Because i Like you - YJ

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Because i Like you
Perché mi piaci
Cap.38



Jimin era rimasto tutto il giorno nella palestra dell'edificio per allenarsi con un paio di uomini di Yoongi.
Il mafioso gli aveva detto che avrebbe avuto da fare e che quindi non avrebbero passato la giornata insieme.
Gli aveva assegnato un paio di uomini e poi lo aveva lasciato solo per il resto del tempo.

Jimin si era impegnato duramente durante gli allenamenti e per quante botte aveva dato, tante altre ne aveva prese: gli faceva male la coscia con la ferita, il sedere ancora gli doleva un poco, ma aveva dato il massimo e anche gli uomini di Yoongi se n'erano accorti, tant'è che alla fine lo avevano elogiato per il suo duro lavoro.

Jimin aveva finito gli allenamenti alle 18 e poi era corso a farsi una doccia, togliendosi tutto l'odore di sudore e sporco che aveva preso quel giorno.
Uno degli uomini di Yoongi lo seguiva ovunque lui andasse, soprattutto quando non c'era Hoseok.
Jimin immaginò che se mancavano entrambi, significava che stavano facendo qualcosa di poco legale e sospirò, togliendosi il sapone dai capelli.
Sperò vivamente che Yoongi non stesse facendo niente di stupido.
Una volta finito di asciugarsi e vestirsi, Jimin uscì dalla stanza, chiedendo se il rosso fosse tornato dalla sua missione e il mafioso a guardia annuì, fermandolo poi.
"Il capo è di cattivo umore... Non credo ti convenga andare da lui oggi."
"E perché?"
"Quando è di cattivo umore, non fa prigionieri."
Jimin abbassò il viso e schioccò la lingua sul palato.
"Credi che io potrei cambiare il suo umore?"
Il mafioso lo guardò e poi scrollò la testa, spazzando via pensieri impuri.
"Beh, di sicuro tu hai un ascendente diverso su di lui, ma non credo funzionerà... Sei sicuro di voler entrare nella tana del lupo?"
Jimin annuì e poi seguì l'uomo verso l'ufficio di Yoongi, sentendo il mafioso borbottare davanti a lui.
Poteva davvero esser così cattivo Yoongi?

Arrivati davanti la stanza, Jimin bussò ed entrò, lasciando il mafioso fuori dalla porta.
All'interno della camera, Yoongi era seduto alla scrivania, la testa appoggiata sulle sue mani, il respiro irregolare, fogli e penne buttati ovunque, come se ci fosse stata una rissa.
Si avvicinò al ragazzo, in modo cautelativo.
"Tutto... bene?"
"Cosa vuoi Jimin?"
Il biondo sentì il tono arrabbiato dell'altro e abbassò il viso.
"Volevo solo raccontarti di com'è andata oggi... E volevo sapere cos'è successo, dato che sono tutti in allarme per il tuo malumore..."
"Non è il momento, ti conviene andartene."
"Non vuoi raccontarmi cos'è successo? Ormai faccio parte degli AgustD, forse potrei aiutarti a..."
"Jimin dannazione!"
Yoongi si alzò dalla sedia, buttandola a terra e il biondo indietreggiò leggermente, guardando gli occhi furiosi dell'altro.
"Come pensi che io possa fidarmi di te, eh?
Fino a ieri eri il cagnolino di tuo padre, volevi addirittura morire, il fatto che tu abbia deciso di stare qua non fa di te un membro del gruppo!"
Il più piccolo abbassò il viso, grattandosi con distrazione un polso e Yoongi fece il giro del tavolo.
"Sai, mi è arrivata la voce che vuoi andare da quel tuo amichetto, quel tuo Hyung, pensavi davvero di tenermelo nascosto?"
Jimin si appoggiò al muro, alzando le mani a difesa.
"N-Non volevo tenertelo nascosto, volevo solo aspettare il momento migliore per chiedertelo..."
"E sentiamo, perché dovresti incontrarlo? Mh?
Per dare informazioni alla polizia?"
"N-No, non è così, hai detto che potevo vedere i miei amici e allora..."
"E allora hai pensato male, Jimin, non ti sarà mai concesso di farlo!"
Il biondo lo guardò, ingurgitando saliva, serrando i pugni.
"N-Non è giusto, non puoi trattarmi così!"
"Tu mi appartieni e io ti tratto come voglio!"
"Se la pensi così me ne vado!"
"Cazzo, Jimin!"
Yoongi alzò un mano e diede un pugno al muro, accanto al viso del biondo che chiuse gli occhi saltando sul posto. Il respiro affannoso del mafioso fu l'unica cosa che fece rumore nella stanza per qualche secondo e poi ci fu il rumore di una gocciolina d'acqua.
Jimin aveva gli occhi pieni di lacrime e alcune stavano cominciando a scendere lungo le sue guance.
"Sei uno stronzo..." singhiozzò, senza alzare il viso "Ti ho dato tutto di me... E tu..." tirò su col naso, mentre Yoongi si spostò di poco "Tu... Sei uno stronzo, Yoongi."

My Mafia Boss || BTSWhere stories live. Discover now