Cap 24

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«uhm non pensavo ti fosse mancato così tanto l'allenamento giornaliero!» la sua voce roca e calda si propagò nella stanza. Distraendomi dal mio allenamento quotidiano. Mi stavo allenando sui tappeti mentre prendevo a botte un sacco da boxe. Diedi altri due pugni al sacco, per poi bloccarlo nel momento stesso in cui dondolava dopo i miei colpi. Mi girai, ritrovandomi davanti un Hunter terribilmente sexy, appoggiato sulla stipite della porta. «povero sacco!... non vorrei essere al suo posto!» mi disse rivolgendomi un ghigno.  Rimanemmo a fissarci un po' finché una voce femminile, ovvero quella di Pansy, ci fece distogliere lo sguardo. «puoi fare di meglio ragazza!» disse lei mettendosi con le braccia conserte. Dietro di lei c'erano tutti gli altri. «ah si?! D'accordo allora fattevi avanti» dissi stringendo e riaprendo la mano. Pansy guardò Hunter come per chiedergli il permesso e lui disse «ah non guardarmi così... è grande abbastanza per difendersi da sola!» gli rispose per poi sorridermi. «perfetto» disse lei, per poi avvicinarsi a me. Ci salutammo come in un incontro e poi iniziammo a combattere. Devo ammettere che è proprio brava... avvolte non riuscivo a stargli dietro. Perciò mi presi anche qualche pugno. Ma anche io ci andavo giù pesante, infatti molte volte riuscii ad atterrarla. Io sin da piccola ho fatto arti marziali e karatè, poi arrivata all'FBI mi hanno allenata per bene. May la mia insegnante, era dura e coincisa ma io sapevo che in lei si celava un cuore tenero. Non la vedo da molto tempo... eppure eravamo inseparabili. Veniva chiamata "cavalleria" perché in una missione con 20 ostaggi, era rimasta solo lei a disposizione. Quella volta entrò e sconfisse tutti i terroristi, si dice che fossero una trentina.
Proprio nel mentre mi misi dritta con la schiena, Pansy mi stava per dare un pugno al che io bloccai il suo colpo. Bloccandole la mano. E con un movimento veloce mi ritrovai dietro di lei mentre gli piegavo il braccio dietro la schiena, seguito subito dopo da un calcio/sgambetto. Che servi per farla cascare di pancia sul tappetino bloccandola con me sopra. «okay okay, mi arrendo» disse lei ridendo. Sorrisi e mi alzai lasciandola andare. «wow sei davvero brava» disse Logan battendomi le mani. «si beh, se la deve vedere ancora con me! Perché non è finita qui!» disse Daphne sorridendomi e lanciandomi uno sguardo di sfida.  «d'accordo, mi stavo solo riscaldando!» ammisi io.  Hunter la bloccò per un braccio, per poi dirgli «sei impazzita?» chiese lui digrignando quasi i denti. «lo hai detto anche tu! È grande abbastanza per difendersi da sola. Hai paura che le faccio male?» gli chiese abbastanza alterata.  «stai tranquillo Hunt, so combattere!» cercai di tranquillizzarlo. «hai visto» disse Daphne mentre strattonava la presa dal suo braccio, voltandosi in seguito verso la mia direzione, togliendosi il giacchetto. Iniziammo a combattere mentre Pansy si massaggiava il braccio. Se con Pansy c'ero andata giù pesante, con Daphne c'ero andata giù tre volte tanto. Quella ragazza sapeva combattere troppo bene. Quasi quanto me. «arti marziali?» gli chiesi nel mentre evitavo un suo calcio. «non esattamente» disse lei. Evitai molti suoi colpi. Mi dovevo ricordare che lei era una mia amica e che non gli dovevo far del male, altrimenti le avrei rotto una mano. May mi aveva insegnato a tenere i sentimenti fuori dai combattimenti. Però questo era un incontro amichevole non dovevo farle del male. Dovevo finire quell'incontro, prima che le facessi davvero del male. Evitai un suo pugno e con in mente un idea iniziai a correre verso quella parete bianca. Fortunatamente eravamo a piedi nudi. «ma che diavolo fa'?» si chiesero gli altri confusi. Tutto si svolse in qualche secondo. Io che saltavo, poggiando nel salto il piede sul muro, dandomi una spinta per poi fare una capriola e atterrare davanti alla mia avversaria che nel frattempo si era soffermata a guardarmi, cosí che le feci uno sgambetto facendola cadere di schiena.  Mi alzai, per poi andare dalla mia amica per porgerle una mano aiutandola ad alzarsi. Nella camera non si sentiva nulla, il silenzio regnava, solo il rumore dei nostri respiri affannati riecheggiava nella stanza. I ragazzi avevano gli occhi sgranati. Poco dopo Daphne si congratulò con me sorridendomi. Subito dopo anche gli altri fecero lo stesso.
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«Sei stata fin troppo brava!» mi disse Hunter. «adesso lei sospetta di te!... avete alle spalle un grande allenamento e si vede... e se scoprisse ciò che sei? Daphne è competitiva.» non la smetteva di preoccuparsi così li diedi un bacio sulla guancia e gli dissi «tranquillo gestirò io tutto» per poi andarmene in acqua. L'acqua del mare era davvero fredda. Ma nonostante i brividi a fior di pelle non volevo uscire di lì.

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Era da più di due ore che stavo camminando per le vie del paese. Da più di due ore avevo ricevuto un sms di Alex in cui mi diceva che mi avevano trovata, stavano venendo a prendermi, i rinforzi sarebbero arrivati tra qualche mezz'oretta. E di stare molto attenta nel frattempo. Avevo lasciato un messaggio ad Hunter in codice. Se aveva capito la mia identità non ci avrebbe messo molto a capire cosa gli avevo scritto. Ero uscita da quella casa presto molto presto così che i ragazzi non stessero in pericolo. Da più di un ora un ombra mi stava  inseguendo. L'avevo lasciata fare per prendere tempo.
Probabilmente era la stessa persona che mi aveva sparato e aveva provato ad uccidermi. E avevo qualche sospetto su chi fosse.
Mi fermai in un vicolo cieco, cliccando sullo schermo del cellulare attivando la chiamata con Alex. Permettendogli così di rintracciarmi. Misi il cellulare nella tasca del giacchetto e mi voltai verso il mio nemico. «Ana esci fuori! So che sei tu!» alzai la voce per farmi sentire. «senti, non so cosa io ti abbia fatto ma non c'è motivo di provare ad uccidermi. Non ti voglio fare del male okay?» dissi. Una figura all'inizio del vicolo si fece avanti verso la luce del sole. Si tolse il berretto facendomi constatare che avevo ragione era lei. « non posso lasciarti andare via!... tu hai ucciso una persona a me molto cara! Non hai un cuore, sei solo una mocciosa insensibile, sei un mostro.» mi disse caricando la pistola e puntandomela al petto. Non finirà così.
«non so di cosa parli.» ammisi.
«tu hai ucciso mio fratello e non posso perdonartelo!» la guardai confusa. Io non avevo ucciso nessuno.  O per lo meno non suo fratello. «non è vero!».
«si invece! Era solo un ragazzo impaurito dal mondo, non voleva far del male a nessuno e tu lo hai ucciso. Ti ho vista, tenevi la pistola in mano mentre il suo corpo cadeva a terra. Te lo ricordi Lydia? Ti ricordi Enoch!?...Ovvio che te lo ricordi è sulla tua coscienza!» mi stava per sparare. Ma di cosa stava parlando?
Mi misi a ridere a crepapelle così la feci incazzare ancor di più
«che cazzo ti ridi!» mi urlò piangendo a dirotto. «davvero credi che sarei capace di uccidere un minorenne?!... Una creatura così innocente...» stavo parlando ma la ragazza mi azzittì urlando «Non dire cazzate... io ti ho visto!» sbraitò rialzando la pistola che poco prima aveva abbassato un poco. Iniziò ad avanzare nella mia direzione, indietreggiai finché non arrivai a un passo dal muro. «lui era tutto per me! Mi hai tolto il mio pilastro!» disse avvicinandosi ancora. «ascoltami Ana. Tu mi conosci... sai che non ne sarei capace.» provai a convincerla ad abbassare l'arma, avvicinandomi un po' a lei facendogli vedere che mi fidavo, che non avevo paura. Anche se in me ne avevo. Ero disarmata, ed impotente. Ma lei si arrabbiò vedendola come una minaccia ed iniziò a sparare verso il basso,urlandomi di stare zitta, sul marciapiede vicino ai miei piedi. Balzai in dietro dalla paura. Per un pelo non mi prese il piede. « ferma!..ti sbagli non sono stata io, ma Eric! Quel giorno difesi tuo fratello, io sparai a quello stronzo. Enoch era ancora vivo, stava morendo, è vero. Quello stronzo gli aveva sparato prima che io potessi fare qualcosa. L'ho soccorso subito dopo che Eric scappò. Non potevo fare nulla per lui, ma prima di morire mi disse che ti voleva bene e che ti dovevo tenere d'occhio.» dissi. «non ti credo» affermò. Proprio nel mentre mi stava per sparare, un furgone arrivò a tutta velocità sparando un colpo verso la mia avversaria, colpendola. Alex. Ciò che l'aveva colpita era una freccietta rossa, un sedativo. Nella stesso momento sentii uno sparo provenire dalla pistola della ragazza davanti a me. Alex urlo il mio nome, correndomi in contro seguito da un ragazzo. Era finita... in pochi secondi vidi la mia vita passarmi davanti.
Ana abbandonò la pistola, che gli cascò a terra, per poi accasciarsi al suolo. Io ero ferma sembrava che mi avessero congelato. Non riuscivo a muovermi.
Alzai lo sguardo vedendo due ragazzi venirmi in contro abbracciandomi. Un dolore lancinante mi colpì vicino all'addome. Mi accasciai tra le braccia del castano. Il fiato mi mancava.
«hey Lydia... ci sono... sono qui accanto a te... rimani con me... non mi lasciare!» la voce di lui, mi rimbombò in testa. «io non volevo... credimi!» dissi con voce mozzata per via del dolore, pressando la mano sulla ferita. Stavo dicendo cavolate, non sapevo neanch'io cosa dicevo. Mentre dai miei occhi sgorgavano lacrime amare. «io non volevo ucciderlo, Hunt. » mormorai. Il ragazzo davanti a me mi guardò sbigottito, poi riprendendosi disse «shh... va tutto bene! Ti credo... adesso non ci pensare». Rassicurata dalle sue parole, non riesco più a resistere e casco in un sonno profondo. L'ultima persona che vedo in oltre ad Hunter è un Alex con gli occhi lucidi. E poi il buio.

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Heyyyy! Come state?
Sono tornata! Spero vi sia piaciuto il capitolo, ero molto ispirata. Cosa capiterà a Lydia? Cosa intendeva Lydia con "non volevo ucciderlo" ? Cosa ha combinato la nostra Lydia? Gli dobbiamo dare peso oppure no?
Se vi piace votate e commentate!!!

Vi ringrazio tantissimooo!
25 milaaa😍😍😍😍 sono al settimo cielo.  Grazie di cuore.

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