Cap 48

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TUMTUM...TUMTUM... TUMTUM, mimavo con le labbra, battendo leggermente le dita sul suo petto mentre prendevo il ritmo. Questo è l'unico suono che vorrei sentire tutti i giorni... Con il nostro lavoro pieno di pericoli c'è sempre una parte di me che ha paura per lui, ho tremendamente paura di perderlo.
Sono accoccolata sul petto di Hunt, da almeno 20 minuti. Abbiamo fatto l'amore, ma qual'è la novità penserete?! Beh nessuna. Ma a volte reputo ancora tutto questo così surreale. Amo Hunter con tutto il cuore e non smetterò mai di provarglielo.

----Poco prima----
Hunter's pov
Tirai finalmente un sospiro di sollievo, quando l'acqua calda della doccia iniziò ad accarezzare la mia pelle. Avevo ancora tutti i muscoli tesi dalla rabbia. Dio quanto è cocciuta! pensai nuovamente. Quella donna mi fa perdere la testa, in tutti i sensi. Oggi sulla pista da scii quando l'ho vista sfrecciare tra la neve ad una velocità tale, mi sono davvero preoccupato. Sopratutto quando l'ho vista fare quella curva, quasi perdendo il controllo. Lì l'avevo già vista male. Ma quando l'ho raggiunta e lei era lì che mi rideva come se niente fosse... Beh lì ho perso il controllo. E lo ammetto ho esagerato, non dovevo dirle "Smettila di fare la spericolata per una volta e fai la ragazza normale !".Il sorriso sul suo volto è svanito del tutto e ha rinunciato a tranquillizzarmi, l'ho colpita in pieno. In quel preciso istante mi sono dimenticato il motivo per la quale avevamo  iniziato quella discussione e mi sono pentito di aver pronunciato quelle ultime parole. Si era ammutolita tutta assieme e se ne era andata. Avrei preferito che mi urlasse contro, invece non lo aveva fatto, il che era ancor peggio.
Diedi un pugno al muro arrabbiato con me stesso, ma anche con lei. Non capiva che mi aveva fatto perdere 10 anni di vita?!
Grugnii al dolore alla mano e sospirai.
Chiusi gli occhi finché non sentii la porta del bagno aprirsi, rimasi immobile di spalle e fissi il muro davanti a me. Era Lei.
Entrò in doccia, senza dire una parola, si sciolse i capelli legati lasciandoli sciolti sulle sue spalle. La guardai con la coda dell'occhio era semplicemente perfetta, con le sue curve al punto giusto, quel seno sodo nè troppo piccolo nè troppo grande, con i fianchi resi leggermente più carnosi ultimamente, quei occhioni da cerbiatta che osservano tutto dettagliatamente. Si passa il sapone sulla pelle, sul collo, poi sul seno, sulla pancia, e più giù, senza neanche alzare lo sguardo su di me.
<<Sai...>> iniziò prendendo parola e voltandosi anche lei verso la parete.  <<Oggi ho visto una coppia litigare. Il ragazzo era maledettamente preoccupato per la sua ragazza che aveva usato gli scii in pista in modo spericolato. La ragazza cercava in tutti i modi di tranquillizzarlo e gli sorrideva cercando di sdrammatizzare. Forse ha esagerato e se nè resa conto quando l'ha visto così arrabbiato. Forse voleva solo far vedere al suo ragazzo di cosa era capace... forse cercava solo di attirare la sua attenzione... Ha sbagliato è vero. Forse se nè resa conto tardi.>> stava parlando come se avesse visto la scena da figura esterna. Come se quei due non fossimo io e lei.  A quelle parole, stavo per aprire bocca, ma mi fermai. Volevo sapere cosa aveva da dirmi.
<<La cosa che mi ha lasciato senza parole è il fatto che il suo ragazzo le abbia esordito di non esser se stessa per una volta. Le ha detto esattamente " fai la ragazza normale per una volta". La ragazza è rimasta immobile, il sorriso le è sparito di colpo, qualcosa dentro di lei si è spento. Come può chiederle di essere un altra persona!?>> Fissava il vuoto, sussurrando queste parole. <<io...>> non feci neanche in tempo a finire che mi fermò, riprendendo a parlare.
<< Si è chiesto come avrebbe reagito la sua ragazza ad un'affermazione del genere? Perché si è percepito un crack. E sai cos'era?! Era il suo cuore.>> non la lasciai finire. La voltai al volo e la misi con le spalle al muro baciandola.
Idiota. Idiota, idiota. Queste erano le parole che si ripetevano nella mia testa.
Si dimenò, iniziando a darmi del colpetti sul petto, per spostarmi invano. Mi staccai da lei, le presi il viso tra le mani e poggiai la fronte contro la sua. <<Quel ragazzo è stato così stupido. Era così preoccupato per lei che non aveva capito come l'aveva ferita in quel momento. Era così preoccupato di poterla perdere da un momento all'altro per via della sua intraprendenza che... scusami Amore, non volevo dirti ciò che ho detto. Non voglio che tu sia diversa. Non voglio una Lydia normale. Voglio la mia piccola pazza. Ma almeno in vacanza sii più cauta, non farmi morire di infarto, quello lo provo già quando stiamo a lavoro...io... come posso farmi perdonare?>> chiesi. Lei mi rivolse un piccolo sorriso, poi mi disse <<sei fortunato che siamo in vacanza e non la voglio passare separati e da litigati. Perciò...>> le sorrisi di rimando. <<Perciò...>> la incitai a continuare. <<baciami e fammi tua>> esclamò, facendomi venire i brividi.
Sorrido, cerco con bramosia le sue labbra ancora una volta, mentre mi accarezza i capelli, le guance, poi la schiena, le spalle e il petto con le sue mani delicate. La desidero. La voglio. Mentre la bacio le prendo un seno tra le mani, stuzzico il suo capezzolo scaturendole qualche gemito di piacere. Mi stacco dalle sue labbra e inizio a baciare la sua guancia, poi passo a torturarle la mascella ed in fine il collo. inizio a succhiare e a mordicchiare un lembo di pelle, marchiandola.
E' solo mia.
Le passo leggermente i polpastrelli tra il seno, sulla pancia scaturendole un risolino e i brividi. Mi viene da sorridere, già, la mia piccola diventa molto suscettibile al solletico in momenti come questi.
Continuo a sfiorarle la pelle,arrivando fino alla sua intimità. Le lascio un altro bacio sulle labbra, mentre le accarezzo il clitoride e inserisco inizialmente un dito dentro di lei iniziando la tortura.
Muovo le dita velocemente in lei, si aggrappa alle mie spalle come se non riuscisse a tenersi in piedi. Vedendo che inizia a chiudere di più le gambe, come ad implorarmi di fermarmi, aumento l'intensità. Ne approfitto per abbassarmi, mettendomi in ginocchio, le bacio la pancia scendendo sempre più giù. Le bacio l'intimità e subito dopo inizio a leccarla accompagnata dal movimento delle dita. E' il suo tallone d'Achille. Il suo punto debole. La stanza si riempie dei suoi gemiti. Fortunatamente la sorreggo, incastonandole una gamba sopra la mia spalla, è così succube di ciò che le sto facendo, che mi mette una mano tra i capelli tirandomeli, facendomi eccitare notevolmente. Cavolo questo è l'effetto che le provoco. Poco dopo viene, mi alzo prontamente per sorreggere il suo minuto corpo preso dagli spasmi, sapendo che le gambe le cedono. <<Mi sono fatto perdonare?>> le sussurro mentre le circondo i fianchi con un braccio e la sposto sotto il getto dell'acqua. <<Shh...Sta zitto>> mi ordina facendo un ghigno per poi baciarmi nuovamente. La sollevo da terra e lei si aggrappa con le gambe alla mia vita mentre mi riempie di baci la mascella, il collo e il viso. Esco dalla doccia con i nostri corpi ancora bagnati. Apro la porta del bagno e mi dirigo verso il nostro letto matrimoniale dove la poggio con delicatezza. La bellezza di avere il bagno nella stanza. E la cabina armadio, si beh lo abbiamo già fatto anche lì. Prende e mi butta a letto, intimandomi di sdraiarmi. Faccio come dice e dopo poco tempo lei è sopra di me. Mi bacia e prende le mie mani posizionandole sui suoi fianchi. La guido a me, scivolo dentro di lei. Inizia a muoversi lenta ma a fondo, molto a fondo, tocco il suo punto debole ogni volte che lei affonda su di me scaturendole un gemito.
La osservo danzare su di me, muovendo quei fianchi a ritmo e dio mi eccito solo di più. Trattengo il respiro mentre accelera con il ritmo, il piacere sale in fretta. La guardo, è bellissima. Come ho fatto a starle lontano per tutto quel tempo. A far finta che non mi era già entrata sotto pelle, nel cuore. Apre gli occhi e mi guarda con quello sguardo da cerbiatta e lì, esplodo. Il piacere si irradia dentro di me. Veniamo assieme. Ly si accascia sul mio corpo, subito dopo avermi fatto uscire da lei. Mi sento vuoto... Ogni volta che esco da lei avverto questa sensazione. Sono fottutamente innamorato cavolo.

------- fine flashback--------

<<cosa stai facendo?>> mi chiese lui facendo un risolino.
<<Mi piace sentire il battito del tuo cuore...Mi rilassa>>
<<aww ma quanto siamo sdolcinate!>> mi canzonò. Gli diedi un buffetto sul petto. <<Smettila>> dissi alzando lo sguardo su di lui e facendo la faccia da imbronciata scaturendogli una fragorosa risata.

——-spazio autrice——-
Ciaoo a tutti!
Sono tornata con questa piccola perla di romanticismo e non solo... hihihi
Che ne pensate?

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