chapter:60

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abu dhabi📍

pov's pierre:

Vidi Benedetta perdere i sensi, così l'afferrai prima che potesse cadere, e la stesi per terra, lontano dalla macchia di sangue, urlai aiuto nel box interrompendo i festeggiamenti:
"Chiamate una cazzo di ambulanza"
Sentivo gli occhi terribilmente lucidi e il fatto che benedetta non si svegliasse mi stava facendo preoccupare fin troppo, vidi charles arrivare di corsa al box:
"Ma che è successo pierre"
"Ha perso sangue da lì e poi ha perso i sensi"
Vidi charles controllare il battito, mentre un meccanico mi disse:
"Arriverà tra 15 minuti"
"Fanculo non aspetto"
Presi benedetta in braccio e mi diressi verso la macchina con charles che mi seguiva correndo.

Appena salimmo in macchina feci coricare benedetta nei sedili posteriori mentre charles le reggeva la testa e mi disse:
"Dovremmo dirlo a Max e Zak"
"Zak lo avviserò dopo, e anche max lasciamolo felice per un po'"
Dissi e non tolsi mai lo sguardo dallo specchietto per controllare che il petto di benedetta si muovesse ancora.

Arrivammo in ospedale, e mentre arrivava una barella sentii benedetta svegliarsi:
"Petite è tutto ok, adesso ti porteranno in sala operatoria"
"Il bambino pierre, il bambino"
"Starà bene, starete bene entrambi"
Arrivo il medico che la caricò sulla barella per portarla in sala operatoria e charles urlò:
"Spacca tutto in quella sala cherie"
"Ti amo petite, ti amo"
Dissi io invece sotto voce, con la paura di perderla, di perdergli entrambi nel giorno migliore delle nostre vite.

Attaccai più volte a max che continuava a chiamarmi, e charles notando tutto mi disse:
"Forse glielo dovresti adesso"
"E come glielo dico, è campione del mondo da solo 3 ore e la sua migliore amica incinta sta in ospedale"
"Benedetta è forte lo sai, e se il bambino ha preso da entrambi è forte pure lui vedrai, conosco la mia migliore amica"
Annuii e mi lasciai consolare da charles, mentre continuavo a fissare le lancette dell'orologio, il
tempo, era lui l'unica arma letale, ti lascia in sospeso così ad aspettare, a non sapere più se credere al detto "la speranza è l'ultima a morire" o se è arrivato il momento di rassegnarsi, ma io non lo avrei fatto, lei non mi avrebbe mai lasciato così, non era nello stile di benedetta, avrebbe combattuto doveva farlo.

Io e charles subito ci alzammo non appena vedemmo il medico venirci incontro:
"Siete i parenti di benedetta brown?"
"Si"
"È stata un'operazione difficile, aveva un emorragia abbastanza grave, ma sia lei che il bambino ora stanno bene, sono dei combattenti, però la signorina brown da oggi in poi dovrà rimanere solo a letto, senza fare nessun tipo di sforzo, supponiamo che l'emorragia sia stata causata dallo stress"
"Grazie mille dottore davvero, in che camera si trova ora?"
"143"
"Grazie mille"
Charles ringraziò il dottore e corremmo verso la sua camera ad aspettare che si svegliasse, sapevo che non mi avrebbe abbandonato, non così per lo meno.

Pov's benedetta:

Mi svegliai con un forte mal di testa, non riuscivo ad aprire nemmeno gli occhi, ma sentii una voce tremendamente famigliare urlare:
"BRUTTO MONEGASCO E FRANCESE DI MERDA, DOVEVATE AVVISARMI SUBITO NON DOPO UN GIORNO"
"Max calmati, ci stavamo noi, eri campione del mondo ti abbiamo lasciato vivere la gloria"
"Gasly onestamente chiudi il becco o ti faccio fuori"
"Ripetilo se hai il coraggio"
Sentii pierre dire, ma poi charles disse:
"Ragazzi basta, guardate"
Tutti e tre si voltarono verso la mia direzione, e io feci un sorriso con un piccolo cenno con la mano:
"Mio dio petite"
Disse pierre correndo verso di me, lasciandomi un dolce bacio sulle labbra e dando un bacio anche sulla pancia:
"Non devi farlo mai più"
"Non assicuro niente"
Dissi ridendo nonostante sentii una fitta di dolore alla testa.

Abbracciai e rassicurai charles e pierre, e spostai lentamente lo sguardo verso max, e dissi:
"Te non mi dici niente?"
"Se lo rifai ti ammazzo"
Risi e lo abbracciai lasciandogli un bacio sulla guancia, e dopo aver chiamato e rassicurato mio padre, lily e lando, pierre mi disse:
"Sai che appena torniamo a milano non ti dovrai più muovere dal letto?"
"Milano?"
Dissi curiosa, in quanto mi ricordavo di abitare a monaco, e pierre mi rispose:
"Certo tu da oggi vieni a vivere da me"
Non risposi e lo baciai, notando anche max e charles che ci imitavano di sottofondo.

