Cap 2

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Al momento mi trovo alla riunione di lavoro presso la sala da pranzo di un albergo di lusso sfrenato, con numerose reclute che non sanno neanche chi siamo. «hey! Tutto bene?» mi chiese il mio amico Alex, porgendomi un bicchiere di champagne, osservai quest'ultimo e lo ignorai. Alex è il mio migliore amico, con lui sono me stessa e posso anche smetterla di fingere di stare bene. Un vuoto incolmabile riempie il mio petto e non so più che fare... Alex è l'unico che ascolta senza giudicare dall'apparenza, l'unico che mi è sempre stato vicino. L'unico che conosco e che sono certa non faccia parte dell'AIC (terroristi infiltrati nella Farm). È un bel ragazzo, ha i capelli castani scuro, gli occhi celesti, i lineamenti del viso mascolini, alto 1,75, muscoloso e magro... e anche molto dolce.
«Si, ma se ci vedono insieme si insospettiranno!» dissi, cercando di evitare il suo sguardo. «e perché mai? Sono un finanziere milionario per loro, che ci sta spudoratamente provando con una magnifica donna!» mi disse, mettendomi in mano il mio bicchiere. Gli rivolsi uno sguardo, e lo trovai a sorridermi, gli sorrisi di rimando dolcemente e gli dissi «grazie!». Alex stava per dirmi qualcosa quando a noi si avvicinò Julien, e dalla vice trasmittente si avvertì la voce di Kaite, che ci disse. «okay, il signor Harrison è appena uscito dalla camera! Via libera, noi lo distraiamo!». «okay ora ci pensiamo noi!» dicemmo. «andiamo!» dissi ad Alex e a Julien, per poi dirigerci nella camera 115 dell'albergo.
Aprimmo la porta senza problemi, e poi entrammo. Entrai per prima e quando vidi quel cadavere sul letto mi sfugì quasi un urlo. «È un'altra esercitazione!... Onwell, ha organizzato tutto, ci ha manipolati!» disse Alex, guardando la stanza intorno a noi. In quel momento suonò il cellulare dell'albergo e risposi. «pronto?» chiesi. « Liberatevi del cadavere e delle tracce che avete rilasciato per la camera perché tra 15 minuti arriverà la polizia!» disse Onwell. «non abbiamo lasciato nessuna traccia, abbiamo utilizzato per tutto il tempo i guanti oggi!» affermai sicura. «io non ne sarei sicuro, in giro per la camera, su qualche oggetto c'è la saliva di Alex, le tracce di Julien su alcuni oggetti e, beh... la camera è intestata in tuo nome signorina Perales! Quindi buona fortuna, ne avrà bisogno!»disse ridendo. «mi da sui nervi!» dissi per poi attaccargli in faccia. «bene, abbiamo 10 minuti per salvarci il culo prima dell'arrivo della polizia.» dissi, per poi riferirgli ciò che mi ha detto Onwell. «e adesso che facciamo!!?» chiese Alex passandosi una mano tra i capelli. «spostiamo il corpo, eliminiamo le tracce e poi... beh sono problemi tuoi per la camera tesoro!» mi disse Julien, per poi dire «io ho già individuato ciò che mi appartiene!» disse per poi prendere un fazzoletto tra le mensole dei libri attaccate al muro. «ciao ciao!» disse Julien. «tu non vai da nessuna parte!» disse Alex prendendolo per la giacca e spiattellandolo al muro. «dicci come fare!» gli ordinò il mio amico. «ve lo dirò ma in cambio voglio una certezza!...Sei dell'FBI vero Lydia!?» non risposi. Alex lo lasciò e Julien si mise a posto il colletto con aria strafottente. «si! Ed adesso dicci come fare!» dissi. «dovete spostare il corpo e tutte le prove incriminanti in un'altra camera e poi dovete cambiare indirizzo della stanza entrando nei server dell'hotel!» disse. «ovviamente però vi servirà la carta di credito del signor Harrison e anche la Card della suite!» aggiunse. Io e Alex ci guardammo negli occhi ed in coro dicemmo «tu pensa alla Card del signor Harrison, noi penseremo a cambiare scenario!» per poi buttarlo fuori dalla camera. Gli chiudemmo la porta alle spalle e iniziammo a metterci al lavoro.
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Julien passò in mezzo al corridoio per venire da me e Alex, che eravamo appena usciti dalla mia suite. Cercò di passare la polizia ma essa gli chiese «lei è il signor Julien Green?» lui annuì e disse «si ma questa non è la mia camera! (la camera con dentro il cadavere)» disse difendendosi. «ne è sicuro perchè questa suite è intestata a lei signore!» disse facendogli vedere il documento sul computer. Julien portò immediatamente lo sguardo a noi e ci guardò malissimo mentre noi sorridevamo beffardi. «portatelo via dobbiamo fargli alcune domande!» disse la poliziotta si suoi colleghi che eseguirono gli ordini.
E anche questa è fatta!
Mi dispiace caro Onwell ma servirà di più per fermarmi!

Ah e se proprio ve lo state chiedendo, Alex quando ha sbattuto al muro Julien in preda al panico, gli ha sottratto il portafoglio senza farsi beccare. E una volta esserci liberati di lui, distraendolo su un'altro compito, abbiamo cambiato il luogo dell'omicidio, abbiamo importato tutte le tracce in un'altra camera e grazie al cellulare abbiamo hacherato i server dell'hotel e ho apportato alcune modifiche ai documenti facendo sì che la suite risultasse a nome di Green!
Furbi eh! :p
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Dopo tutto quel trambusto mi diressi giù in sala. Non mi accorsi neanche dove stavo andando visto che avevo la testa tra le nuvole. Infatti andai a sbattere contro un ragazzo. Alzai lo sguardo verso il ragazzo mentre mormorai uno «scusami!». E solo allora riconobbi il ragazzo del bar.
«non ti preoccupare!» disse il ragazzo per poi alzare lo sguardo verso di me. Quando mi vide mi studiò a fondo e poi mi sorrise dicendo «wow, ci incontriamo ancora!.... sembra fatto a posta!....È già la seconda volta in una giornata che ci incontriamo, prima al bar ed ora ad una riunione di lavoro... ma dimmi un pò che ci fai qui?» mi chiese il ragazzo davanti a me.
«sono stata reclutata, sono venuta qui per trovare delle informazioni per il mio capo, tu invece?» chiesi sogghignando. È un bel ragazzo lo ammetto è anche molto gentile e cordiale, anche se non mi convince molto, qualcosa mi dice che è uno stronzo! ... insomma a chi non piacerebbe un ragazzo con fisico scolpito, magro, alto 7 cm in più di me (anche se indosso i tacchi tacco 15 ). Lineamenti del viso dolci ma allo stesso tempo marcati, occhi color caramello, capelli ribelli color nero corvino e delle labbra rosee e carnose?!
A nessuno! Ecco appunto.
«idem....» disse rispondendo alla mia domanda.
«senti che ne dici se più tardi alle 23:00 ci vediamo nel locale di stamani per un terzo incontro... insomma, questo non deve per forza essere l'ultimo!» disse mostrandomi un sorriso. Annuii e gli dissi «volentieri! A dopo!».
Che c'è?! Ho detto che forse è uno stronzo, non che non ho voglia di frequentarlo! Insomma guardatelo!
«perfetto, allora a dopo!» disse facendomi l'occhiolino per poi scomparire dalla mia visuale mescolandosi tra il pubblico.

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Arrivata al bar, lo trovai seduto al bancone con in mano una birra. Mi avvicinai a lui e dissi «eccomi qui!» accomodandomi. «hey!» mi salutò lui, subito dopo avermi notato.
Rimanemmo un po' in silenzio finché io non dissi «allora... vogliamo rimanere qui o andare da un'altra parte?!» chiesi. Sperando di più sulla seconda risposta. «non sarebbe avventato, insomma non so neanche il tuo nome!» mi disse lui voltandosi verso di me e osservandomi. «ha importanza?!» chiesi innocentemente. «no... è perfetto!» disse sorridendomi. Sorrisi e scesi dallo sgabello, e seguita da lui varcammo l'uscita.

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