Capitolo 35: Pelle - Estate 1975 parte 3

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Non c'era nulla di troppo entusiasmante nella città babbana a pochi passi dalla tenuta dei Potter, a parte il cambiamento di scenario per i ragazzi che avevano passato le ultime settimane a tormentare Euphemia e Fleamont correndo per tutta la residenza e combinando le marachelle tipiche di ragazzi di 15 anni. La città comprendeva qualche negozio a gestione familiare, una gelateria e un pub, ma per Sirius, che non aveva mai avuto il permesso di frequentare zone totalmente popolate da babbani, era un mondo completamente diverso. Remus guardava divertito come James, Sirius e Peter fissavano le vetrine di ogni negozio con occhi spalancati chiedendosi come degli utensili riuscissero a scrivere senza dover essere immersi nell'inchiostro ogni volta.

-Ma com'è che funziona?-

-L'inchiostro è memorizzato all'interno.- spiegò Remus trattenendo una risata mentre James ispezionava una penna a sfera.

-Babbani...- sospirò il purosangue assolutamente impressionato. -Pensano davvero che alcune cose siano invenzioni geniali.-

-Penso che non abbiano scelta.- concordò Sirius prendendo una spillatrice che prontamente venne sequestrata da Remus borbottando tra i denti che era meglio non toccare cose pericolose visto che non voleva andare all'ospedale se gliene fosse entrata una nell'occhio. -Dal momento che non hanno ricevuto la magia devono cercare di tirare aventi....-

Dopo molto tempo Remus riuscì a trascinarli fuori dal negozio e visto che era l'unico ad avere soldi babbani comprò per tutti delle penne a buon mercato in modo che gli amici potessero sperimentare tutto ciò che volevano senza disturbare l'anziano negoziante che li aveva osservati con sospetto per l'ultima mezz'ora. Verso l'ora di cena, mentre i ragazzi erano in procinto di tornare a casa qualcosa attirò l'attenzione di Sirius che senza dire una parola corse dall'altra parte della strada per spiaccicare il naso su una vetrina.

-Ti ho detto di mettergli il guinzaglio.- sorrise James dando una gomitata a Remus mentre attraversavano la strada per raggiungere Sirius fuori da quella che si rivelò essere una boutique che vendeva vestiti e dischi. Il negozio fatto su misura per Sirius.

-Io entro.- annunciò e senza aspettare una risposta spinse la porta e si affrettò all'interno del negozio. James, Remus e Peter si scambiarono uno sguardo e un'alzata di spalle prima di seguirlo dentro.

Sirius aveva attraversato con grandi falcate raggiungendo direttamente il lato opposto del negozio dove rimase in piedi, quasi in soggezione ad ammirare un manichino che indossava una semplice ed elegante giacca di pelle nera. In un primo momento rimase completamente immobile, fissandola come se fosse la più bella opera d'arte mai vista da un uomo. Poi timidamente allungò la mano per toccare il materiale sorprendetemene morbido.

-Felp, tutto bene?- chiese Peter alzando un sopracciglio. Erano tutti un po' confusi sul perché una giacca avesse disorientato così tanto Sirius. Il ragazzo non rispose, ancora in piana contemplazione: chiuse gli occhi e si morse il labbro. Infine, con una cura e una delicatezza non proprie di un adolescente turbolento come lui, tolse la giacca dal manichino, la osservò di nuovo a colpo d'occhio prima di girarsi verso lo specchio e far scivolare la giacca sulla sua maglia nera. I suoi occhi grigi si spalancarono un po' mentre guardava il suo riflesso, posò le mani su i fianchi e si guardò in varie angolazioni.

-Allora, come vi sembro? Abbastanza tosto, eh?- sorrise Sirius voltandosi verso gli amici con il mento sulla spalla di pelle, rivolgendosi a loro come se avesse appena ricordato di non essere solo. Si mise in posa come un modello in una rivista di motociclette.

-Caldo.- disse Remus guardando il suo ragazzo con l'ombra di un sorriso leggermente tirato sulle labbra. Il sorriso di Sirius si trasformò in un ghigno e fece l'occhiolino all'altro ragazzo.

We Were Infinite // Italian Translation Where stories live. Discover now