Capitolo 47: Cambiamenti - Quinto Anno

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"Va bene," gemette Marlene mentre insieme a Dorcas saliva la quarta rampa di scale per raggiungere, dalle segrete, la Torre di Grifondoro. "Ci deve pur essere una scorciatoia. Sono stanca di dover fare tutte queste scale per tutto il tempo. Siamo maghi, per la barba di Merlino! Perché non abbiamo... non lo so, tappeti o qualcosa di volante che ci porti nelle aule?" si accasciò contro la ringhiera e sospirò drammaticamente. "Non posso proseguire. Mi devi portare in braccio."

La ragazza mora rise, scuotendo la testa. "Non ti porterò in braccio. Sei un'idiota pigra. Inoltre sei quasi un piede più alta di me! Perché dovrei portarti?"

Marlene ridacchiò colpendo con la punta della scarpa la gamba della sua ragazza. "Perché è stata tua la dannata idea di prendere il corso di Lumacorno per i GUFO nei sotterranei. Quindi la colpa è tua se le mie gambe sono diventate di gelatina e sarò costretta a dormire qui sulle scale per tutta la notte." sorrise affettuosamente.

Roteando gli occhi marroni, Dorcas sorrise e si avvicinò, alzandosi sulle punte dei piedi per baciare Marlene. "Suppongo che dovrò rimanere qui con te, allora. Non posso lasciarti qui da sola per tutta la notte." le sue mani si poggiarono sulle cosce della ragazza più alta. "Mi dispiace per le tue gambe di gelatina, amore."

La bionda, mettendo su un grazioso broncio, iniziò a piagnucolare: "Qualunque cosa tu farai, non riuscirai a- oh merda... ugh! Odio questo castello!" gemette non appena le scale cominciarono a muoversi, portandole nel lato abbandonato del terzo piano, del tutto fuori strada. Marlene rise amaramente, "Bello!"

Dorcas sospirò e si strinse nelle spalle, non essendo una ragazza solita a lamentarsi e riuscendo a vedere quasi sempre il bicchiere mezzo pieno. "E' quello che è. Se non ti fossi bloccata per questo teatrino, staremmo già a metà strada verso il dormitorio, lo sai." prese la mano della sua ragazza "Dai su."

Marlene emise versi frustrati, lasciandosi trascinare. "Dove stiamo andando?"

Dorcas la condusse in un corridoio buio. "Andiamo da qualche parte per cercare di farti smettere di piagnucolare, Marley." la prese in giro con leggerezza, trovando un armadio vuoto e tirando la sua ragazza dentro con sé. Marlene sollevò il suo perfetto sopracciglio biondo e sorrise. "E' un armadio questo, Dorcas."

"Molto intelligente. Vuoi una medaglia d'oro?" disse Dorcas con voce piatta, accendendo la sua bacchetta e mettendola su una mensola vuota.

Marlene si appoggiò al legno e, con un sorrisetto compiaciuto, scosse la testa "Stavo con una stella una volta. Ma poi abbiamo scoperto entrambi di essere due checche fiammeggianti." aspettò che la ragazza più bassa le lanciasse un'occhiata. Dorcas sbuffò e si avvicinò a lei, cingendole il collo con le braccia. La lingua di Marlene schizzò fuori per bagnare le labbra e sorrise. "Stai cercando di sedurmi, Meadows?"

Dorcas rise e le baciò l'angolo della bocca "Forse un po', sì".

Marlene sospirò "Ci abbiamo messo un bel po' per fare outing [n.d.t. come out of the closet=uscire fuori dall'armadio/fare outing], non riesco a capire perché vuoi tornare qu-"

"Zitta e baciami, Marley!" rise Dorcas, prendendo con le mani il volto dell'altra ragazza portandolo verso il basso per far incontrare le loro labbra.

Dopo pochi minuti di sbaciucchiamenti pesanti, Marlene si staccò bruscamente, guardandosi intorno preoccupata.

Dorcas aggrottò la fronte. "Cos-"

"Shh... ho sentito qualcuno lì fuori." mormorò Marlene. I suoi occhi incontrarono quelli della ragazza e entrambe soffocarono una risatina al pensiero di essere beccate da un prefetto o un professore a pomiciare in un armadio. "Shh!" Marlene sibilò di nuovo non appena Dorcas si fece scappare un piccolo urletto.

We Were Infinite // Italian Translation Where stories live. Discover now