Cap36

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Il fumo riempiva ogni singolo centimetro dell'edificio, non si vedeva nulla e le fiamme divampavano un po' ovunque. Non so se sta volta ce la faremo...
Posso solo pregare Dio di farci uscire vivi.
La bimba mi stringe forte a se, ha paura, lo sento dal tremore del suo piccolo corpicino schiacciato al mio.  Stiamo scappando dalle fiamme in cerca di una via di fuga.
«ci dovrebbe essere la mensa da questa parte, andiamo! Stammi vicina Lydia!» mi ordinò Hunter, ubbidii.
Hunter aprì la grande porta e per fortuna trovammo la mensa.
«ho un idea!» disse correndo nella cucina.
Lo seguii cercando di capire. Poi lo vidi trafficare con la ricetrasmittente, ce l'avevano data prima, quando dovevamo liberare tutti gli ostaggi. Per poter comunicare in caso di pericolo.
«qualcuno mi sente? Sono l'agente Levis, sono all'interno del edificio, ho trovato la bimba scomparsa... mi serve aiuto... rispondete» prima con tono pacato. Più lo ripeteva più perdeva la pazienza. Erano passati  più di due minuti. Probabilmente non funzionava più.
Quando stavamo per perdere le speranze, dalla ricetrasmittente si sentì una voce.
«agente Levis, è l'agente Jake che vi parla, fortunatamente siete vivi, mi dia notizie!»disse una voce da uomo.
«non possiamo accedere alla porta principale dell'edificio, presto le fiamme si prolungheranno e non troveremo più via di fuga. Mi serve da sapere se il tubo di scarico immondizia arrivi fuori dall'edificio dove non c'è pericolo. I bambini potrebbero scendere di lì». Quando lui aprì il condotto della spazzatura, capii le sue intenzioni.
«bambini?» chiese la voce confusa.
«Si signore» rispose Hunter. Ci fu un attimo di silenzio dall'altra parte della ricetrasmittente. L'agente probabilmente stava elaborando la risposta di Hunter.
«si é libero, è l'unica zona ancora integra dell'edificio. Mando una truppa a prendere i bambini immediatamente» disse la voce dopo qualche minuto. Hunter ed io tirammo un sospiro di sollievo. «menomale che avete trovato una via d'uscita, presto fate scendere i bambini dal condotto» disse con tono contento. »li attendiamo noi»

