chapter:32

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austin, usa📍

Era il giorno della sprint qualyfing, il mio corpo era composto solo da ansia e sangue specialmente perché era una cosa troppo nuova.
Sarebbe iniziato tutto tra 20 minuti, ma prima decisi che era ora di sistemare varie cose, così salii le scale frettolosamente di quel dannato box e bussai alla porta, ma solo quando sentii "avanti" entrai, guardai zak con aria delusa ma forte, il fatto che non aveva detto addio al nonno mi aveva scosso, ma magari stava affrontando il dolore in un modo diverso dal mio, ed io non potevo farci niente:
"Dobbiamo organizzare il funerale"
"Non lo faremo"
"Come no? Non dirmi che è per il matrimonio sennò giuro che ribalto questa scrivania"
"No stamattina sono andato a leggere il suo testamento"
"Senza di me?"
"Credevo non volessi, c'era anche sandy"
"Allora hai fatto più che bene, cosa c'era scritto?"
"Non vuole il funerale, ma vuole essere seppellito vicino alla nonna, e poi ha parlato dell'eredità"
"Andrò a trovarlo prima della prossima gara allora, vieni con me?"
"No queste settimane sono cruciali per la mclaren, vuoi sapere il testamento o no?"
"Non mi importa ma si dimmi"
"A te ha lasciato tutti i suoi soldi, e le sue auto d'epoca, più la casa in città e anche la casa al mare"
"E a te cosa a lasciato?"
"Niente"
Si trovava in piedi di fronte a me, non sapevo cosa dire o come reagire, so che ci era rimasto male, so che stava soffrendo, poi mi ricordai le parole di pierre  "tuo padre ti ama, sta solo dando retta al suo orgoglio, e soffre in silenzio, lui è come te" dovevo dire che questo ragazzo era davvero saggio, lasciai stare e feci il gesto più spontaneo che potessi fare, mi buttai tra le sue braccia, zak ricambiò subito l'abbraccio, e devo dire che questo mi era mancato, sentire il suo profumo, mettere la testa sul suo petto, era da anni che dovevo farlo, appena ci sciogliemmo dall'abbraccio dissi:
"Meglio che vada pierre mi starà aspettando al box"
"Si"
"Ah papà, lui ti voleva bene"
"Lo so, ma l'importante è che ora tu vuoi bene a me di nuovo"
"Non ho mai smesso papà, mai"
E dopo questo tornai da pierre, avevo un sorriso stampato sulla faccia che nessuno poteva togliermi, stavo bene, stavo così maledettamente bene.

Appena arrivai al box, pierre si accorse della felicità che provavo e mi disse:
"Com'è questo sorriso?"
"Ho abbracciato papà"
"Spiegati?"
"Abbiamo parlato, e poi mi sono venute in mente le tue parole e l'ho abbracciato, è come se i miei muscoli mi stavano spingendo verso di lui, e mi era mancato molto"
"Non ti fidare troppo però, non voglio vederti soffrire"
"E non succederà, il problema è sandy, non lui"
Pierre annuì e mentre se ne stava andando mi disse:
"Ah forse è meglio se vai da max"
"Pierre gasly che mi dice si andare dal suo nemico max verstappen?"
"Gli si è rotta la macchina, non farà la sprint, è meglio se vai"
Annuii e dopo avergli dato un leggero bacio sulle labbra mi diressi verso i box red bull pronta a subirmi l'ira verstappen.

Arrivai al box senza fiato per la corsa che mi ero fatta, andai da crhistian che già capendo perché ero lì mi indicò con la testa l'ufficio di max, mimai un grazie con le labbra e entrai, vedendolo con le mani nei capelli, mentre stava seduto sul divano, mi misi vicino a lui, ma non dissi niente, lo guardai, mentre si uccideva la testa di pensieri, ma ad un certa tirò su il viso e con i capelli tutto scompigliati mi disse:
"Meglio se vai da Pierre sennò si incazza"
"In realtà è lui che mi ha detto di venire qui, non sapevo che avevi avuto un problema con la macchina"
"Quelle red bull gli hanno dato alla testa allora"
"Credo di no, sta iniziando a capire che sei mio fratello"
Dissi ridendo, e strappai un sorriso malinconico anche a lui:
"Oggi avrebbe visto la sprint."
"Chi max?"
"Mio padre"
"Capirà che non era colpa tua, non ci puoi fare niente se l'anteriore era rotto"
"Troverà un modo per prendersela sicuramente con me"
"Allora se lo fa te mantieni la calma e non fare come l'ultima volta promesso?"
"No, non lo vedrò, non torno da lui, andrò a monaco a casa mia dove li ci saranno kelly e penelope"
"Va bene, se ti serve qualcosa sono qui"
"Lo so"
E ci abbracciammo, restammo così per forse anche dieci minuti, ma volevo che lui stesse bene, e se aveva bisogno di un lungo abbraccio, gli avrei dato un lungo abbraccio.

Venimmo interrotti dalla porta che si aprì, e da dietro di essa sbucò fuori pierre, e gli chiesi:
"Aspetta la sprint è già finita?"
"Già e te la sei persa tutta"
"Come è andata?"
Pierre guardò max, e vedendolo così non rispose, ma poi interveni max, senza nemmeno guardarlo:
"Tranquillo gasly puoi rispondere"
"Allora sono arrivato quarto"
Stavo per dire qualcosa, ma cenno interrotta da max che si posizionò davanti a pierre e gli chiese:
"Non dirmi ha vinto lui"
"Ha vinto hamilton"
"Che cazzo!"
"Max tranquillo domani riuscirai a superarlo anche se parte primo"
"Si posso farcela"
Ripeteva a se stesso, io mi avvicinai a pierre, e mentre volevamo portare max via da qui, entrò nella stanza christian, così dissi:
"Noi allora andiamo, maxie se ti serve qualcosa chiamami"
"Tranquilla"
Così io e pierre uscimmo dalla stanza, e fu allora che gli saltai addosso buttandolo quasi per terra:
"A cosa devo questo?"
"Sei arrivato quarto!, domani parti quarto!"
Quest'ultimo rise, e gli rimasi attaccata per non so quanto tempo, avevo bisogno di un abbraccio anche io.

SPAZIO AUTRICE:
non ho nulla da dire AHAHAH
alla prossima
bacii💘

~my favorite mistake~ Pierre Gasly Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora