Capitolo 29: Se ci sei - Quarto anno

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Remus si svegliò con una sensazione di pelliccia solleticargli il naso, e non era certamente una cosa a cui era abituato. Per un attimo si chiese se era riuscito ad uccidere un animale trovato nella baracca la sera prima, ma poi ricordò...

Aprì gli occhi lentamente e si rese conto che stava riposando sulla pancia di un gigantesco cane nero simile ad un orso che russava pesantemente. Sorrise e allungò una mano per grattare la pancia del cane.

-Buongiorno Felpato.- gracchiò. Il cane guaì silenziosamente e gli leccò la faccia. Il suo corpo era indolenzito, ma molto meno del solito ed era sicuro che nel momento in cui non era cosciente non era riuscito a torturarsi come faceva normalmente. Sbadigliò e sentì il naso umido del cane sulla sua spalla. -Grazie..- mormorò e scivolò nuovamente nel sonno.

-Sirius.- il cane si lagnò debolmente in segno di protesta non appena James si inginocchiò accanto a lui. -Felpato, dobbiamo andare.-

Il cane piagnucolò nuovamente guardando prima James e poi il ragazzo raggomitolato su di lui.
Devo restare. Il mio Lunastorta. Devo tenerlo al sicuro.

-So che non vuoi lasciarlo, Felp, ma dobbiamo andare. Presto sorgerà il sole e Madama Chips sarà qui a momenti.-

Dopo aver lasciato un ultimo sguardo a Remus, ben attento a non svegliarlo, Felpato scivolò via da sotto di lui e si trasformò di nuovo in Sirius. Nella sua forma umana assunse nuovamente quella sua espressione dolorosamente triste mentre osservava il fragile ragazzo sul pavimento.

Peter si schiarì la gola. -Perché non lo mettiamo sul letto?-

James e Sirius lo guardarono per poi dedicare nuovamente lo sguardo a Remus. James sembrava a disagio. -Pensi che dovremmo? Non voglio fargli del male...-

Non possiamo lasciarlo qui in questo modo.- disse Sirius con gli occhi pieni di disperazione e James sapeva che non sarebbe riuscito a tirarlo fuori dalla baracca se non avessero fatto qualcos'altro per il loro amico.

Con un sospiro James annuì. -Va bene, va bene...- Sirius sorrise sollevato ed entrambi si avvicinarono a Remus. Il moro gli scosse dolcemente la spalla.

-Mhh...'irius?- borbottò non ancora del tutto sveglio.

-Sì, Luna... ascolta... io e James ti aiutiamo ad arrivare al letto, va bene?- anche in questo caso James gli lanciò uno sguardo incerto, ma Sirius era molto insistente. -Pensi di riuscire a stare in piedi se ti aiutiamo?-

-Mmmhmm...- Remus annuì con gli occhi ancora chiusi. I due con cura gli facero mettere le braccia sulle loro spalle e lo aiutarono ad alzarsi. Sirius non si era reso conto di quanto Remus fosse leggero considerando quanto fosse alto e allampanato, fu facile trasportarlo a letto.

Peter aveva già tirato giù le coperte. Non avrebbero tenuto Remus abbastanza al caldo secondo i gusti di Sirius, ma era sempre meglio che lasciarlo sul pavimento. Una volta che fu sistemato James afferrò il mantello dell'invisibilità, poi si voltò per vedere Sirius ancora in piedi accanto al letto con lo sguardo fisso.

-Sta bene adesso, Felpato.- disse Peter. -Dobbiamo andare.-

Sirius annuì e attraversò la stanza verso gli altri amici. James gettò il mantello su di loro e lasciarono la baracca.

Nessuno di loro disse nulla sulla via del ritorno verso il castello, né sulla strada che portava alla torre di Grifondoro, ogni tanto però James lanciava occhiate a Sirius che sembrava ancora perso nel suo mondo. Quando furono al sicuro davanti al ritratto della Signora Grassa, James si tolse il mantello e disse la parola d'ordine.

La Signora Grassa sbadigliò e abbassò lo sguardo verso di loro. -E' un po' presto per voi ragazzi, non è vero?-

-E' tardi in realtà...- la corresse Peter. -Vogliamo solo entrare.-

We Were Infinite // Italian Translation Where stories live. Discover now