Golden Cage - YJ

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Golden Cage
Gabbia dorata
Cap.8




"Ti dico che quello sa qualcosa."
"Hoseok basta..."
"Sta mentendo, è chiaro che sappia dove sia V!"

Yoongi non ne poteva più di sentire il platinato urlare e scaraventare le cose per aria.
Dalla scomparsa dell'indovino era peggiorato, era tornato a essere il ragazzo scapestrato e senza regole che aveva conosciuto e rimpiangeva l'assenza di V nelle loro vite.

"Se gli torcono un capello, se..."
"Non hai mai pensato che V fosse d'accordo a questo rapimento?"
Hoseok si bloccò e alzò lo sguardo verso il capo.
"C-Come?
N-Non dire stupidaggini, lui non mi tradirebbe mai..."
"Hoseok guarda in faccia la realtà.
Lui vede il futuro, sapeva perfettamente che sarebbe stato rapito."
"Lo sai anche tu che ci sono cose che non può vedere!!
F-Forse non poteva vedere neanche questo e..."
Yoongi poggiò una mano sulla spalla del platinato e sospirò.
"Pensaci bene Hoseok.
V lo sapeva e non ci ha detto nulla apposta.
Avrà avuto i suoi buoni motivi probabilmente."
Il ragazzo abbassò il viso, stringendo le mani a pugni.
"Lo ritroveremo Hoseok...
Te lo riporterò, promesso."

Yoongi lasciò il ragazzo da solo nella sua stanza e uscì.
Sapeva perfettamente che V era davvero importante per lui e sapeva che era lo stesso per l'indovino.
Ma allora perché li aveva traditi?
Perché non aveva detto nulla del possibile rapimento?
C'era sotto qualcosa di più di quello che vedeva e avrebbe scoperto a tutti i costi cosa fosse.

**

Jimin aveva deciso di fuggire da lì.
Non poteva fidarsi di un mafioso e aspettare buono che gli restituisse la libertà.
Doveva trovare il modo di evadere da quella cella e correre il più lontano possibile.

Aveva deciso di mettere k.o. qualsiasi persona sarebbe entrata da quella porta.
Era molto bravo nelle arti marziali, non un fenomeno, ma sapeva colpire i punti giusti per atterrare il nemico il tempo giusto per fuggire.

Sapeva di poter lottare con un massimo di tre uomini, era veloce e abbastanza schivo, ma se il numero fosse stato maggiore, non avrebbe potuto nulla e sarebbe rimasto lì per molto tempo.
Cosa gli avrebbero fatto se lo avrebbero preso da fuggitivo?
Non ci voleva pensare, anzi, non ci doveva pensare.
Altrimenti non si sarebbe mai ribellato.

Quando la porta si aprì, un uomo entrò all'interno con una tazza fumante.
Jimin si alzò dal letto, andando incontro all'uomo e quello gli diede il bicchiere.
"E' the caldo.
Per le ossa."
Jimin guardò il liquido e poi prese la tazza.
Prima che quello potesse girarsi, il biondo gli lanciò il liquido fumante sulla faccia e poi lo colpi fra le gambe, atterrandolo.
L'uomo cadde a terra urlante e Jimin corse via il più velocemente possibile.

My Mafia Boss || BTSWhere stories live. Discover now