chapter:30

1K 32 3
                                    

lake louise canada ✈️ london, england

"si sta avverando"
dissi sentendomi la terra mancare sotto i piedi, sentivo il mio mondo sgretolarsi, stavo per cadere quando sentii quelle maledette mani reggermi, pierre non mi lasciò parlare che disse:
"Che succede?"
"Il messaggio che avevo ricevuto"
Dissi sentendo un mancamento a tutte le parole che dicevo, ma poi aggiunse:
"Penso sia arrivato il momento di dirmelo"
"Mio nonno da parte di padre,l'unica persona che mi ha sempre aiutato e sostenuto, stava male, ora mi ha chiamato papà e penso che sia arrivata la sua ora"
"Cazzo"
Disse prima di abbracciarmi, lasciai cadere la testa nell' incavo del suo collo, cercando di non piangere, e con non so quanta forza dissi:
"È meglio che vada, posso ancora vederlo in tempo"
"Veniamo anche noi prenotiamo i biglietti voi andate a fare le valigie"
"Charles-"
"Niente charles benedetta! pierre occupati di lei nel frattempo, ci vediamo tutti all'aeroporto"
Annuii e tornammo a valle con una pista, non riuscivo nemmeno a sciare in modo decente, non sapevo cosa stavo provando, ma mi sentivo distrutta, incapace, non potevo fare niente, mi sentivo inutile, l'unica cosa che potevo fare era vederlo morire, lasciarsi mangiare dal cancro:
"So già cosa stai pensando, e tu puoi fare qualcosa, puoi restargli vicino, e dargli calore"
"E te che ne sai pierre?"
"Lo so e basta okay"
Disse guardando dritto davanti a se, è come se vidi una luce impossessarsi dei suoi occhi, aveva perso qualcuno di importante, questo era certo.

Mi trovavo sull'aereo con tutti, c'era un silenzio tombale, nessuno si azzardava a dire qualcosa, e onestamente nemmeno io sapevo cosa dire, o cosa pensare, o cosa provare, ma mi ricordai di un piccolo particolare che tutti stavano scordando:
"Ragazzi ma voi domani avete le interviste, non dovreste venire"
"Ho annullato io le interviste per tutti noi, intervisteranno qualche terzo pilota al nostro posto, ora dobbiamo stare con te è questa la priorità"
Disse max, ed io mi limitai ad annuire e a sorridere.

Raggiungemmo in poco tempo l'ospedale, e vidi sandy fuori che si fumava una sigaretta, corsi verso l'entrata, e mentre gli altri mi seguivano quest'ultima mi sbarrò la strada con il braccio:
"Lascialo risposare benedetta"
"Cazzo sandy sta morendo!"
"Ha bisogno di riposo lascialo perdere e ragiona per una buona volta"
"Senti non mi frega un cazzo di quello che dici intesi? È mio nonno e io lo andrò a vedere, e lo aiuterò e lo saluterò prima che se ne vada, te continua a pensare a cosa metterti al vostro matrimonio del cazzo!"
Urlai e la sorpassai vedendo che tutti erano scioccati dalle mie parole, e prima di entrare dissi:
"fanculo"
e ripresi a parlare:
"Sandy per il matrimonio fatti aggiunge un po' più di stoffa, hai messo su qualche kilo"
E vedendo la risata degli altri entrai, lasciando la futura mogliettina di mio padre senza parole, questa cosa mi aveva tirato molto su di morale, ero ritornata sulla pista delle stronze, e devo dire che non me ne pentivo per niente.

