chapter:22

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London, England📍

Mi svegliai sentendo qualcuno baciarmi ovunque, aprii lentamente gli occhi vedendo la faccia di pierre sulla mia, che mi sussurrò:
"Buongiorno"
"Giorno"
Dissi sbadigliando, quando pierre iniziò a baciarmi:
"Pierre fermo mi devo lavare i denti"
"Non mi importa"
E riprese a baciarmi, facendomi il solletico, sulla pancia, quando tornò su mordicchiandomi il collo mi disse:
"Sai mi fai impazzire"
"Sapessi tu"
E lo baciai con foga, svegliarmi con gli ormoni a tremila non mi era mai successo, tolsi la maglietta a pierre e lui fece lo stesso con la mia, lanciandola da un angolo remoto della stanza.

Mentre stavamo sul punto di farlo, qualcuno entrò nella stanza urlando:
"Che cazzo ragazzi!!"
Ci rotolammo per terra dal letto, mentre pierre si trovava ancora su di me, presi la prima maglietta che mi capitò a tiro e urlai;
"Che cazzo dan la prossima volta bussa!"
"Si ho imparato la lezione"
E sentii la porta chiudersi, girai la testa verso di pierre che si era messo al mio fianco e scoppiammo a ridere come non mai, controllai l'orario e vidi che erano le undici, così mi misi una tuta di pierre, e mi alzai, ma il francese mi disse:
"Che fai mi lasci qui così?"
"Vestiti stupido che siamo anche in ritardo per il pranzo"
E andai a raggiungere lando e Daniel in salotto.

"Allora è venuto?"
"LANDO!"
"Che c'è io chiedo"
"Bene allora non è successo niente perché qualcuno è entrato senza bussare"
E volsi lo sguardo verso Daniel, quest'ultimo ridendo disse:
"Io volevo essere gentile e dirvi che stavamo in ritardo, e zak non ama i ritardi"
"Si questo lo so"
Parlammo un po' mentre bevemmo una tazza di caffè, ma poi ci raggiunse pierre, e venne deriso da un po' di battutine sciocche di lando, ma il francesino disse a Daniel:
"Amico ricordami di venirti addosso la prossima volta che ci troviamo in pista"
"Non è colpa mia se hai gli ormoni di un quattordicenne"
Mentre i due si prendevano a frecciatine io aggiunsi:
"Evitate di schiantarvi che la prossima volta che starete in pista ci starò anche io"
"Cosa?"
Dissero lando e Daniel in coro, e io annuì anche se avevo un po' di preoccupazione e pierre se ne accorse, perché mi guardò con quello sguardo, quel semplice sguardo che valeva più di mille parole, stavo per andare in bagno quando Daniel aggiunse:
"Bhe allora sappi che dovrai sudare se stai in competizione con me"
"Certo, occhio ricciardo che ti farò il culo"
Ridemmo tutti quanti e andai in camera a vestirmi, ma poi entrarono pierre e lando in camera, e dissi:
"Che ci fate qui?"
"Io devo prendere i vestiti"
Disse pierre, mentre lando aggiunse:
"Ricciardo ha monopolizzato la doccia, così ne ho approfittato per darti questa"
E tirò fuori un iqos nuova, e pierre aggiunse:
"Vedi io e lando eravamo abbastanza stufi di vederti fumare quella merda, così te ne abbiamo preso una che fa meno male"
"Grazie ragazzi, ma l'Iqos puzza"
"Mai quanto quella merda"
Risi per le parole di pierre e andai a ringraziarli, abbracciai lando, e diedi un leggero bacio a pierre, ma poi guardando l'orario aggiunsi:
"Però ora uscite dalla camera che devo vestirmi, preparatevi anche voi due, e fate uscire Daniel dalla doccia!"
"Agli ordini capo"
Disse lando e uscirono dalla stanza, lasciandomi finalmente preparare.

Mi misi un paio di jeans chiari, con un maglioncino beige sopra, e sotto degli stivali alti beige, l'aria fredda londinese si iniziava a sentire, uscii dalla stanza e presi il mio cappotto marrone dall'appicca panni, e infilai al volo l'Iqos nella borsetta sapendo che ne avrei avuto tanto bisogno.

Con gli altri prendemmo la macchina di lando, e andammo verso casa di mio padre e ormai di sandy, andando anche ad intuito perché non mi ricordavo la strada, e fu lì che capii, che mi ero allontanata troppo da lui e che iniziavo a sentire la sua mancanza.

Rimanemmo fuori dalla porta aspettando che qualcuno ci venisse ad aprire, mentre la mia mano non si era mai staccata da quella di pierre, in questo momento mi dava la sicurezza di cui avevo bisogno, non sono stata mai dipendente da nessuno, e mai lo sarò, ma ora avevo bisogno di qualcuno.

