Capitolo 20: Non è una minaccia, è una promessa - Terzo anno

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Ad essere proprio onesto, Sirius non aveva mai pensato molto seriamente all'idea di avere una ragazza. Certo, faceva apprezzamenti quando James gli faceva vedere le sue riviste di donne nude o quando Peter parlava di quanto fosse simpatica Emmeline, una ragazza Tassorosso, ma in realtà non si era interessato alla questione più di tanto.

Marlene era sua amica, o almeno, più di qualsiasi altra ragazza della scuola. Avevano lo stesso gusto per la musica e lo stesso stile e in più lei non lo guardava con quello sguardo di superiorità ogni volta che lui e James facevano scherzi innocenti a Piton. E poi si erano già baciati ed era stato... decente. Ma se non fosse stato così?

Si chiese se forse baciare fosse come bere Whisky Incediario. Strano la prima volta e forse un po' brutto, ma che con il passare del tempo diventava più bello. Una sorta di gusto crescente.

Non è che non lo avesse trovato entusiasmante. Una pomiciata furtiva dietro alle serre gli aveva fatto provare la stessa emozione di quando, con i suoi amici, sotto al mantello dell'invisibilità, metteva Caccabombe sotto il tavolo dei Serpeverde nella sala grande, o di quando riuscivano a trovare nuovi passaggi segreti da inserire nella mappa. Quindi supponeva che fosse abbastanza bello mettere le mani sotto la gonna di Marlene nel ripostiglio delle scope, soprattutto per vantarsi poi con gli amici.

Il vero problema era che il lucidalabbra era troppo appiccicoso per i suoi gusti. E poi in questo modo non aveva più molto tempo libero da passare con i suoi amici per aiutarli con la mappa o per escogitare nuovi incantesimi con James e Peter per la loro trasformazione in Animagi.

E poi c'era stata anche quella notte con Remus. Sirius non era riuscito a non sentire che il suo amico avesse provato una leggera rabbia nei suoi confronti. Il mattino seguente Remus gli aveva chiesto scusa, dando la colpa alla sua stanchezza e all'alcool, congratulandosi in seguito per la bella notizia. Sirius aveva accettato le scuse, ma ancora non sembrava molto convinto soprattutto dopo aver notato che Remus era stato distante per tutta la settimana.

Sirius non riusciva però a capire tutto quello che stava succedendo con Remus, gli esami finali erano vicini e Sirius, James e Peter stavano cercando di studiare di più su come diventare Animagi, approfittando della distrazione di Remus a causa degli esami.

Sirius stava tornando alla torre di Grifondoro dopo una piuttosto stancante uscita con Marlene quando sentì due voci familiari sussurrare qualcosa.

-E' così strano. C'è qualcosa con quel ragazzo. Si è addormentato di nuovo in biblioteca...-

-Ho sentito che è malato. Potter e Black sono suoi amici solo per pietà, probabilmente. Dovremmo divertirci con qualche incantesimo su di lui quando i suoi amici non lo proteggono.-

Sirius si schiarì forte la voce e girò l'angolo, mentre gli occhi di Piton e Avery si restrinsero e le loro bacchette si sollevarono in fretta.

-Dicevate, signori?- chiese Sirius vivacemente tendendo salda la bacchetta nella tasca posteriore.

-Non sono affari tuoi, Black.- sputò Piton guadando il ragazzo con disprezzo.

Sirius ridacchiò amaramente e fece un passo avanti. -E' qui che ti sbagli, Mocciosus. Stavi parlando di un mio amico. Questo lo rende un mio affare.-

Avery guardò Sirius dall'alto al basso e sorrise. -Cosa hai intenzione di fare, Black? Sei da solo. Non hai bisogno di Potter per minacciare qualcuno?-

-Non ho bisogno di nessuno per fare quello che vi farò se non lasciate in pace Remus.- li minacciò Sirius stringendo i pugni. Stava per tirare fuori la bacchetta quando sentì dei passi nel corridoio e il miagolio del gatto di Gazza. Avery lasciò un ultimo sguardo minaccioso a Sirius prima di voltarsi.

We Were Infinite // Italian Translation Where stories live. Discover now