Trovai la stanza dopo molto, e vidi mio padre di fuori così dissi agli altri:
"Aspettate qui con lui io vado a salutarlo"
E non dicendo niente a mio padre entrai, vedendolo lì, steso su quel lettino ad aspettare la sua ora, sussurrai per non dargli fastidio:
"Nonno"
"Ce l'hai fatta ad arrivare"
"Scusa io non ce la facevo mi-"
"No non dire niente so che non ce la facevi, l'importante è che sei qui adesso"
Gli strinsi la mano, e parlammo per non so quanto tempo delle mie cavolate che facevo da piccola, e lui che mi sosteneva sempre.
"Quante volte abbiamo fatto incazzare tuo padre"
"Ci puoi scommettere"
E ridemmo insieme, ma poi lui si fece più serio e disse:
"Chi è quel biondino occhi azzurri che ti mangia con lo sguardo?"
"Lui è pierre nonno"
"Lo ami?"
"Emh si credo"
"No tu non lo credi, tu lo sei, mi ricordo quanto amavo tua nonna, avevo il tuo stesso sguardo, e tua nonna aveva lo sguardo di lui, ci saremmo presi mille pallottole per l'altro, era la mia anima gemella, però ora voglio conoscerlo"
"No nonno"
Ma fece il gesto a pierre di entrare, e nonostante dicessi di no, pierre entrò guardandomi e si accorse che avevo gli occhi lucidi:
"Buonasera signore"
"oh non chiamarmi signore, mi fai sentire vecchio, te ami mia figlia vero?"
Lo guardai per il modo in cui mi aveva chiamato, e mentre stavo per dire qualcosa pierre disse:
"La amo più della mia stessa vita"
"Allora proteggila da parte mia quando non ci sarò più, tanto manca poco"
E rise tossendo, io così lo guardai con aria preoccupata, vedendo anche dal monitor che il suo battito rallentava sempre di più, e mentre stavo per parlare, mi interruppe:
"Benedetta, la mia piccola bambina che ora è diventata così grande, tu sei stata la figlia perfetta che non ho mai avuto, voglio che tu sappia che quando lascerò questo mondo, tu non devi mai pensare che io non ci sarò più per te, io sarò sempre vicino a te, e ti proteggerò sempre da lassù, perché ti vorrò per sempre bene, realizza il tuo sogno, corri, fai quello che ti fa sentire viva, e quando vincerai tanti trofei io sarò lì affianco a te, che festeggerò insieme a te, ti voglio bene piccola"
"Anche io nonno ti voglio tanto bene"
"Ah di a tuo padre di non sposare quella sciacquetta, dillo da parte mia"
"Lo farò"
"Ci vediamo piccola mia"
"Ci rivedremo nonno"
E stringendogli la mano lo lasciai andare, pierre mi mise un braccio intorno alla spalla, e mi liberai, piansi e piansi, lui era andato via, dovevo affrontare la mia vita senza di lui, e mi sentivo sprofondare, nella stanza si sentiva solo il suono del monitor e il mio pianto rimbombare.

Lasciai la stanza ai medici, per fargli fare il loro lavoro, ma appena uscii non potei stare zitta, guardai zak che era lì inerme, senza provare alcun tipo di emozione, così con gli occhi ancora gonfi dissi:
"Non sei nemmeno entrato, ma va bene ognuno accetta il dolore in modo diverso, ma volevo dirti che io ho sempre cercato di rimettere un rapporto con te e tu mi hai voltato le spalle, ma va bene, va bene così, mi piace pensare che prima o poi io e te ci ricongiungeremo, ma io ti voglio bene, e l'ho capito oggi, quando ho visto mio padre morire stringendomi la mano, ti voglio bene ricordatelo, e il nonno aveva un messaggio per te, non sposare quella fottuta sciacquetta!"
E detto questo me ne andai, con gli altri che mi urlavano di fermarmi, e quando fui lontana dall'ospedale mi fermai per riprendere fiato e dissi:
"fanculo mondo mi sto riprendendo la mia rivincita"

SPAZIO AUTRICE:
mi scende un po' la lacrimuccia, ma amo il personaggio di benedetta, l'ho invitato davvero bene, amo la sua grinta e la sua fragilità ad intermittenza, che ne pensate vi è piaciuto il capitolo?

~my favorite mistake~ Pierre Gasly Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora