Cap 13

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Ci rimasi malissimo, perciò continuai a contemplare il muro, basita. Mi aveva davvero lasciata da sola? Lì?! Decisi di dormire ancora un po', non ero pronta ad andare a casa.
Mi svegliai rintontita e mi guardai attorno: lui era lì, mi stava abbracciando, e dormiva tenerosamente. Mi stesi sul letto e continuai a guardarlo: quant'era strano.
«Piccola, secondo round?» Sussultai. Mi aveva appena chiesto quello che pensavo io? Si. Lo aveva fatto, anche se mi veniva impossibile crederlo.
Mi toccò il fianco prima ancora che potessi rispondere, e mi prese alla sprovvista, dato il mio brivido iniziale. Lo guardai, aveva uno sguardo magnetico, di piena lussuria, si passò la lingua sulle labbra, lo faceva per eccitarmi, beh, ci riusciva, tanto. La sua mano iniziò a salire creando vortici immaginari sul mio fianco, provocandomi brividi infiniti. Improvvisamente si alzò dal letto per salirmi calvalcioni, ed iniziare a sfiorare la mia pelle con entrambe le mani. Mi toccava il petto, i seni, il collo, e io sarei potuta crollare sotto il suo tocco. Si abbassò sul mio collo e iniziò a baciarlo, a succhiare la pelle come un vampiro, mentre le sue mani continuavano il loro gioco. Si spostò sulle mie labbra, è lì iniziò la mia tortura, era estremamente appagante, un'insieme di baci e morsi, sfiorando le mie labbra come solo lui era capace, nessuno c'era mai riuscito. Le mani scesero, fino alla mia vita, e ancora più giù, fin quando non arrivarono alla mia intimità, dove si soffermarono per farmi del male. Alzò lo sguardo e potei incrociare i suoi occhi, le quali pupille si erano dilatate molto. Infilò un dito dentro di me, e mi sorprese, ma Dio se mi piacque. Proseguì ad uscire ed entrare da me, mentre ero in preda agli spasmi.
Avvicinava e allontanava la sua bocca dalla mia, dispettoso, pensai. Passai le mie mani sui suoi boxer, oramai inutili, nel mentre lui continuava a giocare con il mio basso ventre. Con una mossa veloce gli sfilai i boxer e gli chiesi di arrivare al punto. Non potevo resistere, non ancora. Mi baciò con un sorriso sghembo sulla bocca, consapevole della mia reazione al suo tocco. Si intrufolò prepotentemente dentro di me con una spinta forte. Non mi aspettai un inizio così forte, perciò sussultai avvicinando il mio bacino contro il suo, per trovare quel piacere che non arrivò, quindi graffiai le sue spalle con le unghie. Eravamo così vicini che l'aria sembrava mancare, quasi impercettibile. Entrambi eravamo succubi di quella tortura, nessuno dei due poteva stare senza l'altra, o forse era solo quello che credevo. Le spinte aumentarono e con loro anche il mio piacere.
«Hunt-Hunter» sussurrai affannata, davvero al limite.
«...Perales» Infilò la sua testa nell'incavo del mio collo e potei tranquillamente sentire l'odore del bagnoschiuma al muschio che si trovava sulla sua pelle.
Esplose al mio interno e io potei solo rimanere appagata di quella sensazione, mentre a mia volta venivo. Rimase qualche minuto poggiato su di me, dopodiché si alzò, rivestendosi e andò al piano di sotto. Perché faceva sempre così?! Perché? Mi alzai a mia volta e mi rivestii decisa a tornare a casa. Accertata di aver messo tutto in ordine feci per uscire dalla stanza ma Hunter mi venne incontro e mi fermò tirandomi per i polsi all'interno della stanza.
«Devi prendere la pillola» disse senza darmi l'opportunità di parlare e chiedergli cosa gli prendesse. Aggrottai le sopracciglia cercando di capire a cosa si riferisse «cos..?!» sussurrai. «devi prendere la pillola... prima non ho utilizzato la protezione» disse stringendomi il polso con uno sguardo impaurito. «te ne sei dimenticato?» dissi alzando la voce alterata.
Infatti le sensazioni che avevo provato erano diverse dalla scorsa volta... perché aveva utilizzato il contraccettivo. Non che non mi fosse piaciuto, perché è stato realmente fantastico, ma non volevo rischiare di rimanere incinta.
«shhh... abbassa la voce! Melissa ti potrebbe sentire» disse serio con sguardo duro.
E certo! Fa pure l'arrabbiato! Lui si dimentica di mettersi il preservativo ed è colpa mia!
Bah.
«okay, la prenderò... oggi... devo andare a comprarle» dissi in un sussurro. Stava per aprire bocca alla mia affermazione però si ritrasse, chiuse la bocca e senza dire nulla annuì e lasciandomi il polso se ne andò.
Sospirai.
Che casino...

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