Ottobre XIV

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Era passata un'altra settimana, due settimane in tutto, da quado Bill era finalmente uscito dall'ospedale. Era stata, tutto sommato, una bella settimana per Tom, passata tra Georg e Bill. Passata tra le serate romantiche in riva al lago, e i pomeriggi tranquilli e pacifici sul divano a guardare i film d'infanzia. Era tutto perfetto, tutto così...innocente, placido. Tutto troppo bello. Bill piano piano si stava riprendendo, certo, ci avrebbe messo del tempo, ma un passo alla volta ce l'avrebbe fatta. Tom lo sapeva.
Georg era sempre dolce, sorrideva in continuazione, sembrava distratto ogni tanto, sembrava preoccupato, ma Tom si diceva di non dargli troppo peso. Che forse era perché avrebbe dovuto sostenere l'esame di maturità alla fine dell'anno e...beh, non era proprio uno studioso. 
Insomma, nulla di cui preoccuparsi.

Tom tornò a casa dopo scuola, aveva una fame da lupi, aprì la porta e si fiondò all'interno urlando.
-Bill! Sono tornato!
Lui sedeva sul divano, con un quaderno in mano e un libro poggiato al suo fianco. Lo vide entrare e fece un sorriso compiaciuto. Poi alzò il sopracciglio e con il solito tono sarcastico esordì:
-Ho notato...
Tom scoppiò a ridere, posò lo zaino a terra e si stravaccò sul divano. 
-Ma che fai...studi?!
Guardò i libri scandalizzato, mostrado tutta la sua collezione di smorfie disgustate. Bill fece di tutto per mantenere un tono serio, nonostante dentro stesse morendo dal ridere.
-Eh già, alleno il mio cervello, dovresti farlo anche tu...Ah, cavolo scusa, hai ragione, non hai un cervello.
Scherzò lui, sbattendosi una mano in fronte e scuotendo il capo in modo molto teatrale.
Tom lo guardò divertito, poi si appoggiò a lui, facendogli il dito medio e sorridendo soddisfatto.

-Ah sì?! Va bene, l'hai voluto tu!
Esclamò Bill, prendendo un cuscino e sbattendolo con forza sulla testa del fratello. I libri caddero a terra, e una musica inesistente accompagnò quella fatidica lotta. 
Tom, dopo aver ricevuto l'ennesima cuscinata, si arrese lasciando cadere la sua arma e alzando le mani al cielo, sbuffando.
Bill annuì compiaciuto, sorridendogli. 
Aprì la bocca, pronto a dire qualche scemenza probabilmente, ma venne interrotto.
"You'll take my life, but I'll take yours too. You'll fire your..."
La suoneria di Tom.

 Lui prese il telefono, si alzò in piedi e si allontanò di qualche passo.
-No, no tranquillo non disturbi. Cosa dovevi dirmi?

-Georg...? Che succede?

Tom si bloccò all'improvviso, iniziò a piangere, iniziò a tremare.

-No, no ti prego! Ti prego...

Georg aveva attaccato.
Bill si alzò di scatto, lo abbracciò da dietro, lo strinse a sé, aveva capito perfettamente cosa era successo. Tom iniziò a singhiozzare, lui lo fece girare e provò a confortarlo, accarezzandogli la testa e sussurrandogli parole gentili. Infine si calmò, ma i suoi occhi erano tristi, delusi, arrabbiati.
-Dice che...che mi ha m-mollato perché...perché sono minorenne e non posso fare quello che fa lui, lui è maggiorenne e io...
Bill lo zittì con un abbraccio, dentro di lui ribolliva una rabbia incontrollabile, che però stava riuscendo a controllare.
Voleva andare da Georg, urlargli contro, fargli capire quanto stupido fosse, picchiarlo e poi mollarlo là da solo, a sanguinare, come stava sanguinando in quel momento Tom. Strinse il fratello contro il suo petto, lo strinse più vicino al cuore, sentì il suo respiro irregolare, che rabbia. Che rabbia gli faceva quell'idiota!
Tom riprese a piangere, silenziosamente, sentì le sue gambe sul punto di cedere, sfinite. 

Bill lo portò in camera sua, lo fece sedere sul letto. Aveva una voglia pazza di uscire di casa e dirne quattro a Georg, ma erano proprio questi i momenti in cui doveva stargli vicino. Si sedette accanto a lui e si mise a canticchiare.

"Wir sind jung und nicht mehr jugendfrei
Tut mir leid, ich weiß wir sollen nicht
Doch wir fangen schon mal zu leben an
Wir sind jung und nicht mehr jugendfrei
Eure Rechnung ist mit uns nicht aufgegangen
Wir fangen schon mal zu leben an"

Infine Tom si addormentò, Bill si alzò lentamente per evitare di svegliarlo, e uscì dalla camera.
"Ecco, ci siamo, è il momento di andare."

(Il pezzo che canticchia Bill è il ritornello di "Jung und nicht mehr jugendfrei", brano dell'album schrei

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(Il pezzo che canticchia Bill è il ritornello di "Jung und nicht mehr jugendfrei", brano dell'album schrei. Consigliatissimo in caso lo voleste ascoltare.)

Noi due contro il mondo (Twins Kaulitz)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora