Trap - NJ

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Trap
Trappola
Cap.2





Jin guardava fisso gli occhi scuri del ragazzo sopra di lui.
Aveva ancora la mano ferma sulla sua bocca, mentre con l'altra gli bloccava un polso sulla testa, stringendo le dita sulla sua pelle così tanto da fargli male.

Immaginò che trovare il capo mafia più ricercato di Seoul in un vicolo non era una cosa di tutti i giorni e si chiedeva come fosse possibile che una persona tanto ricercata e potente, girasse da solo in città, senza scorta e fosse addirittura stato pestato da un gruppo di ragazzi spaventosi quasi quanto lui.

"Il tuo scopo qual era?
Farmi prendere da tuo padre in casa tua?"
Jin scosse la testa ancora una volta, allungando la mano libera sul polso che non gli permetteva di parlare.
"E allora perché mi hai aiutato?
Non puoi essere un semplice samaritano che passava di lì e che per caso è il figlio del mio più acerrimo nemico!"

Jin sentì una delle lacrime tradirlo e rigargli la guancia.
Non ce la faceva più a sopportare quella situazione, aveva paura.
Quel ragazzo poteva ucciderlo da un momento all'altro e lui non voleva morire lì, da solo, a casa sua.

Allungò la mano libera sul viso del mafioso e la passò sul cerottino rosa accanto al sopracciglio.
Spostò le dita lungo il profilo del mento, fino ad arrivare alle labbra, quelle labbra che fin dall'inizio aveva notato.
Sentiva il cuore battere all'impazzata, che fosse per la paura o per altro, non riusciva esattamente a percepirlo.

Il ragazzo dai capelli blu non rispose negativamente al gesto, anzi.
Lasciò la presa sul braccio dell'altro, allentando le dita e spostò delicatamente la mano dalla bocca del corvino, lasciandolo finalmente respirare.

Jin si inumidì le labbra, sentendo una seconda lacrima scendere lungo la sua pelle, tirando su col naso mentre non distoglieva lo sguardo dal ragazzo sopra di lui.
Fece scendere le dita lungo il collo del suo aguzzino, fino ad arrivare ai pettorali ancora nudi, passando la mano sulle fasciature.

Namjoon sospirò, abbassando lo sguardo per seguire la mano.
Non si mosse né parlo, lasciò il corvino toccarlo lungo tutte le ferite, fino a quando non ritirò la mano per asciugarsi le troppe lacrime che stavano inondando i suoi occhi.

"Tu davvero non sai chi sono?"
Jin scosse la testa, ancora impaurito.
Namjoon sospirò, lasciando finalmente la presa sul corvino e si sedette dalla parte opposta del divano.
Il corvino si tirò su, raggomitolandosi contro il bracciolo, stringendosi le gambe al petto dopo essersi asciugato il viso.

Il mafioso si portò una mano fra i capelli, tirandoli all'indietro, sospirando e chiudendo gli occhi, senza sapere cosa fare.
Aveva creato il panico per nulla, ma la situazione era veramente troppo sospetta.
Eppure quel ragazzo sembrava sincero quando gli diceva di non conoscerlo.

My Mafia Boss || BTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora