chapter:13

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Melbourne, Australia📍

Era passato un giorno dal bacio, ed ogni volta che ci pensavo un sorriso spuntava sulle mie labbra.
C'era solo un problema, che non ne avevamo più parlato, ogni volta che ci incontravamo cambiavamo strada, e sinceramente non avevo il coraggio di incontrare i suoi occhi.
Quando ci lasciammo dopo il bacio, andai di corsa da charles ma non c'era, così andai da Max, e gli raccontai tutto, l'olandese non sapeva cosa dire, del resto come biasimarlo, io che non so nemmeno cosa significa amare vengo baciata da pierre Gasly la persona più fredda e ignorante che possa esistere sulla terra, anche se è tremendamente sexy.
Quella sera decisi di dormire con max, almeno lui mi poté raccontare tutto l'appuntamento che aveva avuto a Monaco con Kelly, poi sinceramente avevo davvero bisogno di qualcuno che mi potesse capire e aiutare a uscire da questo impiccio.

Adesso mi trovavo nel paddock, mentre mi dirigevo verso il box dell'alphatauri, oggi ci sarebbero state le qualifiche e stavo davvero in ansia, questo circuito era speciale per me, qui feci la mia prima gara, la mia prima gara in formula uno come prima donna e arrivai terza, mi ricordo ancora tutte le emozioni che provai quando sentii il mio nome urlato dal telecronista, non me lo scorderò mai.

E proprio per questo oggi speravo che la mia nuova scuderia potesse vincere, stavo andando a prendere il mio solito cappuccino, quando venni interrotta da Andreas:
"Ehy bendetta c'è il capo che ti vuole in ufficio, vuole parlarti urgentemente"
"Okay vado subito"
Dissi, presi velocemente la bevanda e corsi nell'ufficio del capo, appena arrivata bussai, ma non ricevetti risposta, bussai un'altra volta, ma niente, così impaziente e agitata per le qualifiche entrai con sfrontatezza, ma non vidi come prima persona il capo, ma pierre, incontrai i suoi occhi e fu per la prima volta che dopo il bacio riuscimmo a stabilire un contatto visivo per più di 3 secondi, stavo per parlare e salutare pierre, ma quest'ultimo si congedò e mi sorpassò bruciandomi con lo sguardo, lo riconoscevo quello sguardo, ormai lo avrei riconosciuto fra mille, era incazzato, qualcosa lo turbava, e purtroppo sapevo di cosa si trattava, i miei pensieri furono bloccati dalla voce del capo che mi disse:
"Prego siediti"
Mi andai a sedere, e il capo riprese il discorso:
"Ultimamente pierre mi sembra distratto, specialmente ieri durante le prove libere, quindi dato so che avete un bel rapporto volevo e so quanto tieni a questa pista quindi volevo chiederti se potevo parlare con lui?"
"dio proprio oggi?"
Mi feci scappare queste parole sussurrandole forse a voce troppo alta, il capo fece una faccia distorta, così sbuffando aggiunsi:
"Va bene ci parlerò"
Dissi salutai il capo con una stretta di mano e a malincuore andai a cercare pierre per parlargli.

Tra i vari meccanici riuscii ad individuarlo, così mi avvicinai e da dietro le spalle gli dissi:
"Ehy"
Si girò, mi guardò dalla testa ai piedi e mi disse:
"Lasciami stare per favore"
"Pierre io devo parlarti"
"E io ti sto dicendo che non è il momento"
"Ok ciao"
Stavo per andarmene quando pierre mi bloccò con la voce e mi disse:
"No"
"Cosa no?"
Chiesi voltandomi:
"Non puoi fare la vittima ora"
"Scusami che cazzo di problemi hai? Io starei facendo la vittima? Sei tu che non vuoi parlarmi dall'altro ieri!"
"Beh allora fatti due domande"
"Vaffanculo pierre!"
"No vaffanculo tu"
"No vaffanculo tu"
Urlai, non lo feci controbattere che me ne andai, ero stufa, ma non gli avrei dato la soddisfazione che avrei pianto, io non piango per nessuno, io non devo piangere per nessuno, perché io sono io, io sono benedetta brown, una ragazza determinata che non guarda in faccia nessuno e che non piange per un ragazzo. Continuai a ripetermi queste parole aspettando l'inizio delle qualifiche...

...il Q3 stava quasi per finire, pierre non stava andando a fatto bene, anzi stavamo in quella postazione per miracolo, yuki invece come suo solito era uscito nel Q2, non riusciva proprio ad entrare in sintonia con la macchina.

Il Q3 era finito da un po', con pierre ci eravamo classificati decimi, mentre yuki era dodicesimo, stavo per uscire dal box, dopo essere stata un po' a guardare la pista e venni bloccata dalla voce del capo:
"Sai benedetta oggi hai fatto l'effetto contrario su pierre"
"Signore, mi scusi con tutto il rispetto, ma io non sono una psicologa, io sono un terzo pilota, io sono un pilota, io corro, non posso analizzare o risolvere i problemi degli altri se poi sono io quella che ci sta male, quindi con il suo pilota ci parli lei, perché io non sono una schiava!"
Dissi in preda ad un esaurimento nervoso, sorpassai il capo e mi accorsi che dietro si trovava pierre, non gli rivolsi nemmeno uno sguardo che andai disperatamente Max.

Entrai in camera da Max, e lo trovai disteso sul letto, così iniziai a dire:
"Sai che c'è?"
"Che ho fatto la pole?"
"Anche e sei stato bravissimo, ma non è questo il punto"
"Che è successo?"
Disse Max mettendosi seduto sul letto mentre mi osservava che facevo avanti a indietro per la stanza, così dissi:
"Che non sopporto pierre Gasly, è uno stronzo, uno senza sentimenti, non guarda in faccia nessuno, e non lo sopporto, e lo odio, lo odio così tanto, lo odio perché"
Mi bloccai, sapevo cosa stavo per dire, ma mi bloccai, non potevo dirlo, perché non era possibile, fu Max a parlare stavolta:
"Dillo"
"No"
"Benedetta lo sai, quindi dillo"
"No"
"Dillo!"
"No max, io non lo dirò, perché non è così mi sto sbagliando, anche tu lo stai facendo, perché io non posso, io non posso e basta"
Stavo per piangere,ma ritirai tutto, così Max mi disse:
"Dai vieni qui"
Mi fiondai su di lui abbracciandolo, e mi feci cullare da lui, rimanemmo così per non so quanto tempo, e dopo poco cademmo entrambi nelle braccia di Morfeo.

SPAZIO AUTRICE:
Damn hanno litigato di nuovo, però nel prossimo capitolo ci sarà una surprise
alla prossima
Bacii💘

~my favorite mistake~ Pierre Gasly Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora