Cap 43

1.2K 41 4
                                    

«Cioè? Tua sorella ti ha davvero tirato una cinquina? Seria?»le chiese Daphne scioccata.
Non era affatto ciò che si aspettava soprattutto quando Lydia le aveva mandato un messaggio dove le chiedeva di raggiungerla a casa, pensava fosse per fare gossip invece non pensava fosse perché aveva bisogno di un sostegno. Nonostante avesse già il sostegno di Brandon, il che non era da poco, avere suo fratello accanto era la cosa più bella di sempre, ma lei al momento aveva bisogno delle sue migliori amiche, già perchè Pansy e Daphne lo sono. <<No davvero,Lys? Cioè lei ti ha fatto quasi perdere i sensi... dovresti dirgliene quattro a quella squinternata! Io l'avrei uccisa con le mie stesse mani. Con tutto il rispetto, so che è tua sorella ma...uhhhggg mi da sui nervi. Io avrei reagito. E poi dai sei bravissima a lottare, lo sanno tutti, ma farsi sconfiggere con una stupida cinquina...ptff. >> le disse, continuando a camminare davanti a Lydia avanti e dietro, troppo aggitata per starsene ferma. Pensava seriamente che Daphne stesse uscendo fuori di testa, avvertiva quanto fosse preoccupata per lei, già da quando lei aveva varcato la soglia di casa sua. Probabilmente era rimasta colpita dal volto esausto e provato di Lydia, che era rimasta sola in casa assieme a Brandon che aveva deciso di starle vicino senza disturbarla troppo, aveva capito che aveva bisogno di starsene un pò da sola per conto suo, anche se quell'idea non lo entusiasmava affatto. Perchè effettivamente lei non aveva affatto un aspetto stupendo al momento, se si fosse guardata allo specchio le sarebbe preso un colpo. Avrebbe visto lei stessa uno sguardo privo di qualsiasi forma di luce e vita, due occhi terribilmente gonfi e rossi dal pianto, non era più riuscita a contenersi ed era scoppiata in un pianto isterico, che non era in procinto di finire. Le gote rosse e i capelli legati in una crocchia disordinata. Sembrava una di quelle ragazze depresse che l'unica cosa che volevano fare era stare sdraiata a contemplare il vuoto mentre la vita attorno a loro continuava, una di quelle che mettevano le prime cose che trovavano nell'armadio e sensa preoccuparsi se erano almeno abiti abbinati, il che non era proprio da Lydia, la ragazza solare e avventuriera sempre vestita alla moda con nessun capello fuori posto...
Si sembrava proprio una poveretta.

<<Ero stordita, Dapy, anche volendo non ne avrei avuto le facoltà. E poi... lei ha ragione... e se venisse anche a sapere di me e Hunter sarebbe la fine, non oso immaginare come reagirebbe.>> sospirò Lydia. Era davvero afflitta, in fondo lei era sua sorella e nonostante non fosse la sorella che tutti vorrebbero, beh lei le voleva ancora bene. E poi, lei chi era per giudicare?
-Non sono neanche io la miglior sorella del mondo. Le sto rovinando la vita e... la sua relazione con il suo moroso.- Si ritrovò a pensare.
-Ciò non toglie che sono arrabbiata con lei- le ritornò a ricordare la coscienza.
Era seduta sul proprio divano, in salone, seduta con le braccia che le circondavano le ginocchia, in una posizione fetale, di protezione. Già perchè lei era sempre stata solita a difendersi da tutto ciò che la circondava. Perchè spesso la gente la deludeva, la soggiocava per prenderla poi in giro, la illudeva. Si...quello le succedeva spesso. E si era sempre ritrovata Lei contro tutti. Lei contro il mondo intero.

Ma anche lei a volte poteva aver bisogno di cedere le proprie difese per farsi aiutare. E questo era proprio uno di quei momenti.

<<Mi dispiace dirtelo tesoro, ma per quanto io sia contro la violenza e come tu sai so essere molto raggionevole, beh... per questa volta do' ragione a Daphne. Io l'avrei uccisa a quella>> esclamò Pansy, che era seduta accanto a lei con una mano che le premeva sulla spalla per darle un pò di conforto. D'istinto le venne da sorridere a quelle parole. Per far arrabbiare Pansy ce ne voleva. Certo Pansy sapeva provocare ed anche tanto, sapeva diffidare delle persone e quello lo aveva provato sulla propria pelle, ma era una ragazza molto tranquilla a discapito di quando l'aveva conosciuta che le era sembrata tutto il contrario.
«vedi?! Mi sta dando ragione persino leiiii! » esclamò Daphne sorpresa indicando la sua amica per dare più enfasi alla situazione.
Lydia scosse la testa divertita, le ragazze le sorrisero felici di non vederla più con quello sguardo perso se pur per poco tempo.
«e Hunter... beh si sa che è un coglione. Non riesco proprio a capire le intenzioni di quel ragazzo.» aggiunse poi Pansy. «a me sta facendo ammattire.» le rispose la roscia mettendosi le mani nei capelli scompigliandoseli. Il che era vero, Lydia non ci stava capendo più nulla sembrava come una bandierina che si girava dove era il vento. Beh se era a suo favore la bandierina si girava verso la parte giusta ma se il vento non lo era, la bandierina si girava un po' ovunque, finendo pure per impigliarsi per via del cambio di vento.
Non sapeva bene come spiegarlo. Sorseggiarono il loro succo prese da un momento di silenzio dove ognuna di loro era presa a pensare a qualcosa. Finché, Daphne non notò uno sbrilluccichio. Poggiando il suo bicchiere di succo oramai finito sul tavolino in vetro davanti alle ragazze, esclamando «e quello?» si avvicinò sotto il mobiletto al di sotto della specchiera del soggiorno e piegandosi a terra prese ciò che le aveva instaurato una certa curiosità. Le due ragazze prese a guardare il suo strano comportamento, rimasero scioccate ed estasiate nel vedere che nel palmo della mano aveva un anello. Non un anello qualunque. Quello.
«è..è... quello di Melissa. Quello che le ha dato Hunter...» sussurrò Lydia, che venne comunque sentita dalle sue amiche.
Ma la cosa che la colpì di più quando lo prese in mano, era che all'interno c'era scritto «finché ci sono stelle» non una frase qualunque. La loro. E Lydia beh... non se l'era affatto dimenticata, anzi.
«questa era una frase mia e di Hunter...» ammise la roscia ad alta voce, leggendogliela.
«indi per cui...» mormorò Pansy
«era per...» continuò Daphne.
«me.» sussurrò Lydia quasi impaurita da ciò che aveva appena detto.
-Poteva essere una coincidenza-
continuava a ripetersi ma in fondo al cuore, lei sapeva. Sapeva che era per lei. Che lui non le aveva mentito...
Quindi. Forse... c'era ancora una chance.
Se era così, Lydia avrebbe fatto di tutto per riprenderselo.

———
Eccomi qui ragazzeee!
Spero vi sia piaciuto il capitolo. Pian piano ci avviciniamo al momento clou.
Come ve ne pare? Come scrivo in terza persona?
(Queste sono le prime volte che scrivo in tale maniera infatti ho molta paura di sbagliare) fatemi sapere.
Un bacioneee❤️

Just UsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora