Master - JT

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Master Padrone Cap

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Master
Padrone
Cap.19











V camminava lentamente lungo il corridoio dell'edificio, con una mano si toccava il labbro spaccato da cui aveva perso un po' di sangue e con l'altra cercava di tenersi per non cadere a terra, tanto il mal di testa forte che si portava dietro dopo esser stato picchiato da Namjoon.

Jungkook lo seguiva da dietro, lo guardava ma non gli parlava, né sembrava interessato ad aiutarlo a camminare diritto.
Lo sentiva seguirlo piano dietro di lui, come a scortarlo verso la sua stanza.

Una volta arrivati davanti la camera, il moretto accelerò il passo e aprì la porta.
V immaginò che una volta entrato sarebbe rimasto solo, ma Jungkook lo prese d'assalto, tirandolo per un braccio per poi portarlo nella stanza e spingerlo a terra, davanti al letto.

L'indovino si appoggiò al materasso, mettendosi in ginocchio e girò il viso, guardando l'altro chiuderli in camera.
"Jungkook, cos-"
Il castano non finì di parlare che il mafioso lo aveva di nuovo preso per i capelli, tirandogli indietro la testa.
L'indovino allungò le mani sulla sua testa, afferrando il polso dell'altro chiudendo gli occhi.
"A-Ah, mi fai male, fermo..."
"Che cazzo ti è preso, Taehyung?" domandò il moretto, stringendo i capelli fra le dita "Cosa cazzo pensavi di fare?"

L'indovino si morse un labbro, sentendo i capelli tirare e sentì una lacrima scendere ancora sulla sua guancia.
"S-Smettila, mi fai male..."
Il mafioso gli si mise davanti, tirandogli la testa verso di lui e V aprì un occhio, guardandolo sofferente.
Jungkook allungò la mano verso il suo viso, lasciando di poco la presa sui capelli, gli accarezzò la guancia, pulendo via quella lacrima con la mano, cercando di non farla arrivare al collo.
Passò poi le dita sulle labbra del castano, andando a toccare quello spaccato.
V aprì entrambi gli occhi, respirando affannosamente e il moretto riuscì a specchiarsi in quell'arcobaleno che zampillava da una parte all'altra dell'iride, incantandolo.
Strusciò il dito contro quella ferita, tirando via un po' di sangue con il pollice e poi lo poggiò sulle proprie labbra, leccandole, pulendole dal liquido rosso.

L'indovino era sofferente, con ancora le dita dell'altro strette ai suoi capelli, ma si sentì strano davanti a quella situazione: non avrebbe mai voluto far arrabbiare Jungkook, né tantomeno farsi trattare in quel modo ma non riusciva a leggere il futuro né i sentimenti del moretto e si sentì improvvisamente inferiore per la prima volta dopo aver acquisito quel potere.

Jungkook lasciò la presa, spingendo l'indovino contro il letto, allontanandosi poi da lui, prendendo una sedia per sedervisi, cercando di trattenersi.
V rimase appoggiato al letto senza fiatare.

"Adesso spiegami, Taehyung, cosa cazzo ti è saltato in mente oggi."
"Jungkook..." mormorò quello in risposta.
"Perché non ci hai avvertito dell'attacco?"
"I-Io... sapevo che nessuno dei Rap Monster si sarebbe fatto male."
"E quindi hai preferito tenercelo nascosto? Ma che cazzo ti è passato per la testa?"
"L'ho fatto per voi."
Jungkook si rialzò, di nuovo, riprendendolo per i capelli, facendolo alzare per poi sbatterlo sul letto, spingendolo con il petto contro le lenzuola, salendogli sopra successivamente.
"Hai fatto tutta quella storia sul fatto che io e te siamo anime gemelle e poi come guardi Hoseok, gli fai gli occhi da cerbiatto" mormorò il moretto, infilando le mani fra il materasso e il corpo dell'indovino, abbassando la zip della toga.
"Che stai facendo, fermati" mormorò il castano, guardando le mani dell'altro infilarsi nella veste, togliendogliela.
"Non lo volevi tu?" gli domandò Jungkook, spogliandolo della toga, infilando le mani sotto la maglia, andando a toccargli il petto.
"Smettila, Jungkook..." cercò di parlare V, senza successo.
"Cos'è, racconti a tutti la stessa storia, Taehyung?
Fai il finto innocente per portarci a letto come una puttana?" chiese il moretto, spogliandolo finalmente della maglia, piegandolo a novanta sul letto, portandosi su di lui, infilando una mano nei pantaloni.
"N-No, non è così..." cercò di divincolarsi V, aumentando il respiro, sentendosi all'interno di una morsa mortale.
"Sei stato tu stesso a dire che ti sarei appartenuto, Taehyung..." soffiò il mafioso sul collo dell'altro, aprendogli il bottone dei pantaloni, "Oggi avrai quello che tanto bramavi."

My Mafia Boss || BTSWhere stories live. Discover now