Cap 23

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«mi spieghi che ti prende?» gli urlai, inseguendolo per casa. Hunter non faceva altro che evitarmi, se lo raggiungevo se ne andava via ed io non ne potevo davvero più di questa situazione.
Lo raggiunsi nella stanza giochi, che combaciava con il salone, dove i ragazzi tenevano: un tavolo da biliardo, una mega tv al plasma e una pila di giochi per Wii e PlayStation. Era l'una di notte, tutti erano andati a dormire, mentre io ero rimasta in cucina a lavorare a dei file che mi aveva inviato Alex, da un computer esterno alla base, sul mio laptop. Non mi ero accorta di che ora fosse, me ne resi conto, solo dopo essermi alzata, ed aver preso un bicchiere d'acqua. Ero in pigiama, indossavo una camicia da notte molto bella nera, con sopra una vestaglia di seta abbinata alla camicetta. Era semplice è vero, ma non passavo di certo inosservata.
Hunter era sceso in cucina a bere, a quanto pare non riusciva a dormire.
Avevo provato ad instaurare una conversazione con lui, ma senza risultati. Mi stava chiaramente evitando e non andava bene.
Sapendo che la casa era abbastanza insonorizzata, ho alzato un po' la voce contro di lui.
«non ti sto evitando» mi rispose bloccandosi. Mi stava dando le spalle, al che, mi misi davanti a lui. Odiavo che qualcuno mi desse le spalle. «ah no?! A me pare il contrario, non mi degni di uno sguardo da stamattina, da quando tu, hai visto me e Mac insieme.» dissi. «se non volevi che io venissi qui, a casa vostra, che conoscessi i tuoi amici e che ci facessi amicizia bastava dirlo. Sarei rimasta a casa tua, a continuare la mia vita come se nulla fosse. Potevi dirmelo che mi odi.» gli sputai in faccia tutto ciò che mi tenevo dentro da un po' di tempo...
Guardai i suoi occhi e li vidi farsi più scuri. «bene... non vuoi parlarmi?! Continua così.» dissi ringhiandogli. Mi voltai per andarmene ma lui mi bloccò per un braccio, tirandomi a se. Mi stava stringendo troppo il polso.
«io non ti odio» esclamò. «a no?!» lo contraddissi. Si era avvicinato molto a me e già sentivo le gambe abbandonarmi pian piano. Fin ora non mi ero resa conto che lui mi avesse braccata contro il tavolo del biliardo. «no hai ragione, io ti odio... odio come mi guardi, odio come mi fai sentire, odio il senso di gelosia che mi pervade ogni volta che un ragazzo ti guarda o ti sfiora, odio come non riesco a starti lontano per più di due ore... io ti odio, perché ti voglio e mi confondi le idee.» mi rispose. Ero felice, non potevo non esserlo, mi stava espressamente dicendo che lo confondevo, che provava qualcosa in mia presenza... «tu?! Geloso? Di me?» gli domandai come una stupida, indicandomi. Non mi guardò, aveva abbassato lo sguardo, eppure lo vidi annuire. Ancora un po' intontita da ciò che significava quel gesto, sorrisi, poi presi il suo volto tra le mie mani e agii di istinto. Le sue labbra sopra le mie... era la cosa che volevo di più in questo momento. Ci baciammo passionalmente, tant'è che finii per ritrovarmi seduta sopra al tavolo da biliardo, mentre gli accarezzavo il petto, scoperto dalla maglietta oramai assente, buttata da qualche parte nella stanza. «ti odio anch'io» gli dissi, staccandomi dalle sue labbra. Lo vidi ghignare, per poi riprendere a baciarmi con voracità, con passione, ma allo stesso tempo, dolcezza(?!). E quella sera facemmo l'amore, o per lo meno lo era per me, su quel tavolo da biliardo...
————
Mi svegliai più felice che mai, andai in bagno, subito dopo essermi presa dell' intimo pulito, un paio di pantaloncini e una canottiera. Mi feci un bagno nella vasca, e mentre mi passavo la spugna sul corpo non potevo fare a meno di pensare a ciò che avevamo fatto io e lui...

