Capitolo 32: Ogni cane - Quarto Anno

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Le mani erano immerse nei suoi capelli, intente a tirarli delicatamente senza provocare alcun dolore, le sue labbra invece si trascinavano con urgenza lungo l'esile petto sfregiato. Sorrise contro la pelle calda sentendo un gemito accompagnato dall'irrigidimento degli addominali dell'altro ragazzo.

-Sirius..-

Sentendo Remus sussurrare il suo nome un brivido gli percorse tutta la spina dorsale. Gemette in risposta continuando a lasciare baci caldi sempre più vicino al suo basso ventre.

-...Sirius...-

-Sirius?-

Sirius si svegliò di colpo ansimando e fissando gli occhi preoccupati di Remus.

-Tutto bene, Felpato? Sembrava come se stessi avendo un incubo...-

Sirius sbatté le palpebre un paio di volte e deglutì. La sua bocca era incredibilmente asciutta. -Io...- si schiarì la gola. -Sì, sto bene, Lunastorta. Un incubo... sì.- si costrinse ad incontrare gli occhi di Remus, dolorosamente consapevole di avere un problemino sotto le coperte che avrebbe rivelato che il suo sogno era tutt'altro che un incubo, a seconda dei punti di vista, naturalmente. -Dovresti dormire, Remus. Ne hai bisogno.-

Remus tirò un sorriso e si strinse nelle spalle. -Starò bene. Questo mese non è andata poi così male... non è andata per niente male visto che voi eravate con me.- scivolò sotto le coperte accanto a Sirius che cercò di allontanarsi il più possibile senza cadere dal letto. Iniziò a fissare il baldacchino, recitando equazioni di Artimanzia nella sua testa, cercando di non pensare al fatto che la coscia di Remus premeva proprio contro il suo... ma questi letti erano sempre stati così piccoli?

-Vuoi parlarne?- chiese Remus tranquillamente dopo qualche istante.

-D-di cosa?-

Remus si voltò su un fianco per guardarlo meglio. Le tende del baldacchino non erano chiuse del tutto e la luce della luna calante faceva brillare ancora di più gli occhi ambrati del ragazzo lupo. -Dell'incubo.-

-Oh, giusto... non era niente.- sorrise in modo forzato. Remus non sembrava convinto. Si sistemò meglio sotto le coperte e Sirius credette di morire. -Scusa.- mormorò il lupo mannaro leggermente imbarazzato. -Non sembra esserci tanto spazio, eh?-

Stupido idiota allampanato del cavolo.....

-Preoccupato di tornare a casa per l'estate?-

Questo non era totalmente falso, così Sirius annuì cercando di far valere la scusa anche per se stesso. -Sì, ma penso di andare da James dopo circa una settimana, quindi non sarà troppo orribile.- deglutì di nuovo. Aveva davvero bisogno di un po' d'acqua, la sua lingua sembrava carta vetrata. -Verrai anche tu da James, vero?-

Remus annuì. -Certo. Tre settimane a luglio e poi di nuovo fino alla fine di agosto prima della scuola... mi piacerebbe rimanere per tutta l'estate ma... beh, lo sai.-

-Mi dispiace.- sospirò Sirius.

-Per cosa? Non hai nulla di cui essere dispiaciuto, Felp. Non è colpa tua se sono un most...-

-Vuoi smetterla, idiota?- Sirius strinse i denti. Remus non era certamente un mostro e nessuno doveva insinuarlo. Neanche Remus. Specialmente lui! -Sai che non lo sopporto quando lo dici.-

-Che cosa dovrei pensare, Felpato?- mormorò Remus tristemente. -Quando ci sono ben quattro capitoli del nostro libro di Difesa contro le Arti Oscure che spiegano dettagliatamente quello che sono?-

-Beh, chi l'ha scritto non ha mai incontrato veramente un lupo mannaro.- borbottò Sirius sbuffando infastidito.

Remus rise dolcemente e scosse la testa. -Tu sei... non importa, Felp.- sospirò. -Che ne dici di tornare a dormire?-

We Were Infinite // Italian Translation Where stories live. Discover now