Capitolo 42: Distraete Felpato - Quinto Anno

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I Malandrini avevano una missione importantissima: Mantenere Felpato Distratto.

Un Sirius annoiato era un Sirius troppo impulsivo che cercava uno scontro con qualsiasi Serpeverde gli lanciasse uno sguardo sbagliato, o che prendeva a parolacce chiunque dicesse qualcosa che non approvava. Se già da prima la rabbia di Sirius era una bomba ad orologeria, ora era dannatamente vicina all'esplodere. Come se non bastasse, i Serpeverde, in particolare Rudolphus Lestrange e Bellatrix, erano a conoscenza di questa cosa e non mostravano alcun segno di voler fare marcia indietro riguardo ai loro continui tentativi di provocarlo. Nel giro di poche settimane il record di ore in detenzione di Sirius era raddoppiato, non a causa di scherzi finiti male, come al solito, ma per le continue lotte fisiche e duelli che faceva con chiunque non gli piacesse, senza un valido motivo.

Era arrivata l'ora che Remus, James e Peter intervenissero. Il piano era quello di mantenere Sirius occupato, assicurandosi di non lasciarlo mai solo in modo da poterlo distrarre a tutti i costi.

A volte era difficile perché Sirius sembrava quasi essere in cerca di guai. Quella sera, ad esempio, era seduto nella Sala Grande a cena, di fronte al tavolo dei Serpeverde, con gli occhi socchiusi in due fessure, e fissi su di loro senza battere ciglio, in silenzio, quasi pregando con lo sguardo che Lestrange o Mulciber incrociassero il suo.

"Ehi Felpato," disse Peter a voce troppo alta, ma con l'intento di riportare Sirius tra di loro.

"Mh..?" i suoi occhi grigi sbatterono leggermente confusi, come se non fosse del tutto consapevole di quanto lontano fosse andato con la mente. "Che succede, Pete?"

Peter morse il suo pollo pensieroso, poi deglutì. "Stavo dicendo che credo di aver voglia di dire ad Emmeline che mi piace."

Sirius aggrottò la fronte, sollevando il sopracciglio. "Lei non l'ha capito dopo tutte le pomiciate che vi siete scambiati l'anno scorso?"

"Ehm..." il ragazzino grassoccio vacillò leggermente, grattandosi la testa. "Beh, sai, non abbiamo mai chiarito le cose prima... e io credo di volerlo ora."

"E quindi...?" Sirius lo guardò con aria interrogativa, non sicuro di ciò che volesse chiedergli.

Peter sospirò, "Quindi volevo un consiglio."

Sirius sbuffò, prendendo un boccone di patate. "Vuoi consigli sulle ragazze dal tuo amico gay?"

Peter alzò gli occhi al cielo, "Voglio consigli dal mio amico che sa parlarmi meglio di tutti gli altri, che è stato con delle ragazze e che, beh, ora è in una relazione". Fece un cenno a Remus, che era seduto proprio accanto a Sirius intento ad osservare la scena con uno sguardo divertito, cercando però di mantenere una faccia seria. Tuttavia la spiegazione di Peter sembrò funzionare per Sirius, che scrollò leggermente le spalle.

"Va bene." sorrise. "Devi corteggiare la ragazza, Coda. Fai vedere che tieni a lei, portala in qualche bel posto e dille che vuoi rendere le cose ufficiali. Sei un buon partito, lei lo dovrebbe già sapere."

Remus non riuscì più a trattenersi, quasi soffocandosi con il suo cibo. Scosse la testa.

"Cosa c'è di così divertente?" chiese Sirius, sembrando offeso.

"Scusa," Remus sorrise. "Peter, l'idea di Sirius di "corteggiamento" è stata quella di urlarmi in faccia quanto mi amasse fino a che non ho avuto altra scelta se non quella di pomiciare con lui per farlo tacere."

James trattenne una risata, nascondendo il suo volto dietro le mani, tradito però dalle sue spalle tremanti.

"Ignorali, Coda." disse Sirius sicuro di sé, nonostante la crisi isterica di risate di Remus e James. "Davvero, devi solo essere onesto con lei."

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