—Flashback—
«sei così bella... questa camicetta ti sta di incanto» mi disse, accarezzando il tessuto che mi ricopriva, prima di togliermela. Riprendendo così a baciarmi, prima le labbra, poi la mascella, il collo, per poi lasciare una scia di baci tra il seno, arrivando più in giù, baciandomi la pancia, per poi scendere sempre più giù. Mi diede un bacio proprio sopra il tessuto delle mie mutandine. Per poi togliermele ed iniziare una tortura piacevole.
—fine Flashback—
Chiusi gli occhi, rivivendo quei momenti. Uscì dalla vasca da bagno, per poi avvolgere il mio corpo con un asciugamano abbastanza lungo da arrivarmi a metá coscia. Guardandomi allo specchio non ho potuto fare a meno di chiudere gli occhi e risentire i suoi gemiti mentre veniva all'interno di me.
Mi vestii velocemente non facendo aspettare gli altri, per poi dirigermi a fare colazione. Trovai tutti i ragazzi intenti a mangiare, a gustarsi il loro latte macchiato o il loro caffè accompagnato da una brioche. I ragazzi si erano messi a mangiare in salone, così mi cadde l'occhio proprio sopra il tavolo da biliardo.  Nel pensare a ciò che avevamo fatto, al fatto che potevamo esser scoperti o sentiti e   al pensiero che gli altri avrebbero giocato su quel tavolo sfidandosi a qualche partita, mi fece visibilmente arrossire e sorridere.

  Nel pensare a ciò che avevamo fatto, al fatto che potevamo esser scoperti o sentiti e   al pensiero che gli altri avrebbero giocato su quel tavolo sfidandosi a qualche partita, mi fece visibilmente arrossire e sorridere

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  Da quando arrossisco?! Mi chiesi.

Il pensiero di me completamente nuda, con in mezzo alle mie gambe lui anche esso nudo, mentre mi faceva vedere le stelle e gemevo il suo nome beh...venne interrotto da Hunter. Che spostandomi una ciocca di capelli dal volto, mi sussurrò all'orecchio «ieri, sei stata fantastica!... e pensarti ancora mentre vieni urlando il mio nome non mi permette di ragionare lucidamente! Sei fortunata che ci siano anche loro in questo momento ragazzina, altrimenti non avrei resistito e ti avrei presa e sbattuta su quel biliardo!» mi disse con voce roca e sguardo divertito.
Per poi soffiarmi nell'orecchio provocandomi numerosi brividi che scossero il mio corpo. Non potevo non trovare la situazione di ieri molto eccitante. La nostra "conversazione" se così si può chiamare, venne interrotta da Logan, che entrando in salone, dalla stanza dei videogame, con in mano la stecca per giocare a biliardo ci rimproverò a tutti. «chi me l'ha spostata?!... quante volte vi ho ripetuto che la mia stecca non si tocca? Come tutto il biliardo. Se non in mia presenza ?!» disse facendo il finto crucciato. Se solo loro sapessero ciò che è successo penso che Logan ci ucciderebbe, mentre gli altri rimarrebbero scioccati/sconvolti.
Logan era arrabbiato e continuava ad interrogarci chiedendo chi fosse stato. Così vedendo il ragazzo abbastanza alterato gli dissi «ehm.. scusami Logan, ieri sera, ho un po' giocato e devo non essermi accorta che fosse tua, non mi sono resa conto di averla lasciata fuori posto» dissi rivolgendogli un sorriso intimidito.

Oh certo, ci hai giocato! Come no?! Non mi sembra che stessimo giocando con il biliardo ieri sera! Casomai ci abbiamo giocato sopra.

Zitta coscienza nessuno ti ha interpellato! Vattene via su!

Logan mi guardò, velocemente la sua rabbia andò ad attenuarsi. E grattandosi dietro la testa impacciatamente, mi disse «oh non ti preoccupare Ly, è tutto okay, tu non lo potevi sapere...»mi  sorrise. Ricambiai per poi tornare a sorseggiare la mia bevanda scura, mentre Pansy rimproverava Logan per averla accusata e Mac insieme a Daphne si tenevano una mano in fronte spazientiti, mi ritrovai a riporre di nuovo lo sguardo su Hunter, che mi stava ancora accanto e mi fissava divertito, tenendo un sopracciglio alzato come per dirmi "io non mi ricordo che sia successo questo" per poi iniziare a bere la sua bevanda.

Maledetto ragazzo, perché devi essere così sexy?!
————-
Hey genteeee!
Sono tornata! Scusatemi ma sono stata abbastanza impegnata dalle verifiche.
Uhmm... vi è piaciuto come hanno fatto pace Lydia e Hunter? Ve lo aspettavate? Povero Logan ahaha... o forse povera Pansy.
Ciaooo... al nuovo capitolo!
Commentate e votate, spero vi piaccia.

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