6 mesi dopo...

Milan,italy📍

Era notte fonda, mi alzai per andare al bagno mentre pierre dormiva, in teoria mancavano due settimane al parto, e tutti erano venuti qui in italia, a invadere casa di pierre, max e kelly dormivano nella sala degli ospiti di pierre, charles e lando in salotto insieme a lily e daniel, insomma erano dei clandestini.
Questa gravidanza mi stava uccidendo, la pancia era enorme e specialmente ingombrante, ma stavolta decisi di non chiedere aiuto a pierre per alzarmi anche se avevo scelto il giorno sbagliato perché avevo dei terribili crampi, e non appena riuscii a mettermi in piedi sentii un liquido scendermi lungo le gambe "mi sono fatta la pipì sotto non ci credo" pensai, invece mi accorsi che era trasparente e non potei realizzare tutto che i crampi aumentarono sempre di più, così tirai un cuscino a pierre che si svegliò di scatto e gli urlai:
"Pierre mi si sono rotte le acque"
"Sarà un tuo altro falso allarme"
"No pierre cazzo guarda"
Pierre abbassò lo sguardo, e non appena realizzò tutto urlò:
"Oh cazzo stai partorendo"
Mi prese in braccio e mi portò subito in macchina svegliando tutti quanti che ci seguirono nonostante fossimo tutti in pigiama.
"Allora tesoro fai respiri profondi con me"
"Lily stai zitta, non funziona!"
Dissi urlando dal dolore per l'ennesima contrazione:
"Cristo pierre quanto manca?"
"Verstappen zitto mi sto sbrigando tantissimo"
"Sto per diventare zio"
Disse lando e io gli tirai una botta dietro la testa, mentre charles disse:
"Sto per diventare zio anche io!"
"Smettetela dio santo"
Dissi tra i denti, mentre non sopportavo più il dolore.

Arrivammo in ospedale e tutti ci dirigemmo verso la sala parto mentre l'infermiera mi aveva messo sul lettino, ma bloccò tutti e disse:
"Voi aspettate fuori, solo la mamma e il papà"
E mi fece entrare in sala parto susseguita da pierre mentre gli altri di sottofondo mi urlavano la buona fortuna.

Mancavano pochi centimetri e finalmente tutto sarebbe finito, poi mi ricordai di una cosa e chiesi a pierre:
"Ma che ore sono?"
"Scattata ora la mezzanotte"
"Cazzo chiama max ora"
Pierre non fece domande e digitò il nome di max sulla tastiera, e non appena rispose dissi:
"Augurii fratelloneee!"
"O mio dio pure in sala parto"
"Certo"
Dissi ma dopo mi dovetti subire un'altra contrazione, e l'infermiera urlò all'ostetrica:
"Siamo pronti!"
Pierre attaccò a Max e mi prese la mano baciandomi la fronte:
"Tranquilla petite ci sono io"
Annuii e stringendogli la mano iniziai a spingere, sentendo un dolore lancinante ovunque.

Nel bel mezzo del parto urlai:
"Pierre gasly tu non ti avvicinerai mai più alla mia vagina!"
Sentii l'ostetrica ridere e pierre diventò rosso come un pomodoro, ma riuscì a sussurrarmi:
"Non ti rispondo solo perché stai partorendo nostro figlio"
Sorrisi a quel pensiero e continuai a spingere, quando sentii l'ostetrica dire:
"Eccolo!"
Prese in braccio il bambino e lo portò via, così dissi:
"Pierre non ho sentito il pianto"
"Tranquilla petite"
Vidi pierre andare più vicino a controllare, ma poi lo vidi girarsi con il bambino che piangeva, e me lo diede in braccio, ed era così bello, non riuscivo a crederci, tra le lacrime e il sudore dissi a pierre:
"Ti amo così tanto"
"Anche io"
E ci abbracciammo ormai tutti e tre, e si era un bel maschietto.

Quando fu tutto apposto l'infermiera fece entrare tutti quanti, che mi vennero ad abbracciare e si congratularono con me e pierre, così ancora un po' commossa dissi:
"Ragazzi vi prestiamo, Max Herve Gasly"
"Gli hai dato il mio nome"
"Gli hai dato il nome di papà"
Sorrisi e abbracciai entrambi mentre max mimò un grazie a pierre.

SPAZIO AUTRICE:
ho scritto di corsa mi scuso per eventuali errori, spero che il capitolo vi sia piaciuto e niente: vi presento max herve gasly!
alla prossima
XOXOXOXO💘

~my favorite mistake~ Pierre Gasly Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora