Cap 46

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—-Due anni dopo—-
«di che diamine stai parlando!» urlò Lydia, con tutta la rabbia che aveva in quel momento, era letteralmente fuori controllo. Il suo respiro era affannato come se avesse corso una maratona, le mani le tremavano come ogni altra fibra del proprio corpo.
Non pensava affatto che sarebbero arrivati a questo punto. L'aveva tremendamente ferita con le sue parole, stavolta l'aveva avvertito peggio di una stilettata nel petto. Aveva tremendamente paura di ciò che sarebbe potuto uscire da quelle labbra che lei tanto amava.
«Ly... per favore, non c'è bisogno di urlare. Ci stanno guardando tutti.» sussurrò Hunter, serrando poi le labbra. Aveva toccato un tasto dolente. Lo aveva immaginato dalla sua reazione.
«Non mi interessa affatto. Io urlo quanto mi pare! Voglio che ripeti ciò che hai detto...ORA.» sbattè i pugni sul tavolo che aveva davanti lei. Hunter si limitò ad osservarla. E' così bella... pensò. Lydia aveva un maglioncino color panna che risaltava ancor di più il colore del suo incarnato e i suoi capelli rosci. Le gote leggermente arrossate dal freddo accompagnate da labbra rossee e carnose ora strette in una linea.
Il suo sguardo ferito e al coltempo duro, lo riscosse dai suoi pensieri.
«oh avanti Ly. Non credo che lo voglia anche tu, è una rogna» le rispose.
«avere figli è una rogna?!? Ma ti senti quando parli? Mi stai dicendo che tu non vuoi una famiglia!» Gli urlò contro.
Erano in un parco, seduti davanti ad un tavolino con le panche, vicino all'area giochi con i bimbi.
«Lydia, è presto, non ho intenzione di appiopparmi nuove responsabilità e non capisco perché stai facendo questa scenata.»  rispose Hunter, cercando di essere pacato nei toni. La verità era che aveva paura che Lydia se avesse avuto un figlio non gli avrebbe più dato attenzioni e ciò non poteva accadere. Aveva bisogno di lei. Erano andati a convivere, da quasi 2 anni. Avevano consumato ogni angolo di casa con il loro amore, non c'era stata una festa passata separatamente ed era stato tutto bellissimo. Non si sarebbe mai immaginato di stare lontano da lei per più di un giorno. Aveva capito quanto quella ragazza lo avesse cambiato e lo avesse reso diverso.  Lei era importante per lui e non poteva perderla.
«hai quasi 30 anni Hunter. Cresci! Pensavo che tu volessi una famiglia con me, evidentemente mi sbagliavo.» disse.
«non capisco perché insisti tanto con questa storia. Ci dobbiamo sposare tra meno di un anno, cerca di focalizzarti su questo. Sembra che tu abbia fretta di avere figli, sei giovane Ly!» insistette lui.
Lydia lo fissò non sapendo se parlare o starsene zitta e condividere il suo dolore. Ma probabilmente non lo avrebbe capito perciò non disse nulla e si limitò a dire «non capiresti...» per poi alzarsi e iniziare a camminare verso casa. Sapeva perfettamente che lui la stesse seguendo dandole il suo spazio. Cosa intendeva con "non capiresti?" si chiese lui.
Tornato a casa non si parlarono. Lydia si chiuse in bagno per farsi un bagno caldo, iniziando ad aprire l'acqua della vasca.
L'unico rumore che sarebbe riuscito a coprire i suoi singhiozzi.
Hunter sapeva che stesse soffrendo, il punto è che non sapeva per quale motivo. Era da un po' di giorni che era strana e sapeva che lei non aveva intenzione di parlarne con lui.
L'unica cosa che gli era rimasta da fare era quella di chiedere a Daphne e Pansy di capire che le stava succedendo.
——
2 settimane dopo
Non sopportavo più questa situazione. Lydia mi parlava a stento, gli unici momenti in cui parlavamo era quando dovevamo decidere che mangiare o se mancava qualcosa da comprare per la casa. Nulla di più.
Adesso era arrivato il momento della verità. Tra 7 settimane saremmo partiti per la montagna, tutti assieme, avevamo affittato una casetta su, circondata dalla neve, per andare a sciare, perciò ci siamo incontrati per parlare del viaggio e non solo per quello.
Daphne era davanti a me seduta davanti ad una cioccolata calda, con sguardo dolce e preoccupato. Brutto segno, pensai, non mi guarda mai in quel modo.
«vedi Hunt, la situazione è molto delicata... non so come spiegartelo.  Non dovrei spiegartele io. Vedi lei è andata dalla ginecologa mesi fa per dei dubbi e degli accertamenti. Le hanno dato i risultati molto prima del vostro litigio e non sapeva come dirtelo. Lei aveva paura... ha paura.»
Continuavo a non capire. Cos'aveva?
La incitai a continuare.
«E...» ciò che disse in seguito venne coperto dal ronzio che avevo in testa a quelle parole. Mi sedetti al volo, avendo un mancamento. Iniziai a sudare freddo, le mani mi tremavano e gli occhi erano diventati lucidi.
" C'è un'alta probabilità che Lydia non riesca ad avere figli" queste parole mi risuonavano in testa facendomi sentire sempre più male.
Non può avere figli.
Lei potrebbe non avere figli.
Non ci sarà nessun pargolo in giro per casa con i suoi capelli rossi e i miei occhi, con la sua intelligenza e il mio coraggio.
Daphne mi mette una mano sopra la mia per infondermi coraggio e solo in quel momento mi accorgo che sto piangendo. Piango...
piango perché voglio quei pargoletti dalle nostre somiglianze che corrono per casa, che ci chiamano mamma e papà.
Piango perché sono stato un coglione a dire quelle cose ed ora la possibilità di averli è svanita.
Dallo sguardo di Daphne c'è un briciolo di speranza. Lo vedo. Eppure non posso fare a meno di pensare che non ci sia affatto. Che quella piccola probabilità di avere un figlio non c'è.
Ed ora che faccio?
Mi riprendo solo dopo 30 minuti, dopo di che, incoraggiato dalla mia amica vado da lei. Che è appena tornata a casa.
——
Quella volta, nessuno dei due parlò. Hunter guardò Lydia piangendo, «io... mi dispiace così tanto amore... perdonami...è tutta colpa mia... io sono stato un coglione e adesso... io..non avremo una famiglia.» non riusciva neanche a parlare dallo shock. Lydia iniziò a piangere e si fiondo tra le sue braccia. Stringendolo forte a se in cerca di sostegno. Piansero assieme, finché non si addormentarono sfiniti sul letto con una sola frase in mente "ci proveremo assieme".
In amore si condividono anche le proprie sofferenze...
—————
Heyyy!
È un capitolo un po' diverso, che ne pensate?
Vi piace la svolta che sta prendendo?

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