chapter:51

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sochi, russia📍

Mi alzai a mala voglia dal letto, sotto le urla di max che diceva:
"Benedetta alzati ora, voglio tornare a monaco"
"Anche io non sai quanto, ma sto così bene nel letto"
"Dai muoviti"
"Sono incinta"
"Non lo userai come scusa"
"Ci ho provato"
Dissi alzandomi a mala voglia dal letto, dovevo ancora riprendermi da quello che era successo, sentivo un forte bisogno di alcol, ma non potevo bere.

Volevo parlare con lui, volevo cercarlo e chiedergli cosa provava per me, perché mi aveva lasciato, ma evidentemente non ci amavamo abbastanza, forse quello nostro non era amore, magari era solo un passatempo, però da questo passatempo era nato qualcosa, qualcosa fin troppo grande.

Stavo uscendo dalla camera con la valigia insieme a max, ma poi mi venne in mente un particolare che avevo tralasciato per fin troppo tempo:
"Max...io devo comunicare alla scuderia della gravidanza e anche a mio padre"
"Ti accompagno"
"Max, preferisco stare da sola, farò da sola, ci vediamo in aeroporto"
"Non fare così"
"Max, mi siete stati vicino tutti e lo apprezzo, ma non ho avuto nemmeno il tempo per metabolizzare quello che è successo, ieri stavo per andare in discoteca a bere insieme a lando, ed è stato lui a ricordarmi della gravidanza, e non è normale, ti prego lasciami fare almeno questo da sola"
"Alle 16 in aeroporto, non tardare"
"Non lo farò maxie"
"Non chiamarmi così"
"Va bene"
Dissi ridendo, e andai verso il box, dato che ancora stavano nel paddock.

Vidi andreas fuori e urlai:
"Ehy andreas"
"Ehy non dovresti stare già sul primo volo per andartene da qui"
"Si ma devo parlare con il capo di una cosa urgente e importante"
"Oh allora è nel suo ufficio ancora, tutto apposto?"
"Si, devo discutere un attimo del contratto, nulla di che"
Dopo questo salutai andreas e andai verso l'ufficio del capo, piena di ansia, e con una forte nausea mattutina.
Dopo aver sentito "avanti" entrai e venni accolta calorosamente:
"Succede qualcosa benedetta?"
"Si, possiamo parlare, riguarda anche il team"
"Certo"
Mi sedetti, con le mani interamente sudate, mentre mi stuzzicavo le dita, non sapendo esattamente cosa dire, ma poi il capo con lo sguardo mi incitò a parlare:
"Vede signore, non so proprio come dirlo, ma aspetto un bambino e non so come questo vada a ricadere sul contratto"
"Dipende se tu vuoi portare avanti la gravidanza o meno"
"Si direi di sì"
"Devi sapere che questa scelta ricade su tutto il team, quindi posso comunicare una riunione di urgenza adesso, e vedere anche con le persone che si trovano sotto di me, devi capire che a decidere non siamo solo io e te"
"Va bene"
Fu l'unica parola che riuscii a dire, mentre vedevo il capo fare molte chiamate per convocare questa riunione, e fu lì che capii il suo enorme potere decisionale, io intanto rimuginavo sulla decisione di aver omesso che il padre del bambino fosse pierre, lo odiavo, ma non volevo che le mie scelte ricadessero su di lui, anche perché non volevo più avere a che fare niente, aveva preso la sua decisione, e questa doveva essere tale.

Ci spostammo nella sala conferenze, e mi sembra che ci stavano tutti, ma vidi entrare dalla porta yuki, susseguito da pierre, e li sentii mancare i battiti, e subito iniziai a sudare freddo, a farmi riprendere fu proprio la voce del capo, che iniziò il suo discorso con un tono serio:
"Allora in quanto benedetta aspetta un bambino, e ti faccio tanti auguri, la tua decisione di tenerlo ricade su tutto il team quindi dovremmo sostituirti"
"Momentaneamente"
Non mi rispose, il panico iniziò a far parte di me, non potevo perdere il lavoro, non per una stupida gravidanza, così decisi di intervenire:
"Posso continuare a correre nel caso servisse, per lo meno fino al quarto mese"
"È troppo da chiedere"
"No davvero, insisto posso farcela, non sarà una gravidanza a portarmi via il mio sogno"
"Allora se a tutti va bene questa scelta"
Tutto dissero di si, tranne pierre e yuki i quali erano esclusi dal voto, ma solo a sapere che sarei rimasta in gioco mi metteva felicità e mi dava un pizzico di speranza che ormai avevo perso.

Uscii dallo studio, mi stavo dirigendo verso il box mclaren per parlare con papà, ma venni strattonata e presa da parte dietro al box mclaren, così conoscendo questa scena dissi:
"Pierre stammi lontano"
"Devi darmi delle spiegazioni"
"No non ti devo niente, io non so perché tu hai preso questa scelta, e non voglio saperlo, ma non voglio più avere niente a che fare con te, mi conosci e sai come sono e come reagisco, te lo dovresti anche aspettare, non cercarmi, non esistono errori belli o errori preferiti, gli errori sono solo errori e tu dovresti saperlo"
Dopo aver detto queste acide parole entrai nel box mclaren, pronta per un secondo litigio.

"Ehy papà sono felice che sei tornato proprio oggi"
"Si avevo delle pratiche urgenti da fare proprio su questa pista"
"Papà devo parlarti"
"Dimmi tanto oggi non può succedere di peggio"
"Sono incinta"
Silenzio. Il silenzio più totale faceva parte della stanza, e io provavo un grande istinto di ridere a crepapelle, solo per la situazione, ma forse erano solo lacrime trasformate in risate, proprio come faceva harley quinn, il silenzio però venne finalmente spezzato:
"Sai chi è il padre?"
"No"
"Io non ho cresciuto una persona così irresponsabile"
"Cioè si lo so chi è il padre, ma non voglio dirtelo"
"Vai fuori da qui"
"Lasciami parlare almeno"
"Hai detto abbastanza"
"Si voltami le spalle, a te questo riesce sempre bene!"
Urlai e uscii dal box, una volta assicuratami di essere sola iniziai a ridere come non mai, erano risate malinconiche, e dentro di me pensavo "sicuramente c'è qualcosa peggio a tutto questo" ma l'unica risposta che sapevo darmi era "grazie al cazzo c'è sempre qualcosa peggio".

SPAZIO AUTRICE:
"grazie al cazzo c'e sempre qualcosa peggio" Oggi vi lascio con questa frase, alla prossima!
Sapete di amarmi
XOXOXOXO💘

~my favorite mistake~ Pierre Gasly Where stories live. Discover now