Ottobre VIII

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Capitolo speciale, per tutti quelli che ci stanno supportando, grazie mille. 


Tom non si era mosso, erano passate altre tre ore, tre ore di vuoto assoluto, tre ore di dormiveglia, tre ore di pensieri lasciati a metà. Il ragazzo sentiva la testa cedere da un momento all'altro, il sonno stava prendendo il sopravvento. Per evitare di addormentarsi Tom si alzò in piedi, e si mise a percorrere il perimetro della stanza, ancora e ancora. 
Pensava, pensava e pensava. Pensava a quella volta, tanti anni prima, quando erano ancora bambini felici, senza problemi, senza pensieri.

Tom era al parco, il parco davanti casa, quello dove la mamma gli aveva sempre detto:
-Quando avrai otto anni potrai venirci da solo, non prima.
E finalmente, il bambino aveva compiuto il suo ottavo compleanno, giusto il giorno prima. E per la prima volta era potuto andare al parco da solo.
Come'era felice! Com'era allegro!

Si mise a giocare con la terra, poi si arrampicò su un albero, poi giocò sullo scivolo. E poi corse, corse veloce per quel verde infinito, che a lui sembrava tutto il mondo conosciuto.
Poi cadde, era inciampato in qualcosa di insidioso. Una gamba.
Gli avevano fatto lo sgambetto e ora si trovava a terra, con le mani sporche e scorticate, sul viso aveva un'escoriazione che gli bruciava. Si voltò e vide due bambini dietro di lui, li aveva visti a scuola, come non notarli d'altronde, grossi com'erano...la loro mole era paragonabile a quella di due mastini, e la loro altezza a quella di Bill.
-Ehi! Guarda dove vai, idiota! 
Tom era offeso e dispiaciuto, non voleva essere preso in giro, voleva solo giocare per conto suo. Era ancora a terra, aveva paura ad alzarsi, temeva che potessero spingerlo e fargli male, non voleva. 

Il bambinone sembrava infastidito dalla passività della sua vittima, fece una smorfia contrariata, e prese Tom per il collo della maglietta, lo sollevò da terra. Lui chiuse gli occhi, stringendoli forte per non vedere la sua faccia arrabbiata che si avvicinava sempre di più. All'improvviso lo lasciò cadere, e Tom si ritrovò nuovamente a terra. Sentì una pressione sulla spalla, sentì una suola fargli male, incidergli la carne, questo era troppo.

Il bambino scoppiò a piangere, coprendosi il viso con le mani ferite.

E poi...poi arrivò qualcosa di puro e candido, arrivò la salvezza, la sua salvezza.

-Leonard! Lascialo stare!
Bill...ecco chi era la salvezza, ecco chi si era palesato, solo per Tom, solo per difenderlo.
Bill stava in piedi, con le mani lungo i fianchi, uno sguardo fulminante, si avvicinò a Leonard per dimostrargli di essere alto quanto lui, di essere coraggioso e forte. Gli si avvicinò e gli intimò ancora, ancora e ancora di andare via. 

-Tom...Tomi, sono andati via, ora ci sono io!

Ecco il suo solito sorriso, quello confortante e sincero, quello che metteva allegria al solo guardarlo. Tom lo abbracciò forte, dicendogli grazie con quel gesto, facendogli capire tutto il rispetto e il bene che provava per lui.
-Ora basta piangere eh! Non devi avere paura di quei due, sono solo dei codardi...sì dei codardi!
Il bambino guardò Bill con due occhioni riconoscenti, balbettò piano, a stento facendosi sentire.

-M...ma m-i fanno tanta p-paura...
Il gemello scosse la testa e si sedette accanto a Tom, gli prese la mano e guardò verso il cielo, infine chiuse gli occhi.

-Beh...ci sono io per te, ci sarò sempre per difenderti, ci sarò sempre per il mio angioletto.

Disse sicuro, senza esitazioni.

Il bambino aveva sussultato.

-Io sono un angelo?
-Sì.
-Davvero?
-Davvero.
-E perché?
-Perché sei bianco e innocente come un angelo.

-In che senso bianco?
-Puro.

-Che vuol dire?

-Che non hai fatto mai nulla di male, che sei sempre buono.

-Sono buono?

-Sei il più buono di tutti.


"E io sarei un angelo eh? Io sarei buono? Io sarei puro?! Ma non scherziamo!"

Tom non si sentiva un angelo, sentiva di esserlo stato, sentiva di essere stato puro e innocente un tempo, sentiva di essere cambiato.
Sentiva di avere le mani sporche di una rossa sostanza melmosa e vischiosa, si sentiva sporco di sangue.
"Io un angelo?! Io sono un angelo sporco..."

Tom si sentiva sporco



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Noi due contro il mondo (Twins Kaulitz)Where stories live. Discover now