Capitolo 48: Casa - Estate 1976

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James era sdraiato a pancia in giù sul pavimento del dormitorio, con metà del suo corpo sotto al baldacchino, intento a rovistare tra fogli stropicciati e cartacce di caramelle, per fare in modo che non rimanesse nulla da mettere nel baule per ritornare a casa. Calzini spaiati, penne rotte-

"Ehi, qualcuno ha visto il mio lucido per la scopa?" chiese agli altri tre ragazzi.

"Se non fossi così dannatamente disordinato, sapresti dove si trova." sbuffò Remus, chiudendo il suo baule già pronto e attraversando la stanza per raggiungere il letto di James. Aprì il cassetto del comodino dell'altro ragazzo e alzò gli occhi al cielo quando trovò la boccetta. Diede a James un leggero calcio sul fianco. "Era nel cassetto, idiota. Sai, proprio dove dovrebbe stare." Sorrise nel vedere come James si dimenò velocemente per uscire da sotto il letto.

"Avevo già controllato lì!" insistette James, sedendosi e togliendosi gli occhiali per pulire il sottile strato di polvere che era finito lì.

Peter ridacchiò, gettando tutte le sue magliette appallottolate nel suo baule, non avendo alcuna voglia di piegarle "Hai bisogno di occhiali migliori, amico".

James borbottò alcune parole poco carine e alzò il dito medio contro Peter, mentre gettava il lucido per le scope nel suo baule. Peter era impegnato a cercare di forzare il suo baule a chiudersi senza alcun risultato. James sbuffo "Hai bisogno di una mano, Coda?" si avvicinò e ispezionò la roba del suo amico "Non hai mai sentito parlare di piagare le cose? Non avresti avuto questo problema..."

Remus scosse la testa divertito, poi guardò il letto di Sirius. Si accigliò. Il ragazzo dai capeli scuri era seduto contro la testiera del letto, stringendo le ginocchia al petto e gli occhi fissi nel vuoto. Dopo una rapida occhiata a Peter e James, che stavano ancora seduti sulla parte superiore del baule di Peter per cercare di tenerlo chiuso, Remus si sedette accanto a Sirius. Con uno sguardo più attento, notò che il corpo di Sirius era scosso da leggeri tremori e le sue unghie, attualmente con uno smalto nero un po' rovinato, erano conficcate nella carne delle sue braccia. Il suo respiro era profondo e veloce. Stava avendo un attacco di panico.

Remus chiuse rapidamente le tende attorno a loro "Felpato?" Sirius non rispose e Remus si leccò le labbra nervosamente. "Sirius, va tutto bene." allungò la mano e toccò il braccio di Sirius "Ehi, amore... parla con me..."

"Non posso tornare lì" sussurrò Sirius.

Remus aggrottò la fronte "Lì dove, Felp?"

"Casa. Io... non posso tornare a casa..." mormorò con voce tremante.

Non volendolo spaventare ancora di più, visto che era già in preda al panico, Remus si spostò più vicino. "Sirius, va bene se ti tocco? Voglio solo stringerti... lascia che mi prenda cura di te, amore..."

Sirius annuì lentamente e Remus con dolcezza lo prese tra le sue braccia, iniziando ad accarezzargli i capelli. "Respira, Felpato... va tutto bene."

"Non posso tornare lì, Lunastorta-"

"Chi dice che ritornerai lì?" James scosse la tenda leggermente e si sedette sul bordo del letto "Tu torni a casa con me, idiota."

Sirius chiuse gli occhi concentrandosi sul suo respiro. Poi scosse la testa. "Non posso stare con te per sempre, James-"

"Cazzate." disse James con fermezza, "Ma dai, Felpato. Pensavi davvero che ti avremmo fatto ritornare in quella casa? Non essere stupido." lui scosse la testa e mise la mano sul ginocchio di Sirius. "La mamma ha già preparato la tua camera, amico. Smettila di pensarci. Hai una nuova casa, Sirius. Con me."

"Oh fottuta merda!" urlò Peter, facendo sobbalzare James, Remus e Sirius.

"Peter va tutto-" improvvisamente la faccia di James si contorse in una smorfia, che venne immediatamente imitata da Remus e da Sirius, non appena un odore putrido ricoprì la stanza. "Dannazione, Coda! Ti ho detto di non mettere nel baule tutta la tua merda in un modo così disordinato! Sono esplose le Caccabombe!" gemette, alzandosi per aiutare Peter.

We Were Infinite // Italian Translation Where stories live. Discover now