Per iniziare bene la porta venne aperta da sandy, mentre guardavo Kevin, il figlio di sandy, scorrazzare per la casa, lei ci accolse tutti felicemente, e ci disse:
"Ragazzi potete andare a posare la le giacche nella camera di benedetta"
Gli sorrisi e condussi tutti quanti a posare la roba nella mia camera, ho sempre amato quella stanza, era così tranquilla, ci passavo le ore li dentro, ma appena aprii la porta, vidi che le pareti erano diventate blu, c'erano post di auto ovunque e un piccolo lettino da neonato al centro, non emisi parola rimasi immobile, lando disse:
"Meglio se io e Daniel scendiamo"
Non risposi e continuai a guardare il mio rimpiazzo, pierre stava per dire qualcosa ma lo interruppi:
"No non dire niente, è okay, si va bene così"
"Non autoconvincerti che è okay, ci sta incazzarsi era la tua camera"
"No va bene così, deve andare bene così, adesso scendiamo dai che ancora non ho visto zak"
Pierre annuì rassegnato, e scendemmo, lasciai pierre in sala con gli altri, e andai in cucina a cercare mio padre:
"Ehy"
"Ehy benedetta, aspetta andiamo in sala che è pronto il pranzo"
E mi superò come se niente fosse, abbassai la testa e mi andai ad accomodare in tavola anche io.

Mentre pranzavamo, sentii Kevin dire:
"Papà papà, tra poco inizia la gara!"
"Si piccolo"
Ma stavolta aggiunsi;
"Papà?"
Ma mi rispose sandy:
"Si Kevin si diverte a chiamarlo così, adorabile vero?"
"Già adorabile"
Dissi stringendo i pugni sotto al tavolo, lando e Daniel mi guardarono preoccupati e pierre mi appoggiò la mano sulla coscia, aiutandomi a mantenere la calma.

Per tutto il pranzo zak parlò con i ragazzi, persino con pierre, mentre io non spicciai mai parola, ma i miei pensieri vennero interrotti, quando zak mi rivolse la parola dopo tre ore:
"Benedetta"
"Si?"
Dissi alzando il capo, e quest'ultimo riprese il discorso:
"Io e sandy ci sposiamo, se vuoi venire a noi fa piacere"
"Ma state insieme da sette mesi!"
"Si ma ci amiamo"
Disse sandy, ma stavolta risposi, ero stufa di fare l'educata:
"No sandy, non sto parlando con te"
"Benedetta!"
"No papà, stavolta parlo io, la mia camera non c'è più, lui ti chiama papà e tu piccolino, quando è stata l'ultima volta che mi hai chiamato così? 10 anni fa? Adesso vi sposate e io dovrei stare zitta e sopportare tutto questo? No adesso basta, io ho cercato di recuperare, ma mi hai sempre messo un muro in faccia, ho sbagliato e lo ammetto, ma ora mi sono stufata, tanti auguri per tutto, io da adesso in poi non esisto più per voi"
Detto questo presi la giacca e la borsa e me ne andai, sentendo sotto i continui richiami di mio padre.

Una volta fuori mi ripetevo a me stessa:
"Non piangere, non devo piangere, piangere è da perdenti, non devo piangere!"
"Piangere fa bene"
"No pierre non fa bene"
Dissi appoggiando la testa tra la sua spalla e il suo collo, e aggiunsi:
"Piangere è da perdenti, è da deboli, e io non sono debole"
"Benedetta"
Mi disse pierre facendomi alzare la testa, e prendendola con le sue mani, e continuò a dire:
"Apriti con me, con me puoi sfogarti, piangere non è da deboli, piangere è da forti, è da onesti, sfogati, adesso siamo solo io e te, non tenerti tutto dentro, perché ci sono io con te, okay? E puoi scommetterci che io non ti abbandonerò mai"
"Pierre io non ce la faccio più, lui mi odia, io lo odio, odio il fatto che mi ha sostituita, che ha lasciato la mamma, che l'ha lasciata mor-mor"
E iniziai a piangere singhiozzando, era la prima volta che ammettevo tutto ad alta voce, era la prima volta che piangevo dopo 18 anni della mia vita, ma poi aggiunsi:
"Poi c'è stato l'incidente, e tutto, io non ce la faccio più,  mi sento in apnea"
"Adesso ci sono io okay, ci sono io con te"
E mi baciò, il bacio era salato a causa dalle mie lacrime, ma era il bacio che mi fece stoppare il pianto, era il bacio che mi avrebbe tirato fuori da questo buco nero.

SPAZIO AUTRICE:
e sono in questi momenti qui che avrei aver avuto al mio fianco un pierre
vi sta piacendo la storia??
Baciii💘

~my favorite mistake~ Pierre Gasly Where stories live. Discover now