Settembre XV

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Erano tutti riuniti allo studio di registrazione, avevano provato per due ore di fila, si erano stancati molto. Erano stanchi. Decisero di fare una pausa per rilassarsi un attimo e bere qualcosa. Georg propose di andare a comprare delle bevande rinfrescanti visto che, a suo avviso, iniziava a fare particolarmente caldo.
-Caldo? Tu sei matto!
Rispose Tom stringendosi nella sua felpa e rabbrividendo appena.
-Anzi, perché non accendiamo la stufa?
Georg fece una faccia scandalizzata e diede al ragazzo una spintarella giocosa.
-Se accendi la stufa non arriviamo a fine giornata Tom! Si muore di caldo!

Gustav concordò con il bassista, mostrando le sue ascelle pezzate.
-Che schifo!
Ulularono i due gemelli contemporaneamente e scambiandosi uno sguardo divertito.
-Però è vero che fa caldo Tom, sei l'unico freddoloso qui, siamo la maggioranza, decidiamo noi!
Gli fece poi Bill con un sorriso perenne stampato in volto. Si vedeva che era felice di non dover più litigare, di non dover più urlare.
Tom sorrise a questo pensiero, poi il suo sguardo scivolò da Bill a Georg. Lo guardò ridere di gusto, prendere in giro Gustav con i suoi modi giocosi e lo guardò urlare di gioia al "Chi tace acconsente, si va di condizionatore" di Bill.
Lo guardava sì, ma sentiva poco, poco o niente.
Tutti i suoni erano come ovattati, coperti da un rumore più forte, martellante.
Tu-tum...tu-tum...tu-tum.
Il ragazzo sentiva il suo cuore battere forte, sentiva le sue guance arrossire sempre di più.
Scrutò Georg, gli scrutò i grandi occhi marroni, profondi, con mille sfaccettature che rispecchiavano tutto il suo essere. Lo guardò intensamente senza pensare a "Tutti gli altri" che lo circondavano. A Tom interessava solo Georg.

Poi, tutt'a un tratto il ragazzo si sentì morire, voleva morire. Georg aveva notato il suo sguardo fisso su di lui e ora lo guardava a sua volta. C'era una luce divertita e incuriosita nei suoi occhi.
Tom abbassò improvvisamente lo sguardo non riuscendo a reggere il contatto visivo, si guardò le mani e si strinse nelle spalle facendo finta di nulla.

-Tom?
Disse Gustav senza capire.
-Che succede?
"Succede che mi hai salvato, grazie Gustav!"
-N...nulla. Tutto bene, davvero.
Rispose infine Tom sfoggiando un timido sorriso.


Poco dopo il bassista approfittò di quei pochi minuti che avevano a disposizione per stare da soli e si avvicinò al chitarrista. Gli pose un braccio sulle spalle e sorrise vedendolo avvampare.
Non gli era mai capitato, era la prima volta che gli succedeva una cosa del genere. Era la prima volta che guardava un ragazzo e poteva dire:
"Quanto è bello"
Non gli era mai accaduto e questo fatto lo faceva sentire strano, non meglio, non peggio. Una sensazione indefinita che ancora non aveva compreso appieno.
Si riprese dai suoi pensieri quando notò i due occhi scuri di Tom fissarlo con una nota interrogativa.
-Tom...mi piaci.
Diretto, senza giri di parole, era la cosa migliore. Magari non aveva ancora compreso appieno quella strana sensazione, ma sapeva che qualcosa gli stava accadendo. Tanto meglio dirlo subito.

Il ragazzo cambiò colorito ed espressione. Evidentemente non sapeva come reagire, forse era la prima volta anche per lui...Sicuramente.
Georg decise di facilitare le cose ed evitare silenzi imbarazzanti, pose la mano libera sulla guancia di Tom, facendogli girare completamente la testa. Lo scrutò per un secondo, ammirando i suoi tratti fini e le sue labbra sottili.
Infine si sporse lentamente su di lui e lo baciò.
Lo baciò.

Spazio autoriQueso capitolo è proprio

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Spazio autori
Queso capitolo è proprio...non lo so, dolce, carino. Perciò spero ve lo siate goduto e, mi raccomando, sforzate l'immaginazione e fate finta che quei due ragazzi siano Tom e Georg. Di più non posso fare.
Ciao a tutti!

Noi due contro il mondo (Twins Kaulitz)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora