Cap 38

1.3K 33 3
                                    

Abbracciarlo era una cosa che desideravo da anni.
L'avevo visto solo da lontano, moltissimo tempo fa, ero intenta ad andare da lui a dirgli la verità ma Brandon mi fermò, dicendomi che papà soffriva di cuore e sicuramente non gli avrebbe fatto bene sapere che sua figlia, quella che lui crede morta, è viva e vegeta.
Al mio padre "adottivo" volevo bene. E il fatto che mi avesse puntato addosso la pistola non aveva cambiato la situazione. Ma sapevo che lui non mi amava più come una volta... Poi beh é accaduto ciò che è accaduto.
Però mi era mancata la figura paterna e beh alla figura del mio padre biologico ci avrei fatto velocemente l'abitudine. Spesso Brandon mi parlava di lui, raccontandomi i suoi hobby, le sue ossessioni, la sua spensieratezza e allegria, del suo lavoro pesante e di come l'aveva accudito e cresciuto.

Mi raccontava che quando era più piccino ed era ora di andare a nanna, papà lo portava in camera sua, gli rimboccava le coperte e mentre gli raccontava una storia si addormentava teneramente. Era la stessa cosa che faceva il mio padre adottivo, già... quando avevo 5 anni.

Mi raccontò che papà non amava stare fermo per più do un'ora, che gli piaceva bere il caffè senza zucchero la mattina mentre leggeva il giornale, che lo rimproverava sempre ogni volta che lasciava qualche vestito a terra o che sporcasse casa. Mi raccontò che una volta, si era arrabbiato così tanto con lui, che gli aveva lanciato la ciabbatta contro. Ho riso così tanto quando mi raccontò questo, che nell'immaginarmi la scena di lui che scappa da una ciabbatta mi sono scese le lacrime dagli occhi e dato che eravamo in un bar mi sono messa così tanto a ridere che mi hanno guardato male molte persone. Brandon si era così imbarazzato per avermi raccontato una cosa del genere che divenne tutto rosso, un pomodoro. Rosso sul roscio.

Mi staccai da lui, mi prese la testa tra le mani e mi baciò la fronte. Chiusi gli occhi godendomi questa sensazione e risi. Ero così felice.

Questo momento di felicità venne interrotto da mio padre che ebbe un mancamento. <<pa'...>>

<<va tutto bene, sto bene, queste sono le emozioni>> ci sorrise.

Brandon era sbiancato in pochissimo tempo. <<pa'... forse è meglio...>>

<<Va tutto bene, solo ... abbracciatemi>> ci fu un abbraccio di gruppo, di famiglia, ove Melissa non partecipò. Quando ci staccammo, mio padre si avvicinò a Hunter e gli porse una mano. Hunter ricambiò il gesto se pur imbarazzato (?) . << tu hai protetto Lydia vero?>> chiese senza girarci intorno. Hunter mi guardò ed io divenni rossa come un peperone, sentendo il sangue salirmi alle guancie. <<si signore. Glielo avevo promesso.>>

<<ben fatto figliolo... allora... ti ringrazio.>> e lo abbracciò. Hunter emise dei gemiti strozzati, mio padre si allontanò subito e si scusò. Sorrisi a quella scena, così impacciata.

Quella scenetta venne interrotta da una vocina che urlava << è lì!! E' proprio lei mamma! Ecco l'altro ragazzo. Si sono loro!>> . Mi stavo per girare, cercando di capire la situazione, ma non feci in tempo a girarmi che qualcuno di piccoletto si aggrappò alle mie gambe facendomi traballare. Abbassai lo sguardo e vidi la piccola che avevamo salvato nell'edificio che mi abbracciava. mi arrivava a metà coscia. Gli accarezzai la testolina << hey piccolina, che ci fai qui?>> gli sorrisi. Alzai lo sguardo e vidi una donna di 30anni che affannata, con le gote rosse, si avvicinò a me. << voi avete salvato mia figlia io ve ne sarò sempre grata! Davvero! Non so davvero come sdebitarmi... Avete rischiato la vita per salvare mia figlia e il suo amichetto... io... non so cosa avrei fatto se le fosse successo qualcosa.>> disse la donna con voce strozzata. <<Non si preoccupi è stato un piacere. Infondo è il nostro lavoro aiutare le persone che hanno bisogno. E poi hanno collaborato davvero bene! Sono stati proprio coraggiosi. Soprattutto tu piccoletta. Ma la prossima volta non allontanarti troppo da mamma per giocare, okay? Perchè se ti perdi la mamma si preoccupa!>> gli dissi.La bimba mi sorrise,annuì e poi andò ad abbracciare Hunter.  La donna mi sorrise guardandomi con uno sguardo pieno di gratitudine. << la madre dell'amico di mia figlia vi ringrazia tantissimo! Avrebbe voluto dirvelo di persona ma suo figlio lo hanno portato in ospedale. Detto ciò vi prego di accettare questo dono, non sono molti soldi ma è tutto ciò che possiamo darvi... >> iniziò a dire la donna, tirando fuori dalla sua grande borsa una lettera con dei soldi, troppi soldi. Avevo già intuito che la loro condizione economica era semplice e non potevano permettersi cose lussuose, ma darmi dei soldi per encomio... era un bel gesto, ma non li avrei accettati. Guardai Hunter che mi fece un cenno con la testa, avendo capito le mie intenzioni, era favorevole. Allontanai delicatamente la mano della donna da noi, scuotendo la testa <<non li accetteremo, ci va bene così. Ci basta sapervi felici. Per noi è già un premio vedere la piccola viva e vegeta e contenta.>> la donna provò ad insistere finchè non scoppiò a piangere e non mi abbracciò, facendo poi lo stesso con Hunter. Siete degli angeli ci aveva detto. Mentre la piccola aveva insistito per darci un piccolo braccialetto e dato che non volevamo farla piangere accettammo.

Dopo che se andarono, continuammo a stare in famiglia. Poco dopo sentii girarmi la testa e iniziai a tossire, mi mancava l'aria. Ben presto vennero le infermiere assieme ai medici, arrivarono da noi per riportarci dentro, sia me che Hunter.

<<Dove credete di andare signorini?>> ci rimproverò un infermiera.

<<non andrete da nessuna parte. Dovete riposarvi, tu devi ancora riposargti e aspirare ossigeno puro.>> disse a me, poi girandosi verso Hunter disse <<tu anche signorino, devi disintossicarti e farti chiudere bene la ferita. Ah e il polso va bloccato, hai preso una brutta distorzione. Sei fortunato che non ti sei fatto nient'altro, saltare per tre piani d'altezza... e distruggere il vetro, per poter saltare. Con tutte quelle schegge che ti si sono frantumate addosso poi... forza andiamo bimbi.>> disse la donna. Accompagnandoci dentro.

Saltare dal terzo piano... il vetro in frantumi... lui aveva fatto davvero tutto questo per salvarci. Quanto deve esser stato difficile portare un peso morto come a me, in una situazione del genere.

----------------------------

Hunter lo stavano medicando. Lo avevano portato in un altra ambulanza. Nel mentre io stavo ancora attaccata alla bocchetta,mi ero persa nei mie pensieri, finchè papà non era venuto a parlare con me. <<mi dispiace vederti così, ma sono contento che non ti sia successo nient'altro.>> mi rispose, baciandomi la fronte. <<sono così felice di averti qui, ma tu già lo sapevi vero ? Sapevi che eravamo vivi. E tu e Brandon vi conoscete già... >>. Era bello sapere che era felice e curioso di sapere. <<beh vedi, pa' tu devi sapere che ho subito anche di peggio, facendo farte dell'FBI è difficile non farsi male nelle missioni... comunque è grazie a loro se sono riuscita a scoprire la verità. Ed eccomi qui....>>

Gli raccontai meglio. Di tutto ciò che mi era successo e di come avevo visto mio padre morire.

Poi mi fece la domanda, quella che non mi aspettavo. <<che mi dici di te e Hunter?>> rimasi sorpresa, non me lo aspettavo. <<che intendi? >> chiesi facendo la vaga. << Deve amarti molto quel ragazzo! E' stato tutto il tempo in pensiero per te. Non si è fatto medicare finchè non ti sapeva al sicuro.>>. Ma è matto!? Perchè fa così! Lui si deve sposare....

Ero perplessa lo ammetto. <<Non credo prop..>> stavo per dire ma mio padre mi fermò dicendo <<Fidati, ho più esperienza di te, lui ti ama! E non lo dico per farti felice perchè sei mia figlia, ma perchè so riconoscere un ragazzo innamorato quando lo vedo. Ed anche una ragazza innamorata e ferita>> disse. Lo guardai con occhi sgranati <<Tu lo ami..>> esitai e infine annuii.
<<Ma c'è un problema... lui si sta per sposare>> dissi abbassando lo sguardo. <<E con chi?>> mi guardò sconvolto. Lui seguì il mio sguardo verso le porte aperte del camioncino privato dell'FbI per le medicazioni e il resto. Fuori, c'era Hunter che stava per venire qui da noi, ma venne placcato da una figura femminile che gli gettò le braccia al collo e lo baciò. <<con Lei>>. <<Melissa!>> disse mio padre sussurrando. Hunter si accorse che lo stavo osservando, così distolsi lo sguardo da quella scena pietosa. E mi lasciai abbracciare da due braccia forti, ancora sconosciute anche se non del tutto. E chiusi gli occhi.


--------spazio autrice---—-

Heyyyy eccomi qui con il capitoloo! Come vi avevo promesso!
Allora? Vi è piaciuto?
Hunter che intenzioni avrà? Si farà avanti? O avrà intenzione di fare l'idiota??
Lo scoprirete solo leggendo!

Un bacioneeee! <3 <3

Just UsWo Geschichten leben. Entdecke jetzt