chapter:18

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Disneyland paris, Parigi📍

Mi svegliai nel mezzo della notte, non riuscivo proprio a dormire, avevo ansia per il giorno dopo, non sapevo se dopo quello che gli avrei detto o quello che lui avrebbe detto a me avrebbe cambiato il nostro rapporto, io tenevo a lui, dio se tenevo a lui, ma ora come ora non potevo dire quelle due parole, se pierre mi conosceva lo avrebbe capito, doveva capirlo.

Mi alzai e andai a farmi una doccia per togliermi tutti i pensieri, appena uscii mi legai un asciugamano intorno al corpo, e appena mi girai vidi pierre, in mutande davanti a me che mi fissava, così urlai:
"Cristo santo pierre!"
"Com'è ti fai una doccia alle due di notte?"
"Sono le due?"
"Esatto"
"Non riesco a dormire"
"Vieni qui"
E fece l'atto di andare ad abbracciarlo, così corsi tra le sue braccia, e sentii il calore del suo corpo scaldarmi, ma appena mi staccai, mi accorsi di essere semplicemente con un asciugamano addosso, e lui era solo in mutande, alzai lo sguardo e cercai un contatto visivo, ma lui era concentrato nel guardarmi il fisico coperto, accennai un sorriso, e mi fiondai sulle sue morbide labbra, e iniziammo il bacio più desiderato della nostra vita, mi buttò addosso al muro, e mi tolse l'asciugamano dalla vita, mi guardò sorridendomi, mi prese in braccio mentre la mia schiena si trovava sopra alle mattonelle fredde del bagno, ma pierre interruppe tutto dicendomi:
"Aspetta, non nel bagno di un hotel"
Risi, e pierre mi trasportò sul letto, riprendemmo il bacio, fino a che non arrivammo al limite insieme, devo dire che questa sarebbe stata forse l'ultima notte più bella della mia vita.

Mi alzai con pierre che mi aveva messo un braccio in faccia, così decisi di alzarmi e svegliarlo come facevo da piccola con mio padre, così presi la rincorsa dall'altra parte della camera e urlai correndo:
"Tuffo a bombaaa!"
E mi buttai di peso su pierre, quest'ultimo si alzò di scatto, mi guardò mentre ero sdraiata sopra di lui, e scoppiò a ridere, così mi rotolai mettendomi di fianco a lui e risi anche io, e la povera vittima disse:
"Ti odio lo sai"
"Anche io tanto lo sai?"
Risposi guardandolo negli occhi, ormai erano diventate le nostre parole preferite, sapendo entrambi che speravamo che fosse stato così ma era tutto il contrario, e ogni giorno speravo che potevamo dire l'incontrario di queste parole.

Adesso io e pierre ci trovavamo sull'aereo, lui dormiva appoggiato a me, io invece mi trovavo a guardare il finestrino, ammirando le nuvole che l'aereo spezzava.

Quando pierre si svegliò parlammo tutto il tempo, anche di cose inutili, ma ora mentre stavamo sul taxi c'era un silenzio tombale, ma decisi di spezzarlo:
"Pierre forse ne dovremmo parlare"
"Aspetta che ti accompagno in camera, poi vediamo"
Annuii, iniziando a mordermi le unghie, sapendo della mia risposta, che avrebbe cambiato la mia vita, speravo in meglio.

Appena vidi l'insegna dell'hotel sentii un forte dolore allo stomaco, e una grande nausea, stavo per avere un attacco di panico, ne ero certa, potevo solo sperare che la Turchia potesse portarmi fortuna.

Salii le scale a malavoglia, sempre più agitata, e quando ci trovammo davanti alla porta della stanza che mi avevano assegnato, così dissi balbettando;
"S-se vuoi puoi entrare"
Appena entrammo stavo per parlare ma lui mi precedette:
"Non dire niente già so la tua riposta"
Sorrisi, avvicinandomi a lui, ma pierre aggiunse:
"Sono stati belli questi giorni, mi dispiace che non la pensi così, ci vediamo domani nel box, ah ma prima di andare voglio solo dirti che non ho mai fatto conoscere mia madre a nessuno"
E detto questo chiuse la porta, io gli corsi dietro urlando il suo nome, ma tra la folla di persone e di giornalisti lo persi, così salii in camera scrivendo a Max e charles di raggiungermi, così parlando da sola dissi:
"Ma che cazzo ha capito!"
E per la rabbia tirai un pugno al muro, facendomi decisamente troppo male alla mano, ma poi dietro di me sentii una voce che purtroppo avrei riconosciuto fra mille:
"Ma che cazzo fai?!"
"Ehy charles come va?"
Dissi girandomi sorridendo per trattenere le lacrime per il forte dolore, poi ci raggiunse anche Max, e mettendo del ghiaccio sulla mano, entrammo tutti e tre in camera per raccontargli cosa era appena successo:
"...e così per la rabbia ho tirato un pugno al muro"
"Quindi tu mi stai dicendo che per un fraintendimento che si può risolvere con le parole ti sei slogata un polso!"
Urlò charles, guardai Max che scoppiò a ridere e così lo seguii a ruota anche io, e alla fine si aggiunse anche charles.

I due si fermarono a dormire da me, e charles mi disse che domani sarebbe andato a parlare con pierre, io cercavo di ridere di questa storia, ma avevo capito l'insicurezza di pierre ed adesso la stavo provando anche io.

SPAZIO AUTRICE:
non so minimamente come ma sono riuscita a pubblicare, spero che il capitolo abbastanza strano e pieno di insicurezze vi sia piaciuto e niente, ci vediamo alla prossima
Baciii💘

~my favorite mistake~ Pierre Gasly Where stories live. Discover now