevo chiedere a charles un'altra maglietta.
Ma adesso non mi importava, perché mi trovavo tra la sue braccia sdraiati sul letto mentre mi cullavo con il suo battito cardiaco, ma poi gli chiesi:
"Pierre ma noi due cosa siamo?"
"Tu cosa vuoi che siamo?"
"No pierre devi dirmelo tu"
"Io già l'ho detto, sei tu che devi decidere"
E dopo queste parole sentii pierre addormentarsi, ed io rimasi a fissare il vuoto, cercando di capire di cosa avevo bisogno.

SPAZIO AUTRICE:
Eccomii, stranamente puntuale, ora vorrei chiedervi, ma vi sta piacendo la storia? Perché ho un po' di dubbi
Alla prossima
Bacii💘

~my favorite mistake~ Pierre Gasly Where stories live. Discover now