Cap 26

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Senza pensarci due volte mi andai a fare un bagno caldo. Entrai in bagno chiudendomi la porta alle spalle, avevo lasciato aperta l'acqua della doccia, mentre aspettavo che diventasse più tiepida. Proprio come piaceva a me. Mi spogliai ed entrai dentro la doccia gemendo a contatto dell'acqua tiepida.
Chiusi gli occhi rilassandomi. L'acqua scivolava via, portando con se tutti i miei problemi e le mie preoccupazioni, scorrendo veloce sul mio corpo. L'unico problema era che non riuscivo a fermare le lacrime che avevano preso a scorrere sulle mie guance, confondendosi con l'acqua che scorreva sulla mia pelle. Non sapevo il perché piangessi... o meglio... lo sapevo ma non capivo perché ora, perché dopo tanto tempo mi ritrovassi a piangere per una cicatrice indelebile di un anno fa'. Singhiozzai, standomene ferma sotto il getto d'acqua. Poco dopo sentii qualcuno entrare in bagno. Mi girai lentamente, con la testa vidi che era Hunter, non gli dissi niente. Il ragazzo entrò nella doccia subito dopo essersi spogliato. Non fiatammo, finché, con presa salda mi afferrò per i fianchi, ed poi iniziò a baciarmi da dietro, il collo. Inclinai il capo per permettergli di più accesso. L'acqua continuava a scorrere. I suoi baci erano così delicati...
Poco dopo mi fece voltare lentamente verso di lui.

 Una cosa che adorai di lui in quel momento era che, non si era soffermato a fissarmi le forme o il mio corpo nudo

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Una cosa che adorai di lui in quel momento era che, non si era soffermato a fissarmi le forme o il mio corpo nudo. Almeno non subito. Mi mise le mani sulle guance, e mi rivolse uno sguardo confortante, davvero molto. Spezzò il silenzio con la sua voce roca. «Tutto bene?» era preoccupato lo si leggeva in faccia. Volevo annuire ma non ce la feci. Così scossi la testa in segno di negazione. Il ragazzo mi asciugò le lacrime, poi si avvicinò verso di me e appoggiò la sua fronte alla mia. «ne vuoi parlare?» mi chiese cauto. Scossi nuovamente la testa. Stava per aprire bocca ma io non gliene diedi modo, lo baciai. Fu uno di quei baci desiderosi, in cui lo pregavo di andare avanti, di non lasciarmi, non adesso.  Mentre ci baciavamo, lui mi prese in braccio, ed io mi aggrappai subito a lui, attorcigliandogli le braccia dietro il collo. Continuammo a baciarci passionalmente. Hunter mi aveva presa saldamente, ed anche la mia presa lo era altrettanto. La sua mano sinistra mi teneva da sotto la coscia, mentre la mano destra mi teneva salda per il fondo schiena. Iniziai a lasciargli una scia di baci per la mascella, poi alternamente gli lasciavo dei baci o gli mordevo la pelle sul collo e sulla spalla sinistra. Al ragazzo gli uscì un grugnito dalla gola, che tentò di attenuare, miseramente. Hunter mi sbatté al muro, al contatto della mia pelle con quella superficie gelida trasalii rabbrividendo, e con il mio consenso mi penetrò. Era così eccitante...

Ne avevo bisogno. Avevo sempre più bisogno di lui. Dei suoi modi di capirmi anche con un solo sguardo, o con poche parole. Volevo un uomo che mi stesse accanto. Volevo un ragazzo. E non un ragazzo qualunque... io volevo lui. Anche se sapevo che non potevo averlo.
Con spinte alternate, prima più lente e poi più veloci, toccando i punti più sensibili di me che mi fecero urlare, arrivammo entrambi al culmine urlando entrambi il nome dell'altro.
————-
La vasca era quasi pronta, Hunter l'aveva riempita molto e ci aveva messo un bel po' di sapone per riempirla di schiuma. Io ero rimasta nella doccia, appoggiata al muro mentre lo osservavo. Mi dava le spalle, sulla sua schiena possente osservavo i suoi guizzare nel contrarre e rilassare i muscoli. Le sue mani rimangono morbide, calate sui fianchi. Lo osservo toccare l'acqua con un dito, per sentire se era come desiderata. Scendo con lo sguardo e rimango a guardargli il fondoschiena. È il più bello che io abbia mai visto. Così sodo... mi viene voglia di palparglielo. Scendo sempre più giù osservandogli le cosce e le gambe muscolose. «ti piace ciò che vedi ragazzina?» disse girandosi nella mia direzione con il suo solito ghigno che gli contornava il viso. Lo guardai negli occhi, poi indugiai sul suo petto scolpito, andando sempre più giù. Non ne potei fare a meno .

Non farlo.
Non guardargli il pacco.
Non guardarlo.

«Oh ma che ti importa! Fallo! » Mi rimproverò e mi incitò la mia coscienza.
«ma che dici sei impazzita?!... va via! Sparisci!»dissi alla mia coscienza.

Mi ripresi e tornai a guardare Hunter. Effettivamente la mia coscienza non aveva del tutto torto quindi perché nò?!
Non resistetti e guardai. Non ricordavo fosse così dotato... o per lo meno non avevo mai lanciato un occhiata se non la prima volta.
«uhm... che pervertita che è la mia ragazzina! » disse con una voce sensuale. Trasalii, non mi ero resa conto che mi ci ero soffermata con lo sguardo troppo a lungo da esser vista. Sentii il sangue salirmi alla gote, sgranando gli occhi. Rivolsi uno sguardo fugace al ragazzo davanti a me, d'istinto mi toccai le guance come se con quel gesto potessi togliere il rossore causato dall'imbarazzo. «oh avanti.. non fare l'innocente!» disse nel mentre si avvicinava a me, spostandomi le mani dal viso.
Mi alzò leggermente il viso mettendomi due dita sotto al mento, facendo così in modo che io lo guardassi negli occhi. Si avvicinò al mio viso, con fare sexy. Mi prese il viso tra le mani e mi baciò, fu un bacio passionale, le sue labbra erano soffici e carnose, le sue dita morbide e affusolate si posavano sulle mie guance con un tocco leggero ma possessivo, le mie mani invece erano attorcigliate dietro alla sua nuca giocando con i suoi corti e morbidi capelli. Ci staccammo lentamente. Volevo che durasse all'infinito. Era un bacio magico. Avevo toccato il cielo con un dito.
Hunter si allontanò da me pian piano e subito dopo, prendendomi a mo' di sposa, il ragazzo mi mise dentro l'acqua della vasca. Avevamo appena fatto l'amore nella doccia. Per toglierci il sapone di dosso mi disse che mi avrebbe voluto lavare lui ed io non potei dirgli di no. Mi poggiò a l'interno dell'acqua. Gemetti sentendo la temperatura di quest'ultima mischiato con l'odore tenue del bagnoschiuma. Dall'acqua si avvertiva un profumo di menta, misto ad un altro profumo che dava alla menta un tocco in più. Questo era il suo profumo. La mia droga.
Mentre chiudevo gli occhi beandomi di quel piacere, Hunter entrò nella vasca e si sedette dietro di me. Prese una spugna e del bagnoschiuma per poi passarmeli entrambi sulla pelle. Lavandomi, in un modo dolce e delicato. In seguito feci lo stesso, io con lui.

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Heyyy!
Finalmente sono tornata! Sono troppo felice di aver scritto questo capitolo, mi piace troppo. E voi? Cosa ne pensate?
Commentate e votate.😉❤️

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