Capitolo 8: Fratelli - Secondo Anno

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-Per tutte le mutante di Merlino!- esclamò Peter con stupore assoluto dal suo letto a baldacchino non appena James si avvolse attorno al mantello scomparendo dalla loro vista.

-Forte, eh?- disse James scoprendosi la testa e facendo in modo che la questa galleggiasse nell'aria.

-Da far diventare invidioso Nick-Quasi-Senza-Testa.- disse Remus con un sorrisetto. James era troppo impegnato a ballare intorno alla stanza per rispondere alle osservazioni di Remus.

-Pensate a tutte le possibilità! Tutti gli scherzi che potremmo fare senza essere mai scoperti! Giusto, Sirius?- guardò il ragazzo dai capelli scuri. Ma Sirius non stava prestando attenzione. Era sdraiato sul suo letto, a pancia in giù, giochicchiando distrattamente con un filo che spuntava dalla sua trapunta.

James sospirò. -Ehilà? Sirius! Sono una fottuta testa volante! Guarda qui!-

-Sì, brillante.- mormorò senza alzare lo sguardo. Gli altri si scambiarono un'occhiata e James gettò il suo mantello a terra prima di sedersi sul letto di Sirius, seguito da Remus e Peter.

-Ascolta, amico.- iniziò James seriamente. -So che sei deluso, ma hai detto che tu e Regulus siete stati sempre attaccati. Forse questo non cambierà nulla.-

-E' già cambiato tutto.- disse Sirius in tono meditabondo. -Ha ragione, mi sono comportato esattamente come i miei genitori si sono comportati con me.- si mise a sedere e incrociò le gambe. -Forse davvero l'ho fatto per non rimanere da solo.-

-Ma tu non sei solo!- disse Peter. -Hai noi!-

Sirius si sforzò di sorridere. -Sì, lo so.- ma il sorriso svanì rapidamente. -E' solo che in realtà vuol dire che sotto un certo punto di vista sono davvero diverso. Io non sono in sintonia con la mia famiglia.- sospirò. -E per essere completamente onesto io non voglio. Vorrei solo che qualcuno fosse in sintonia con me.... Sono pur sempre la mia famiglia. Non posso farci nulla se sono diverso.-

-Ti capisco...- disse Remus tranquillamente. -Voglio dire... so come ci si sente ad essere diversi. Soprattutto dalla propria famiglia.-

Sirius si ricordò improvvisamente di quella notte della scorsa primavera, quando aveva visto le cicatrici sul corpo del ragazzo e rabbrividì dentro di sé.

-Fottitene di loro!- disse improvvisamente James dopo un momento. -Noi siamo la tua famiglia, ora. E noi tutti siamo in sintonia con te.- disse mettendo le mani sulle spalle di Remus e Sirius.

-Sì!- accettò Peter imitando James e formando quindi un piccolo cerchiò sul letto del ragazzo.

-D'ora in poi siamo fratelli.- dichiarò James con occhi scintillanti da dietro gli occhiali. -Non importa nient'altro. Va bene?-

-D'accordo.-

-Eccellente!- esclamò James balzando in piedi. -Possiamo ora concentrarci su quanto fottutamente diabolico sia questo mantello?- disse saltando sul letto con il tessuto in mano. -Allora, che ne dite di portarlo a fare un giretto? Possiamo esplorare tutto il castello con questo! Da dove possiamo cominciare?-

Mai così maliziosamente spuntò un sorriso sulle labbra di Sirius. -Ho un piano.-

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.

Aspettarono circa un'ora che i loro compagni di casa andarono a letto, poi, il più silenziosamente possibile, i quattro ragazzi strisciarono giù per le scale, nella Sala Comune, dove James coprì tutti loro con il mantello.

-Ricordate: restate vicini e tranquilli.- ripeté James.

I ragazzi uscirono furtivamente dal buco del ritratto e scesero giù dalla torre dei Grifondoro, senza riuscire a smettere di sorridere orgogliosamente. James aveva ragione: avevano infinite possibilità con quel mantello.

We Were Infinite // Italian Translation Where stories live. Discover now