Cap 37

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Spazio autrice
Non preoccupatevi, vi lascio al capitolo, ma prima avevo una cosa da dirvi.
Vi ringrazio di cuore! Non pensavo di poter arrivare a così tante visualizzazioni...❤️ +110000
Sono contentissimaaaaa!😍
Tutto merito vostro! Vi amo!
—————capitolo———
Un vociare assurdo arriva ovattato alle mie orecchie. Ho dolore alla testa e tutto questo rumore non mi aiuta. Intorno a me solo buio... si beh dovrei aprire gli occhi, ma non ci riesco. Sono come serrati. Voglio svegliarmi...
Mi sento soffocare, in gola ho il sapore del fumo che mi pervade. Non ricordo nulla...
Hunter... dov'è Hunter?!
—————————
Hunter's pov
"Non me ne andrò senza di te. Perché non capisci che senza di te non vado da nessuna parte... che sei importante per me..." glielo vorrei urlare. Ma in un momento come questo non ne ho la forza. Lei è qui tra le mie braccia... ho provato a fargli la respirazione bocca a bocca ma non si sveglia e io mi sto rassegnando all'idea che non ce la farà.
Non so da quanto tempo la sto abbracciando, cospargendola di baci e accarezzandole i capelli... non ne ho idea. Sembra un eternità... eppure non vorrei stare da nessuna altra parte al mondo. Io l'ho persa... e non intendo solo adesso, ma in generale...
L'ho persa con quello stupido anello dato a Melissa.
Tanto era presa dalla felicità, quest'ultima, che neanche si è accorta che c'è un'incisione all'interno.
Una frase nostra. Che Lydia mi disse un tempo.
O se l'ha vista non sa il suo reale significato. Forse non l'ha proprio capita. Avrà pensato che mi sono ammattito per scrivere una frase del genere.
Rimasi lì inerme a fissare il vuoto con le lacrime che mi solcavano il viso, anche durante la terza esplosione. Era troppo ravvicinata. Il pavimento iniziò a crollare fino a qualche metro da noi. Mi accovacciai su di lei per proteggerla dalle possibili frane. Il fumo aumentò a dismisura. Constatai che nella prossima frana  saremmo stati coinvolti. Non c'era più nulla. Eravamo bloccati in quella stupida stanza... l'unica via di fuga era la finestra... sconsiderata. Non tento il suicidio. Lasciai il corpo di Lydia, poggiandola a terra. E inverii contro tutta questa situazione. Urlai a squarciagola in preda alla rabbia che si era fatta avanti nel dolore. In preda all'ira presi la prima cosa che mi capitò in mano e la lanciai.
«ragazzi siete vivi?!? Il grattacielo sta collassando su se stesso, ben presto rimarrete schiacciati se non ne uscite...pronto?! C'è qualcuno?!»
La ricetrasmittente riprese a funzionare. Mi asciugai le lacrime. «si... più o meno. Lydia non ce la farà.  Non farò in tempo ad uscire, non ho una via di fuga.»
«ragazzo ho un idea, ma dovrai fidarti.» mi disse la voce.
Mi spiegò il suo piano, era letteralmente un tentato suicidio. Ma era l'unica via di fuga, così presi un mattone e iniziai a distruggere il vetro della parete a finestra. Il vetro si distrusse in mille pezzi, e molte schegge iniziarono a infrangersi con il mio corpo e con il pavimento.
<<Te l'ho promesso, usciremo da qui>> sussurrai tra me e me.

———

Brandon's pov

Silenzio. Solo quello si sentiva dalla ricetrasmittente. Avevo convinto mia madre e Melissa a rimanere lontane, poi avevo chiamato mio padre per dirgli che una ragazza che conosco era rimasta dentro perciò sarei rimasto in prima linea per saperne di più, dicendogli inoltre che stavo bene e che non si doveva preoccupare per me. Se ci sarà occasione, faremo rivedere e ricongiungere la nostra famiglia. D'altronde non possono più aspettare. Certo pensavo che si sarebbero rivisti in un modo più carino ed elegante, in un contesto più adatto ad un "amore" rimasto intatto come il loro. Lydia stessa mi aveva detto che nostra madre non aveva mai smesso di pensarci. Lo aveva capito, mentre rovistando tra il suo armadio alla ricerca di un accessorio, aveva trovato una scotola, un cofanetto, con dentro la foto di noi 5 tutti assieme... La mamma aveva un sorriso smagliante e mio padre aveva un'aspetto così elegante, sereno e felice. Mia madre, teneva me e Melissa in braccio, mentre mio padre teneva Lydia . Il loro amore traspariva anche solo dagli sguardi. Mi aveva inviato una foto di questa vecchia foto così lontana dalla situazione attuale. Ero così felice di averla vista, che volevo farla vedere a mio padre, ma ciò non lo avrebbe fatto stare bene. Al tempo aveva problemi di cuore e avevo paura che non avrebbe retto, per questo non abbiamo rivelato nulla a lui. Adesso sta bene, ma non riesco a dirgli che sua figlia è viva, non saprei come fare. Inoltre avevamo deciso sia io che mia sorella che saremmo stati noi a rivelarglielo assieme.
<<...>> solo il rumore di sottofondo si avvertiva dalla ricetrasmittente. Hunter stava compiendo il suo salto nel vuoto. Letteralmente. Un elicottero si sarebbe appostato vicino alla finestra a muro dove si trovavano e avrebbero dovuto prendere al volo sia lui che mia sorella.

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