Prendemmo i bambini, rassicurandoli e rivelandogli che presto sarebbero finalmente tornati tra le braccia dei loro parenti per poi metterli nel condotto che portava all'esterno. Uno dopo l'altro uscirono sani e salvi. «presi... i bambini stanno bene, adesso che aspettate a scendere?! Avete fatto un ottimo lavoro.»disse l'uomo. Hunter strinse i pugni, guardandomi, per poi rispondere affranto.«Signore noi non possiamo venire »disse il mio partner. «purtroppo il condotto è troppo piccolo per noi, dovremo trovare un'altra uscita. » continuò. L'uomo sospirò, anche lui affranto. «avete un piano su come uscire? » chiese l'agente. L'esitazione di Hunter e il suo fugace sguardo preoccupato mi aveva fatto intuire che no... non c'era una via di fuga per noi o per lo meno non era quella. «no signore, ma lo troveremo. » rispose guardandomi preoccupato. «Buona fortuna Agenti, ne avete bisogno.»rispose l'uomo dall'altra parte della ricetrasmittente.
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Eravamo di nuovo in cerca di una via di fuga. Purtroppo l'edificio era molto vasto. E molte uscite secondarie erano bloccate dalle fiamme.
«io... non ce la faccio più!» dissi flebilmente rallentando il passo. Stavamo correndo, l'aria scarseggiava mentre il fumo ci entrava nei polmoni, rendendo il tutto più difficile.
Hunter sentendo le mie parole, rallentò finché non si bloccò del tutto. Si girò verso di me. Avvicinandosi a me mi prese una mano stringendola tra la sua.
«ancora un ultimo sforzo piccola» disse lui. Lo guardai annaspando aria. Era bellissimo anche in queste circostanze, con quello sguardo corrucciato e preoccupato. Quella voce che cercava di dare conforto, ma che sotto sotto era preoccupata.
«non ce la faremo... vero?» chiesi, sapendo già la risposta.
«si che ce la faremo... te lo prometto» mi abbracciò stringendomi a lui.
Lo abbracciai, lo lasciai fare e mi persi a sentire quel dolce profumo che solo lui aveva, misto al fumo.
Era comunque molto gradevole.
Staccandosi da me e tenendomi per mano riprendemmo a camminare.
———
Un altro crollo, aveva generato il caos.
Dall'altra parte della ricetrasmittente, ci avevano comunicato che a est dell'edificio essendoci stato un crollo, si era aperta una voragine sul muro. Il che avrebbe permesso ad un elicottero di potersi avvicinare per prenderci. Il problema era arrivarci!
Stavamo correndo quando il fumo aumentò a dismisura. Correndo feci una terribile storta. Un dolore lancinante mi trafisse il piede. Caddi come una sciocca iniziando a tossire come se non ci fosse un domani. In effetti... c'era troppo fumo ero resistita pure troppo.
Hunter tornò indietro vedendomi in difficoltà. «forza andiamo manca poco!» disse. «io... non posso camminare! Mi sono distorta la caviglia... e non ce la faccio più...tu va'» lo incitai. Allontanandolo con il braccio. «non dire idiozie non vado da nessuna parte senza di te!» mi sbraitò contro. Poi chiese alla ricetrasmittente a che punto erano i rinforzi.
«io non pensavo che sarebbe finita così!.. mi dispiace tanto hunt...» disse iniziando a chiudere gli occhi. «no no nooo... resta con me Ly!» urlò Hunter, per poi iniziare a tossicchiare. Prendendomi tra le sue braccia. «grazie per averci provato» dissi mostrandogli un piccolo sorriso. «volevo solo dirti che tutto ciò che è successo tra di noi, non lo rimpiango. E mi pare giusto dirtelo prima di non poterlo più fare» Hunter mi guardò allibito
«shhh... usciremo di qui te l'ho promesso!» disse con gli occhi lucidi. «io non ce la faccio... Hunt» sussurrai guardandolo in volto. Mi persi in quei occhi bellissimi. «sono così stanca... e non ce la farò a lungo...» mormorai alzando una mano verso il suo viso, sfiorandogli i capelli «no, io non ti lascio qui, devi farcela... ancora un po'» iniziò a supplicarmi.
«  ...Hunt...Hunter! » lo richiamai mentre continuava a blaterare. «va bene così... va bene così Hunt» dissi, accennando un sorriso. Lui mi abbracciò stretta a se, lasciandomi un bacio sulla fronte.
«io... mi dispiace Lydia... io non volevo che finissi in un guaio del genere... io... voglio che tu sappia una cosa... l'anello che ho "dato" a Melissa era per te solamente per te...» disse piangendo.
Era per me... e perché lo aveva lei?Come se mi avesse letto nel pensiero mi rispose, dicendomi che mia sorella lo aveva trovato in mezzo ai suoi vestiti, una volta trovato gli aveva detto "si" senza neanche farlo parlare.
Sorrisi. Almeno morirò in pace, con questo macigno dal cuore sparito.
Successe in poco tempo che iniziai a vedere nero. Addormentandomi definitivamente. Ma le ultime parole che sentii furono "perché io ti amo". Il punto é che non so se ero cosciente o me lo fossi immaginata.
Forse non lo saprò mai....

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Sono tornataaa.
Vi chiedo davvero scusa per il graaaaaande ritardo ma sono piena di compiti ed é già tanto se trovo tempo per dormire😂
Perciò scusatemi ancora.
In compenso sono tornata con il nuovo capitoloooo!
Spero vi piaccia. Forse la storia ha preso una bella piega... e chi lo sa.
Lydia? Sopravvivrà? E Hunter ?
L'anello era davvero per Lydia?!
Avete cambiato idea su Hunter?!
Fatemi sapere.
Un bacioneee💋❤️

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