Stranger - NJ

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STRANGER
Sconosciuto
Cap.1




Chiuse l'acqua del lavandino e si passò le mani sul viso.
Il bagno della facoltà era totalmente vuoto a quell'ora serale, segno che di lì a poco i cancelli dell'università si sarebbero chiusi.
Il ragazzo tirò su il viso per guardarsi allo specchio, qualche gocciolina scese lungo le guance, la linea del naso, fino a tuffarsi nelle labbra carnose.

Guardò il proprio riflesso, gli occhi stanchi, i capelli neri leggermente scompigliati dal pisolino che si era fatto sul libro di diritto penale.
Il maglioncino verde faceva risaltare la sua carnagione chiara in contrasto con gli occhi scuri.
Le mani rosse dal freddo a causa dei termosifoni mal funzionanti delle aule dell'università.

Anche oggi è andata... sospirò il ragazzo, tornando nella biblioteca dove aveva studiato per tutto il giorno.
La laurea era vicina e non voleva assolutamente prendere un voto basso agli ultimi esami.

Allungò una mano sul grande tomo sul banco e ne accarezzò la copertina, leggermente ruvida.
Aprì la prima pagina e passò i polpastrelli sul nome scritto a penna.
Kim Seokjin.

Sorrise al pensiero che quelli sarebbero stati i suoi ultimi mesi nell'università.
Era entrato subito all'età di 18anni, si era laureato nella triennale in tempo record.
Il padre non aveva accettato l'idea del figlio di studiare diritto per diventare un avvocato e giudice penale, preferiva iscriverlo all'accademia di polizia per farlo diventare un futuro poliziotto e il suo erede al ruolo del capo delle forze armate antimafia.

Jin aveva perso qualche anno dopo la prima laurea.
Si era iscritto poi di nuovo all'università e finalmente, alla veranda età di 28 anni, sarebbe riuscito a prendere la magistrale per iniziare a lavorare in qualche ufficio per raccogliere esperienza, continuando sempre a fare i corsi di aggiornamento giuridici.

La madre di Jin aveva parlato con il marito ed era riuscito a convincerlo a far seguire al figlio il proprio sogno: poliziotto o giudice penale, il ragazzo avrebbe comunque lottato contro la mafia coreana di quei tempi e avrebbe sbattuto in cella molti criminali senza rimaner immischiato in sparatorie all'ultimo sangue.

E' un uomo aveva detto il padre Non deve aver paura di certe situazioni, non è una femminuccia.
La madre aveva successivamente dato un ceffone al padre, richiamando un po' di femminismo all'attenzione e poi era sparita in cucina, dicendo che non avrebbe cucinato per quella sera.

Jin sorrise al ricordo di quel fatto e ripose tutto il materiale scolastico nella borsa a tracolla, si infilò il giubino e si avviò verso l'uscita, salutando la guardia nel gabbiotto come ogni sera.

My Mafia Boss || BTSWhere stories live. Discover now